SOVRAPPESO GRAVE ED OBESITA: IL PALLONCINO INTRAGASTRICO QUALE SOSTEGNO ALLA PERDITA DI PESO
SOVRAPPESO GRAVE ED OBESITA’:
IL PALLONCINO INTRAGASTRICO
QUALE SOSTEGNO ALLA PERDITA DI PESO,
VALIDA SOLUZIONE PER I
PAZIENTI CHE NON RISPONDONO ALLA SOLA DIETA ALIMENTARE
Tra le diverse
soluzioni a supporto del paziente, anche la possibilità
di
utilizzare un metodo che non necessita di intervento chirurgico,
dà risultati
in minor tempo e previene il recupero dei chili persi
Milano, 8 settembre 2015 – Il 42%
degli italiani adulti ha problemi importanti di peso (il 31% è in
sovrappeso ed l’11% soffre di obesità)[1]
che non risparmiano i bambini: l’Italia è il paese con il più alto
tasso di obesità infantile in Europa, con il 22,2% dei bambini in sovrappeso e
il 10,6% in condizione di obesità[2].
Dati che fotografano una situazione oggi allarmante, per la quale non sembra
prospettarsi un futuro migliore, soprattutto se si pensa che il sovrappeso e
l’obesità comportano non solo difficoltà fisiche e psicologiche, ma sono
l’anticamera di altre malattie, potenzialmente gravi, quali diabete,
ipertensione arteriosa, malattie cardiologiche, problemi respiratori,
sterilità, aumentata incidenza dei tumori, problemi alla schiena e alle
articolazioni delle ginocchia.
Una pandemia complessa che pesa in modo significativo sul Sistema Sanitario Nazionale e che, secondo i dati presentati in occasione di Expo 2015 sul costo dell’obesità e delle malattie ad essa correlate, vale, solo in Italia, circa 9 miliardi di Euro l’anno[3]. Non solo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che, nel nostro Paese, entro il 2030 saranno in sovrappeso il 70% degli uomini e il 50% delle donne[4].
«Sembra un fenomeno
inarrestabile, eppure esistono strumenti e strategie in grado di arginarlo
– commenta Marina Biglia, Presidente dell’Associazione Amici Obesi Onlus
– Se da un lato l’obesità può essere curata, dall’altro devono essere
sviluppati e applicati programmi di prevenzione che educhino alla corretta
alimentazione sin dall’infanzia, come la First Lady americano ci insegna, e che
aiutino le persone già in sovrappeso a non diventare obese».
Il sovrappeso, infatti, è una
condizione insidiosa che tende ad aggravarsi con il passare del tempo, senza
che vi sia piena percezione di quello che accade. Laddove la dieta non fosse
sufficiente è possibile intervenire con soluzioni non chirurgiche, sicure ed
efficaci, in grado non solo di prevenire un ulteriore aumento del peso ma anche
di educare il paziente ad alimentarsi meglio.
«Nella pratica clinica
quotidiana, vediamo pazienti molto diversi per classe sociale ed età –
spiega il Prof. Alfredo Genco, Professore Aggregato Dipartimento di
Chirurgia Generale e Specialistica, Policlinico Umberto I, Roma, e Harvard
Medical School Lecturer 2014 – Ciò che li accomuna sono la sorpresa nel
rendersi conto di aver preso un peso eccessivo e la grande difficoltà a seguire
un programma alimentare restrittivo nel lungo periodo. Per le persone in
sovrappeso grave o obesità leggera, o comunque quando il BMI è uguale o
superiore a 27, ci sono soluzioni non chirurgiche come il palloncino
intragastrico, sicuro ed efficace, in grado di far perdere fino al 59% del peso
in eccesso in 6 mesi[5],
riuscendo a portare ad un risultato quindi in tempi relativamente rapidi.”
