Allergie respiratorie d’estate: attenzione all’Ambrosia
In Italia da Nord a Sud, causa
inquinamento, raddoppiata pericolosità
ed estensione, anche per i bimbi. Per Federal Drug Administration USA, l’Immunoterapia Specifica è una terapia valida per limitare
nel tempo i sintomi e contenere comorbilità anche gravi quali l’asma.
Ambrosia, spauracchio estivo per tantissimi allergici.
Pianta erbacea originaria degli Stati Uniti, dove addirittura il 40% della
popolazione ne è allergica. L’ambrosia è stata definita pianta pioniera perché è
in grado di “colonizzare” zone in cui la vegetazione originaria sia stata
rimossa quali, per esempio, bordi stradali, margini di campi, sedi ferroviarie,
cortili. La pianta che grazie alla sua resistenza ha guadagnato il nome di
Ambrosia, che per gli antichi greci era il “nettare degli dei”, che donava
l’immortalità, ha un’altezza che varia tra 1 e 2 metri e forma dei cespugli o
arbusti, che arrivano a produrre oltre
mille miliardi di granuli di polline per metro cubo. L’ambrosia, che inizia a fiorire nel mese
di maggio e ha il suo periodo di massima fioritura nei mesi di luglio e agosto,
ha una eccezionale capacità di produrre pollini ed è cresciuta a dismisura nel tempo, a causa dell’aumento
dell’anidride carbonica emessa nell’aria. Le persone affette da allergia all’ambrosia
devono affrontare diverse problematiche che possono degenerare anche in
tolleranze a cibi quali melone, anguria e banana. L’allergia, di solito, si
manifesta sotto diversi aspetti quali asma, rinite o raffreddore, fastidi al
naso, occhi rossi, prurito.
Studi recenti, realizzati in
America, sono alla base delle recenti comunicazioni dell’FDA, in particolare è
opportuno citare lo studio[1] eseguito su 784 soggetti
allergici all’ambrosia durante la stagione della fioritura. Il trattamento, con
terapia sublinguale, contro placebo, per 52 settimane ha dimostrato un
significativo miglioramento dei sintomi ed una analoga riduzione della
necessità di utilizzare farmaci sintomatici, con una copertura per i pazienti per
tutta la stagione pollinica dell'ambrosia.
“Questo studio è
un'importante conferma della validità dell’Immunoterapia per l’Ambrosia –
spiega il professor Giorgio Walter
Canonica, Direttore della Clinica di Malattie dell’Apparato Respiratorio e
Allergologia Di.M.I. IRCCS San Martino Genova e Presidente Società Italiana
Allergologia Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC) – Il problema dell'allergia
all'ambrosia è iniziato dalle regioni del Nord, come Lombardia, Piemonte,
Veneto ma presenta due problemi che lo rendono preoccupante per il futuro. Il
primo è la continua e progressiva espansione di quest’allergia a nuovi
territori, con difficoltà a contenere la diffusione della pianta; il secondo è
la particolare gravità delle comorbidità collegate a quest’allergia, che in
oltre il 50% dei casi consistono in Asma bronchiale. La terapia sublinguale è quindi una preziosa risorsa di
prevenzione e di cura per affrontare questo problema. In generale l’immunoterapia
specifica consiste nella somministrazione controllata al paziente
dell’allergene causale della sua patologia, con lo scopo di desensibilizzarlo. È
bene precisare che affinché la terapia ottenga risultati, la scelta
dell’allergene corretto da somministrare e dunque la correttezza diagnostica,
sono fondamentali. Per una corretta diagnosi la medicina moderna si può
avvalere di numerosi strumenti, che vanno dal semplice, ma comunque valido skin
test (test cutaneo) sino alla diagnostica molecolare. – In conclusione – spiega
il Professore – la somministrazione dell’allergene ha l’effetto di rendere il
paziente tollerante all’esposizione naturale all’allergene stesso.”
Lombardia e Milano maglia nera per l’allergia all’ambrosia.
Secondo gli esperti sono addirittura 300 mila i lombardi che tra
luglio ed agosto soffrono per questa allergia. A Milano sono 3.250 le persone a cui viene
diagnosticata l’allergia causata dalla pianta di ambrosia, pari al 54% delle
pollinosi e al 38% di tutte le allergie respiratorie manifestate. Uno studio condotto dall’Asl Milano 1,
in collaborazione con l’ambulatorio di allergologia dell’ospedale di Magenta,
ha evidenziato che il territorio dell’Asl Milano 1 è una delle aree più
infestate da ambrosia in Europa e quella più infestata in Italia.
Roma: numeri in crescita e colpiti i bimbi. L'arrivo dell'ambrosia nella Capitale era stato
segnalato dai botanici già da qualche anno. Qualche anno dopo essere entrata
nel teleobiettivo dei pollinologi, quest'erba comincia ora a colpire i bambini
di Roma e del Centro Italia, dove si registra la prima incidenza sensibile
della presenza dell'allergia all’ambrosia. A rilevare la diffusione dei sintomi
allergici provocati dal suo polline, sono gli esperti dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, che hanno segnalato
che nei primi 6 mesi del 2014, ben il 3% dei bambini sottoposti ai test per le
allergie e risultati allergici ai pollini, è sensibile all'ambrosia.
Alcuni semplici consigli salva-ambrosia:
- Non dormire con le finestre aperte ma, in caso di grande caldo, utilizzare un condizionatore (a cui siano stati puliti i filtri) o un ventilatore.
- Non viaggiare con i finestrini dell’auto aperta.
- Indossare la mascherina quando si viaggia in bicicletta.
- Preferire alle vacanze o ai weekend in campagna, i soggiorni in alta montagna (l’ambrosia, infatti, non fiorisce oltre i 500 metri).
- Evitare di praticare sport nelle ore del tramonto o di prima mattina, quando l’attività di impollinazione raggiunge il suo picco.
- Cambiarsi spesso d’abito e stendere il bucato in casa e non all’aperto.
Per informazioni:
Ufficio Stampa Weber Shandwick
Andrea
Comaschi, Tel. 02 57378214, acomaschi@webershandwick.com
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