NUOVA FORMULAZIONE “PATIENTS FRIENDLY” DI MOMETASONE FUROATO PER USO TOPICO, INDICATA IN DERMATITE ATOPICA E PSORIASI, PER MIGLIORARE SENSIBILMENTE LA COMPLIANCE DEI PAZIENTI
La Dermatite Atopica (DA) è la più comune malattia infiammatoria cronica della cute, colpisce dal 5% al 20% dei bambini e dall’3% al 8% degli adulti.
La psoriasi colpisce fino al 3% della popolazione
italiana. La maggior parte dei casi sono forme lievi che si trattano con
farmaci topici. Studi consolidati nei pazienti con psoriasi dimostrano come nei
pazienti si registri una mancanza di aderenza alla terapia dei farmaci topici
pari all’80%[1], tra non acquisto dei
farmaci prescritti (30%) e terapia non assunta correttamente (50%).
La “corticofobia” riguarda fino al 50% dei pazienti
con DA e limita fortemente l’uso delle terapie anti-infiammatorie che a livello
topico sono considerate il trattamento standard per le patologie infiammatorie
della cute.
Milano, Martedì 27 settembre
2016 – Secondo gli esperti della SIDeMaST (Società Italiana di
Dermatologia) la classe dei corticosteroidi topici, ai vari livelli di potenza,
rappresenta di fatto la terapia anti-infiammatoria topica più efficace per la
DA e la psoriasi. Il punto focale, tuttavia è chiarire alcuni aspetti che negli
anni ne hanno fortemente limito l’uso da parte dei pazienti, principalmente a
causa dei fattori: “corticofobia”, ovvero il timore degli effetti
collaterali dei farmaci a base di cortisone, e di vecchie formulazioni
poco attente alle esigenze dei pazienti.
“Fino al 50% dei pazienti con DA
– spiega il Professor Giampiero Girolomoni, Direttore della Dermatologia
dell’Azienda Universitaria Integrata di Verona – sono preoccupati o
considerano negativamente l’uso dei cortisonici, per paura degli effetti
collaterali. Il timore è spesso generato da una conoscenza insufficiente delle
differenze tra vecchi e nuovi farmaci e del modo appropriato di usarli. La
prima conseguenza è un utilizzo sbagliato della terapia, con la tendenza dei
pazienti a considerare questi farmaci come una sorta di ultima risorsa da
assumere solo quando la mattia è gravemente peggiorata. Le evidenze
scientifiche – continua Girolomoni – chiariscono invece come i possibili
effetti collaterali siano ben noti agli specialisti e i rischi possano essere
facilmente minimizzati; precisano come non tutti i composti siano uguali ed
esistano sostanziali differenze di formulazione per efficacia e tollerabilità e
infine attribuiscono alla fase di dialogo tra medico e paziente una grande
importanza, proprio per trasmettere le raccomandazioni su quando e quanto
applicare i preparati topici.”
Per quanto riguarda la psoriasi
il problema principale, secondo gli esperti è la scarsa aderenza ai trattamenti
topici, se è vero che fino ad 1 paziente su 2 non effettua la terapia, mentre
la stragrande maggioranza (fino al 75%) utilizza i farmaci in maniera
inadeguata.
“Le conseguenze – dichiara il
Professor Antonio Costanzo, Direttore Unità di Dermatologia Humanitas
University di Milano – sono molteplici, tra le principali ricordiamo: una
ridotta efficacia delle terapie con persistenza e probabile aggravamento della
malattia, un evidente peggioramento del rapporto con il medico, e infine un
certificato aumento dei costi sanitari dovuto all’incremento del numero delle
visite e allo spreco di farmaci mal impiegati.”
Partendo dall’assunto che Il
mometasone furoato per uso topico è riconosciuto come il trattamento standard
per le patologie infiammatorie della cute, grazie al giusto equilibrio tra
potenza e basso rischio di effetti avversi sistemici[2],
la nuova formulazione si candida a colmare alcuni dei gap finora illustrati,
perché oltre al documentato profilo di sicurezza ed efficacia, è stata studiata
per superare i limiti finora propri di questi farmaci, in termini di
accettabilità, spalmabilità, facilità di applicazione e facilità di
conservazione.
“L’efficacia clinica del
mometasone, come di tutti gli steroidi topici – spiega Girolomoni – non
dipende solo dalla potenza effettiva, ma anche dalle caratteristiche
“cosmetiche” della preparazione, che la rendono più o meno gradevole al
paziente, incidendo quindi sulla aderenza del paziente alla terapia prescritta.
La nuova formulazione è una crema a rapido assorbimento, che non unge. Questo
risultato si è raggiunto aumentando la concentrazione di acqua fino al 50%,
quindi con una percentuale molto superiore a formulazioni di uso comune che ne
contengono circa tra il 3%-33%. Un recente studio multicentrico, randomizzato,
in doppio cieco[3] – continua
Girolomoni – ha confrontato queste due tipologie preparazioni in termini di
efficacia e aderenza all’uso da parte di pazienti affetti da psoriasi. In
particolare si è osservato che la presenza di una bassa concentrazione di acqua
conferisce alla preparazione un odore più intenso, un aspetto lucido e
granuloso, più occlusivo sulla cute, con la persistenza di un film bianco dopo
l’applicazione, tutti aspetti percepiti negativamente dal paziente e che
vengono significativamente ridotti dall’aggiunta di acqua. Il risultato finale[4],[5]
è che la nuova preparazione di mometasone furoato arricchita di acqua, oltre ad
essere più gradita ai pazienti, è altrettanto efficace in termini di effetto
anti-infiammatorio e di riduzione dello score di severità dei segni.”
[1] Emollient creams in the treatment of psoriasis: A
study of patient preference. Mats Berg. Karolinska Sjukhuset. 1994.
[2] Prakash A, Benfield P. Topical mometasone. A review of
its pharmacological properties and therapeutic use in the treatment of dermatological
disorders. Drugs. 1998;55:145–63.
[4] Feldman SR, Horn EJ, Balkrishnan R, International Psoriasis
Council, et al. Psoriasis: improving adherence to topical therapy. J Am Acad
Dermatol. 2008;59:1009–16.
[5] Zivkovich AH, Feldman SR. Are ointments better than other vehicles
for corticosteroid treatment of psoriasis? J Drug Dermatol.
2009;8:570–2.
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