Questo strumento permette di sentire
prima il senso di sazietà e, quindi, diminuisce il desiderio di introdurre
grandi quantità di cibo. Ha, inoltre, un alto profilo di sicurezza e di
efficacia, come dimostrato da un grande numero di studi pubblicati nell’arco
degli ultimi 20 anni. Tra i motivi, il vantaggio di non necessitare di un
intervento chirurgico per essere posizionato e di poter essere rimosso e
riposizionato ad intervalli di tempo più o meno lunghi, per dare una continuità
al trattamento e quindi permettere sia di perdere peso, sia di mantenerlo nel
lungo periodo. L’uso del palloncino intragastrico ha un tempo limite di 6 mesi,
dopo i quali è necessario rimuoverlo e, se viene ritenuto opportuno un
reinserimento, bisogna attendere un periodo di tempo variabile, determinato dal
medico, prima di poter procedere. A questo percorso viene associato un
programma di supporto di 12 mesi, fornito da un team di esperti, inclusi un
dietologo e uno psicologo, quest’ultimo ove necessario, con l’obiettivo di insegnare
al paziente a modificare le proprie abitudini alimentari ed il proprio stile di
vita.
«Il ricorso al posizionamento del
palloncino intragastrico è un valido aiuto, ma rappresenta il 50% della
soluzione – spiega Marina Biglia – Il restante 50% è nelle mani
del paziente, che deve cambiare il modo di rapportarsi al cibo. È questa
l’unica strada per fare prevenzione ed evitare che non ricada negli stessi
errori, mantenendo i risultati a lungo termine. Il palloncino intragastrico,
unito al coaching, può permettere di rompere questo circolo vizioso e prendersi
davvero cura della propria salute. Il peso eccessivo non è, infatti, solo una
questione estetica; è soprattutto una questione di salute».
Il palloncino intragastrico,
inoltre, è particolarmente indicato per chi non è eleggibile per un intervento
invasivo (es. BMI <35 o concomitanza con patologie gravi) o non lo prende in
considerazione per motivi personali. Può essere utilizzato anche in pazienti
con BMI rientrante nelle indicazioni, che non riescono a sostenere o perdere
peso con la sola dieta e attività fisica. «Da un punto di vista medico – aggiunge
il Prof. Alfredo Genco – intervenire precocemente, sia in termini di
peso, sia in termini di età, rende la terapia più efficace e duratura; da una
parte, perché intervenire prima di aver raggiunto uno stato di obesità pone
meno rischi, dall’altra perché più si è giovani, più è facile modificare stili
di vita non corretti. Inoltre, dato che le patologie concomitanti insorgono col
tempo, intervenire prima permette di ridurne l’incidenza e la gravità. Dobbiamo
pensare che un bambino o un adolescente sovrappeso oggi, sarà un obeso domani,
con tutte le comorbidità associate a questo stato. E’, quindi, fondamentale,
per chi non risponde alla sola dieta alimentare, che le misure preventive
includano un aumento della cultura, dei Medici di Medicina Generale e dei
Pediatri, sull’importanza della prevenzione utilizzando tutti gli strumenti
terapeutici a disposizione, anche in giovane età».
[1]
Sovrappeso e obesità in Italia: dati Passi (2010-2013) e Passi Argento (2012), http://www.epicentro.iss.it/passi/pdf2014/ObesityDay2014PassiPDA.pdf
[2] OKkio
alla Salute – Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle
Malattie, Ministero della Salute e Istituto Superiore della Sanità, http://www.epicentro.iss.it/problemi/obesita/pdf/ObesitYDay2014OKKIO.pdf
[3] 2015 Milan Declaration: A Call to Action on
Obesity, European Association for the Study of Obesity, Giugno 2015, http://easo.org/wp-content/uploads/2015/06/EASO-Milan-Declaration-FINAL.pdf
[4] World Health Organization Regional Office for
Europe (WHO) and UK Health Forum, Proportion of overweight and obese males
and females to increase in most European countries by 2030, say latest
projections by WHO, 2015, http://nhfshare.heartforum.org.uk/RMAssets/NHFMediaReleases/2015/ECO2015WEDSPRESSWHO4.pdf
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