PROGETTO ATLANTIS, la prima ricerca di ANMAR sul mondo delle Spondiloartriti
Atlantis è il progetto promosso dall’Associazione
Nazionale Malati Reumatici (ANMAR) che intende portare alla luce il mondo
sommerso delle Spondiloartriti, un gruppo di patologie reumatiche, spesso
subdole e difficili da diagnosticare, con un forte impatto sulla vita di
relazione e lavorativa delle persone. Le
Spondiloartriti sieronegative (SpA) sono un gruppo di malattie infiammatorie
articolari con caratteristiche cliniche ed eziologiche comuni, che comprendono
forme di artrite assiale e/o periferica, entesiti e manifestazioni
extra-articolari, con uno stretto legame con la presenza dell’antigene di
istocompatibilità HLA B27. Spesso queste patologie colpiscono persone al di
sotto dei quarant’anni, quindi nel pieno delle loro capacità produttive,
generando un notevole impatto sia sulla sfera personale sia sul sistema
socio-economico.
“Le
SpA sono patologie spesso di difficile inquadramento – sottolinea Roberta Ramonda, Cattedra e UOC di Reumatologia,
Dipartimento di Medicina DIMED, Azienda - Università di Padova - gravate per questo motivo da un ritardo
diagnostico talora di 10 anni e caratterizzate da esiti talvolta irreversibili”;
l’approccio terapeutico tempestivo con farmaci antiinfiammatori e/o di
fondo o l’impiego degli anti-TNF-alfa permette invece di controllare il danno
anatomico e funzionale prodotto dalla malattia: in particolare gli
anti-TNF-alfa hanno un ruolo chiave nel trattamento delle SpA ed è dimostrato che
possono modificare l’evoluzione naturale della patologia. La diagnosi precoce
resta quindi un obiettivo cruciale: per
ottenerla sono necessari una corretta e approfondita anamnesi, un adeguato
inquadramento di segni clinici e sintomi e l’esecuzione di esami
laboratoristici e strumentali appropriati.
Nell’ultimo decennio si è affermata, tra le
Istituzioni, le autorità sanitarie, i media e, in generale, l’opinione
pubblica, una maggiore consapevolezza sulle malattie reumatiche, che tuttavia
restano molto numerose e molto diverse tra loro: è per questo che è
indispensabile continuare a promuoverne la conoscenza per contribuire a
migliorare la qualità della vita di che ne è affetto.
Per comprendere come vivono le persone colpite da una
malattia cronica, ANMAR ha presentato ieri mattina i risultati della prima
ricerca italiana su “L’impatto delle
Spondiloartiti sulla qualità della vita: il vissuto dei pazienti”, realizzata
per la prima volta in Italia. La ricerca, in collaborazione con Doxa - Pharma,
su un campione di 770 persone colpite da queste patologie, in 18 regioni
italiane, ha indagato la vita quotidiana, di relazione, l’impatto sul lavoro e
sulla carriera delle persone. Sono stati messi in luce gli aspetti inerenti la
diagnosi, l’accesso alle cure, il rapporto con lo specialista e, soprattutto,
la qualità dei rapporti umani, affettivi, professionali e sociali. Il progetto
è stato curato dal punto di vista scientifico dalla dott.ssa Roberta Ramonda.
Dalla ricerca
emergono alcuni punti essenziali che dimostrano come questo gruppo di patologie
sia complesso da gestire e ancora poco conosciuto: ad esempio, 7 pazienti su 10 a cui viene diagnosticata
una patologia nell’area delle Spondiloartriti non ne aveva mai sentito parlare
prima; è invece fondamentale il ruolo dei centri di reumatologia che in 8 casi su 10 formulano la diagnosi per i
nuovi pazienti; i farmaci biologici rappresentano il trattamento di
elezione per oltre la metà dei pazienti, ma 1 persona su 4 abbandona la terapia
e nel 23% dei casi questo avviene senza consultare il medico, alla comparsa dei
primi miglioramenti. E ancora, forte è l’impatto sulla vita professionale e
sociale: 1 paziente su 5 cambia i propri
progetti lavorativi a causa della malattia. Ma soprattutto, 1 paziente su 3
vive in uno stato di profondo malessere e quasi
1 paziente su 4 si trova a dipendere dal supporto degli altri per le attività
quotidiane.
“I dati emersi dalla ricerca – sottolinea Gabriella Voltan, Presidente ANMAR – mettono in luce le enormi difficoltà che, ogni giorno, le persone colpite da Spondiloartrite sono costrette ad affrontare; per noi di ANMAR ciò rappresenta uno stimolo a intensificare l’impegno nella diffusione della conoscenza di queste patologie. L’obiettivo del progetto è di offrire uno strumento di informazione che possa aiutare tutti gli interlocutori che ruotano intorno al paziente a migliorare in modo fattivo la vita di queste persone, favorendo diagnosi sempre più tempestive, trattamenti efficaci e appropriati e, non da ultimo, un sostegno psicologico”.
“L’ampia diffusione delle patologie croniche nella popolazione italiana
(38,8%) e la loro incidenza in termini di costi sulla spesa pubblica
socio-sanitaria (70%) – commenta
Tonino Aceti, Responsabile Coordinamento
nazionale Associazioni Malati Cronici – Cittadinanzattiva - mettono in evidenza nuovi bisogni e l’urgenza
di risposte diverse dal passato, soprattutto in termini di miglioramento
dell’assistenza e di maggiore attenzione alla qualità della vita. In questo
ambito le malattie reumatiche sono una delle sfide più importanti con le quali
un moderno stato sociale deve confrontarsi: rappresentano una delle prime cause
di inabilità temporanea e disabilità permanente e sono la più frequente causa
di assenza dal lavoro. A questo punto diventa ineludibile la stesura e l’implementazione di un Piano Nazionale sulle Patologie Reumatiche, in grado di
garantire risposte sanitarie e sociali
ai bisogni delle persone con patologie reumatiche, in modo tempestivo,
appropriato e uniforme sul territorio nazionale”.
Tonino Aceti, Responsabile Coordinamento nazionale
Associazioni Malati Cronici, Giovanni
Minisola, Past President della SIR e direttore della Divisione di
Reumatologia dell’ospedale S. Camillo di Roma e Gabriella Voltan, presidente ANMAR.
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