Dermatologia: novità per il trattamento delle cheratosi attiniche e della rosacea
Milano, 11 aprile 2017
Presentazione delle nuove linee guida al
Congresso Nazionale SIDeMaST, Sorrento, 3-6 maggio
In arrivo le nuove linee guida e raccomandazioni sulla gestione
di cheratosi attinica e rosacea: importanti malattie dermatologiche sia per la
gravità sia per l’impatto psicologico che hanno sul paziente. Queste novità
verranno presentate al Congresso Nazionale della SIDeMaST, Società Italiana di
Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente
Trasmesse, dal 3 al 6 maggio a Sorrento.
Le
cheratosi attiniche, spiega Giuseppe
Monfrecola, Ordinario di Dermatologia all'Università Federico
II di Napoli e Presidente del 92° Congresso Nazionale SIDeMaST, appartengono
alla famiglia dei cosiddetti tumori cutanei non melanoma (NMSC) molto comuni
che in Italia mostra una prevalenza di oltre 1 persona su 4, arrivando a una
prevalenza di 1 su 3 nella popolazione maschile1. La pericolosità di
questa forma tumorale è data dalla possibile progressione da questa forma
pre-maligna a forme tumorali invasive quali i carcinomi squamocellulari o
spinocellulari (spinaliomi).
Vista
la potenziale pericolosità di queste lesioni, continua Piergiacomo Calzavara Pinton,
Presidente SIDeMaST, è necessario trattarle.
CHERATOSI ATTINICA: UNA TERAPIA ALLA LUCE DEL SOLE
Tra le terapie più innovative a
disposizione, che ha mostrato efficacia anche in presenza di cheratosi
multiple, c’è la terapia fotodinamica in daylight (luce del sole). La terapia
fotodinamica consiste nell’applicazione di una sostanza
(5-metil-aminolevulinato) che posta sotto una fonte luminosa si attiva
provocando la morte delle cellule tumorali. La terapia fotodinamica
convenzionale usa come fonte luminosa una lampada a raggi rossi, mentre quella
daylight usa la luce solare. Quest’ultima tecnica che consente di curare con il
sole i danni provocati dal sole ha un’efficacia simile al trattamento
fotodinamico convenzionale, ma presenta notevoli vantaggi sia per il medico sia
per il paziente2. I vantaggi per il medico derivano da una notevole
semplificazione del trattamento: i tempi di trattamento sono ridotti, non sono
necessarie attrezzature e personale specifici, si può trattare una maggiore
area cutanea durante la seduta e consente di trattare più pazienti contemporaneamente.
Per quanto riguarda il paziente la terapia fotodinamica in daylight consente
una migliore esperienza di trattamento2. Le sessioni risultano
infatti più brevi e il trattamento non causa dolore e ha minori effetti
collaterali rispetto alla terapia convenzionale portando a una maggiore
soddisfazione e accettazione del trattamento e, non ultimo, a un ottimale
risultato estetico.» Per il paziente, quindi, minor dolore, minori reazioni
locali, una più rapida riparazione cutanea e soprattutto la possibilità di
trattare più cheratosi in un’unica seduta con due ore di esposizione al sole.
La
terapia in daylight è stata oggetto di un documento redatto da un panel di
esperti che, oltre a descrivere questa innovativa tecnica e a metterne in luce
i profondi vantaggi, fornisce al dermatologo tutte le informazioni pratiche del
protocollo di trattamento.
ROSACEA: NOVITÀ SULLA CLASSIFICAZIONE DELLA MALATTIA E SULLE
TERAPIE PER LA SUA GESTIONE
Quest’anno,
commenta Aurora Parodi, professore
ordinario di Dermatologia, Direttore UOC Clinica dermatologica, IRCCS AOU San
Martino - IST Genova, DiSSal Università di Genova, verrà presentata una
revisione del documento per la gestione della rosacea. Questa malattia è
caratterizzata dalla presenza di lesioni ed alterazioni vascolari di aree del
viso dovuta a fenomeni di infiammazione da attribuire a una risposta
immunitaria alterata nei confronti di diversi stimoli e fattori microbici
locali, in particolar modo l’acaro Demodex.
