MALATTIE INFETTIVE, VACCINAZIONI E ACCESSO ALLE CURE AL CENTRO DEL 2° CONGRESSO WAIDID NHOW MILAN, MILANO 18-20 OTTOBRE 2018


Malattie Infettive, Vaccinazioni e Accesso alle cure
al centro del 2° Congresso WAidid

NHow Milan, Milano 18-20 ottobre 2018

·       Tubercolosi: WAidid lancia il Global Tuberculosis Network
·       Pertosse: dal vaccino a cellula intera ai vaccini acellulari. il ritorno di una malattia che fa paura e le strategie di prevenzione in Europa
·       Immunizzazione e maternità: tutte le raccomandazioni da seguire in gravidanza


Si apre il 2° Congresso Internazionale dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici, WAidid. Oltre 30 i relatori attesi e più di 300 i medici e i ricercatori partecipanti.


Milano, 18 ottobre 2018 – Emergenza pertosse, primo network globale per l’eradicazione della Tubercolosi, immunizzazione in gravidanza e accesso universale alle cure. Questi sono alcuni degli hot topic al centro del 2° Congresso Internazionale dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici - WAidid –, presieduta dalla Prof.ssa Susanna Esposito, che da oggi al 20 ottobre ospiterà a Milano medici ed esperti provenienti da tutto il mondo. Un’importante occasione di confronto e aggiornamento sui progressi della ricerca scientifica nell’ambito delle malattie infettive e immunologiche che colpiscono bambini e adulti.

Il Congresso WAidid rappresenta un evento unitario, un confronto scientifico ma anche culturale per gli oltre 300 delegati presenti, provenienti da tutto il mondo – afferma la Prof.ssa Susanna EspositoPresidente WAidid e ordinario di Pediatria all’Università degli Studi di Perugia -. Il ritorno della pertosse, l’eradicazione della tubercolosi, l’importanza delle vaccinazioni in gravidanza sono tutti temi su cui la comunità scientifica si confronta per fare il punto e, laddove vi sia necessità, mette in atto nuove strategie di prevenzione e di cura. Ma sono anche argomenti che necessitano di una corretta informazione presso l’opinione pubblica, oggi troppo spesso confusa da fake news seriamente dannose per l’intera comunità. Basti pensare alle coperture vaccinali sempre più in calo con conseguenze allarmanti per l’intera società”.

A confermarlo dati recenti che posizionano l’Italia agli ultimi posti per copertura vaccinale (83%)1Nella Regione Europea, il nostro Paese supera solamente Francia, Bosnia-Erzegovina, Romania, Repubblica di San Marino e Ucraina. Mentre, a livello globale, gli Stati con una copertura quasi totale (99%) risultano essere Ungheria, Cuba, Kazakistan, Giordania, Isole Seychelles e Bahrain1.

In uno scenario internazionale come quello in cui si inserisce l’appuntamento di WAidid, è inoltre importante fare luce sull’aspetto più critico che riguarda l’accesso alle cure.

“Un diritto di tutti - evidenzia Stefano Vella, Direttore del Centro Nazionale per la Salute Globale, Istituto Superiore di Sanità - che necessita di essere rivendicato a causa di disuguaglianze sempre più evidenti. Questi divari non riguardano soltanto le cosiddette ‘malattie della povertà’ come HIV, tubercolosi e malaria, ma tutte le malattie dell’uomo, molte delle quali prevenibili e curabili poiché comuni sono gli aspetti strutturali, sociali e politici, i diritti negati, la discriminazione di genere, sia nei Paesi poveri sia nei Paesi ricchi. Obiettivo del Centro Nazionale per la Salute Globale è quello di combattere le disuguaglianze di salute in Italia e nel mondo e garantire accesso universale alle cure per le categorie più vulnerabili, marginalizzate e fragili”.

Qui di seguito gli spunti emersi nel corso della Conferenza stampa di apertura del Congresso:

TUBERCOLOSI: WAidid LANCIA IL GLOBAL TUBERCULOSIS NETWORK
Giovanni Battista Migliori, Direttore Centro di Collaborazione OMS/WHO per la Tubercolosi e le Malattie Respiratorie, Istituti Clinici Scientifici Maugeri, IRCCS, Tradate; Chair, Global Tuberculosis Network (GTN) hosted by WAidid

Una rete globale composta da medici, esperti di salute pubblica, Società Scientifiche, società civile, pazienti, Organizzazioni mondiali come l’OMS e l’Unione Internazionale contro la Tubercolosi (UNION), donatori e aziende farmaceutiche. È in occasione della II edizione del Congresso che WAidid presenta il primo Global Tuberculosis Network (GTN). Obiettivo è quello di perseguire attivamente l’eliminazione della tubercolosi (TBC) con uno sforzo globale, una collaborazione attiva nel campo della ricerca, dell’advocacy e della formazione degli operatori.
La TBC è una delle prime cause di morte nel mondo. Si stima un’incidenza di 10,4 milioni di nuovi casi nel 2017 (casi incidenti), il 90% dei quali sono persone adulte, il 65% di sesso maschile, il 10% persone con infezione da HIV (il 74% in Africa). I nuovi casi in età pediatrica sono circa 1 milione, 250 mila dei quali fatali (compresi i casi di coinfezione tubercolosi/HIV). Dei 10,4 milioni di nuovi casi stimati, ne sono stati notificati all’OMS solo 6,6 milioni, ciò significa che c’è un gap di 3,8 milioni tra i casi incidenti e quelli notificati, dovuto sia alla sottonotifica dei casi sia alla sottodiagnosi2.
Nel 2016, nella Regione europea dell’Oms, il numero di nuovi casi è stato pari a 290 mila (il 3% del totale registrato nel mondo) che corrisponde a un’incidenza di 31,6 casi per 100 mila abitanti3.
Il GTN mira a collaborare con Organizzazioni, Associazioni, Istituzioni e partner esistenti impegnati nella lotta contro la TBC, integrando e amplificando le iniziative esistenti. A breve sul sito WAidid (www.waidid.org) sarà possibile per gli operatori registrati chiedere suggerimenti di gestione terapeutica e preventiva ai principali esperti di TBC del mondo.

PERTOSSE: DAL VACCINO A CELLULA INTERA AI VACCINI ACELLULARI. IL RITORNO DI UNA MALATTIA CHE FA PAURA E LE STRATEGIE DI PREVENZIONE IN EUROPA
Paola Stefanelli, Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore Sanità (ISS)  

La pertosse è una malattia infettiva causata dall’infezione del batterio Bordetella Pertussis, ad alto tasso di contagiosità e diffusione, nel 2014 ha fatto registrare oltre 24 milioni di casi nel mondo in bambini di età inferiore ai 5 anni e 160.000 decessi4.
In alcuni Paesi è evidente un aumento dell’incidenza della malattia per diversi fattori concomitanti che fanno della pertosse una malattia infettiva ri-emergente, seppur prevenibile da vaccino. Una delle questioni più discusse recentemente riguarda la durata dell’immunità che viene acquisita dopo la malattia naturale e dopo la vaccinazioneIn entrambi i casi non è presente immunità permanente. La malattia naturale induce una protezione di lunga durata, stimata approssimativamente in 20 anni.  La pertosse quindi può tornare, anche se non si tratta di un evento frequente. La protezione indotta dalla vaccinazione, invece, ha durata più breve stimata in un range che va da 4 a 10 anni. Questo fenomeno (detto waning immunity) fa sì che i soggetti più adulti si ammalino e spiega la circolazione della pertosse anche in Paesi con buona copertura vaccinale. In questo scenario, sono gli adolescenti e i giovani adulti a perdere la protezione indotta dalla vaccinazione e a contribuire alla circolazione della pertosse.
o   I vaccini contro la pertosse introdotti negli ultimi due decenni sono i vaccini acellulari (aP), così definiti perché non contengono il batterio Bordetella pertussis intero, per quanto inattivato, ma solo alcuni sue proteine (antigeni), inattivate e purificate. Nonostante la bassa reattogenicità rispetto al vaccino a cellula intera (wP) introdotto negli anni ‘50, il vaccino acellulare conferisce un’immunità che va scemando nel tempo. Il limite, dunque, consiste nella durata dei livelli di protezione che espone anche gli adulti, spesso inconsapevoli, alla malattia.
Nel nostro Paese è prevista una immunizzazione primaria nel primo anno di vita, una dose di richiamo all’età di 4-6 anni, successivamente durante l’adolescenza, a 14-16 anni, e poi ogni 10 anni per tutta la vita. I soggetti appartenenti a queste fasce di età non sono omogeneamente raggiunti dalla vaccinazione contro la pertosse sul territorio italiano contribuendo alla circolazione del batterio. Esperti e scienziati sono concordi nell’affermare che l’unico modo per contrastare la pertosse è il raggiungimento di elevate coperture vaccinali, con il rispetto delle tempistiche del calendario nel bambino e sufficienti richiami in età adulta. Gli adulti, infatti, devono sottoporsi al richiamo anti-pertosse ogni 10 anni.