Tra le novità riguardanti la gestione della rosacea c’è un nuovo sistema di
classificazione: la convenzionale suddivisione in sottotipi ha mostrato diversi
limiti dovuto alla loro sovrapposizione e alla loro limitatezza in termini di
evoluzione delle manifestazioni nel tempo. Recentemente il gruppo ROSacea
COnsensus (ROSCO), panel internazionale di dermatologici e oftalmologi, ha
proposto un nuovo approccio basato sul fenotipo, ossia sulle caratteristiche
che possono essere osservate nel paziente3. Questo nuovo approccio
permette di focalizzarsi maggiormente sulle problematiche del singolo paziente
e sugli aspetti della malattia che vengono percepiti come più invalidanti e
consente di ottimizzare in modo migliore i trattamenti che sono mirati a
manifestazioni cliniche.
L’impatto
di questa malattia, continua Giuseppe
Monfrecola, Ordinario di Dermatologia all'Università Federico
II di Napoli e Presidente del 92° Congresso Nazionale SIDeMaST, sulla qualità
della vita del paziente si riflette anche sulle soluzioni terapeutiche per la
sua gestione. La terapia ha diverse finalità: eliminare o ridurre il numero di
lesioni, ridurre la gravità delle lesioni, ridurre le recidive e soddisfare il
paziente migliorandone la qualità di vita. La scelta della terapia si basa
sulle manifestazioni cliniche del singolo paziente e sulla loro gravità
piuttosto che sul sottotipo e, cosa fondamentale, sugli aspetti della malattia
che il paziente percepisce come più invalidanti. Esistono diverse terapie per
la rosacea, da farmaci topici a farmaci sistemici, ma tra le novità presenti in
questo aggiornamento delle linee guida per la gestione della rosacea c’è l’introduzione
dell’ivermectina come farmaco di prima linea per il trattamento della rosacea
in presenza di papule e pustole infiammatorie da lieve/moderato a severo.
Questa terapia consiste nell’applicazione di una crema con ivermectina all’1%.
L’ivermectina ha un’azione sia anti-infiammatoria sia anti-parassitaria agendo
in modo sinergico sulle cause di questa malattia. Studi clinici hanno mostrato
la sua superiorità rispetto ad altri farmaci di riferimento per la cura della
rosacea. In particolare, l’ivermectina si è mostrata superiore al
metronidazolo, farmaco topico per cura della rosacea con papule e pustole in
forma lieve, per quanto riguarda il miglioramento nella qualità di vita del
paziente: l’82.5% dei pazienti trattati con ivermectina vs il 63% dei pazienti
trattati con metronidazolo presentavano assenza o quasi totale assenza di
lesioni4.»
Bibliografia
1Fargnoli MC et al., Euro PDT 2015.
2 Fargnoli MC, Piccioni A, Neri L et
al. Conventional vs daylight methyl aminolevulinate photodynamic theraphy for
actinic keratosis of the face and scalp: an intra-patient, prospective,
comparison study in Italy. J
Eur Acd Dermatol Venereol 2015; 29. 1926-32.
3van Zuuren EJ, Fedorowicz Z, Carter B,
van der Linden MM, Charland L. Interventions for rosacea. Cochrane Database
Syst Rev 2015;(4):CD003262
4Schaller M, Dirschka T, Kemény L, Briantais
P, Jacovella J. Superior efficacy with ivermectin 1% cream compared to
metronidazole 0.75% cream contributes to a better quality of life in patients
with severe papulopustular rosacea: a subanalysis of the randomized,
investigator-blinded ATTRACT study. Dermatol Ther (Heidelb) 2016;6:427-36.
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