IMMUNIZZAZIONE E MATERNITÀ: TUTTE LE RACCOMANDAZIONI DA SEGUIRE IN GRAVIDANZA
Tina Tan, Professor of Pediatrics at the Feinberg School of Medicine, Northwestern University, Chicago, Illinois

Evidenze scientifiche hanno dimostrato che la somministrazione di alcuni vaccini nelle donne in gravidanza come quello contro la pertosse o l’influenza hanno il duplice obiettivo di proteggere la mamma e il bambino nei primi mesi di vita. Se da una parte durante la gravidanza sono controindicati i vaccini vivi attenuati come quello contro il morbillo e la rosolia, possono essere invece somministrati in sicurezza e vanno raccomandati i vaccini cosiddetti inattivi a base di proteine:
o   Difterite, tetano e pertosse (dTap): i vaccini contro la pertosse sono combinati con quelli contro la difterite e il tetano. Sebbene possa essere somministrato durante tutto il periodo della gravidanza, per una più efficace protezione del neonato da parte degli anticorpi materni, il momento ideale per questo vaccino è la somministrazione tra la 27° e la 36° settimana di gestazione. La pertosse, prima dell’età di 6 mesi del neonato, si può manifestare con difficoltà respiratorie talvolta gravi che possono provocare un arresto respiratorio: ancora oggi, nel mondo, 1 neonato su 1.000 muore di pertosse. In Italia, dal 2017 il Piano Nazionale per la Prevenzione Vaccinale raccomanda 1 dose di vaccino dTap in gravidanza a tutte le donne.
o   Influenza: il vaccino può essere somministrato in qualsiasi trimestre di gravidanza ed è raccomandato per proteggere la mamma e il bambino nei primi mesi di vita. L’influenza contratta in gravidanza può comportare complicazioni respiratorie con conseguente ricovero in ospedale. Nei casi più gravi, purtroppo, anche al decesso delle donne incinte, specialmente durante il secondo e terzo trimestre della gravidanza e il primo mese dopo il parto. Inoltre, la vaccinazione in gravidanza permette di proteggere i neonati e i lattanti nei primi 6 mesi di vita, in quanto i figli di donne vaccinate in gravidanza presentano anticorpi protettivi contro l’influenza grazie al passaggio degli stessi attraverso la placenta della loro mamma. Numerosi studi hanno evidenziato che i neonati e i lattanti al di sotto dei 6 mesi sono la categoria più a rischio di gravi complicanze respiratorie e neurologiche in corso di influenza e la vaccinazione materna è l’unica modalità di prevenzione.


Il programma dettagliato del Congresso è disponibile online:


Bibliografia

1.       World Health Statistics 2018: Monitoring health for the SDGs
4.       Yeung KHT, Duclos P, Nelson EAS, Hutubessy RCW. An update of the global burden of pertussis in children younger than 5 years: a modelling study. Lancet Infect Dis. 2017;17:974-980.

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