Scoprire la maculopatia legata all’età, un disturbo visivo poco conosciuto
I risultati della ricerca di medicina narrativa condotta da Fondazione ISTUD
offrono una panoramica in Italia sul percorso e sul vissuto del paziente e della
famiglia dalla diagnosi al trattamento
Milano, 15 Dicembre 2015 – In Italia,
quasi il 50% dei malati di maculopatia degenerativa legata all’età non conosce il
proprio disturbo visivo e lo sottovaluta o non ammette il problema (29%) nonostante
si tratti di una malattia diffusa che colpisce circa un milione di persone nel
nostro Paese.
Coloro i quali
decidono invece di rivolgersi con tempestività ad un medico oculista del
territorio nel 29% hanno riscontrato
criticità nell’accesso alle cure: liste d’attesa (29%), mancata diagnosi
(17%), errata terapia (7%), disservizi (11%) ecc.
Questa una delle
evidenze più significative emerse dal
progetto di ricerca di medicina narrativa condotto da Fondazione Istud, con il contributo
incondizionato di Bayer, presentato oggi a Milano.
La ricerca è nata con l’obiettivo di realizzare un
tracciato del vissuto della persona affetta da maculopatia degenerativa e delle
rispettive famiglie,
al fine di comprenderne il percorso, dai primi sintomi alla diagnosi fino alle
cure, con particolare attenzione alla dimensione umana, emotiva e relazionale
della malattia: da un campione di 163
persone con età media di 76 anni con questa malattia e 42 familiari che
assistono, sono emerse voci che hanno offerto un chiaro spaccato della
situazione oggi in Italia.
I RISULTATI DELLA
RICERCA:
La ricerca mette in
luce in particolar modo tre aspetti chiave: la scarsa consapevolezza che il
paziente ha della propria patologia, la difficile
qualità di vita di chi convive con
la maculopatia degenerativa, la speranza
che si basa sull’efficacia delle terapie nel preservare o migliorare la
vista.
“La ricerca conferma la necessità di continuare ad
insistere con campagne di sensibilizzazione ed informazione sulla maculopatia
degenerativa legata all’età. Attraverso la promozione della cultura per una
diagnosi ed un trattamento tempestivo, potranno essere maggiori i benefici
attesi sulla qualità di vita dei pazienti” – afferma il Prof. Edoardo Midena, Professore Ordinario e Direttore della
Clinica Oculistica dell’ Università - Azienda Ospedaliera di Padova.
L’impatto sulla
qualità della vita e sulle proprie abitudini è forte; il 77% di coloro che hanno risposto ha ridotto o cessato di svolgere
attività quotidiane a causa
della malattia. In casa la persona si sente maggiormente protetta ma,
nonostante ciò, il 40% ha smesso di leggere o lo trova difficoltoso e il 16%
non guarda più la televisione ma si limita ad ascoltarla. L’ambiente esterno
alla propria casa è vissuto come più ostico, privo di quelle certezze che
invece l’ambiente domestico offre. Tra gli aspetti critici maggiormente
sottolineati: la guida dell’automobile, cui ha rinunciato il 26% di rispondenti,
riconoscere per strada le persone, fare la spesa ecc.
“Le narrazioni raccolte mettono in evidenza la capacità
delle persone con maculopatia di far fronte alle difficoltà quotidiane
attraverso le nuove terapie disponibili e attraverso l’attivazione di risorse personali
che consentono di trovare un nuovo equilibrio per convivere con questa malattia” sottolinea Luigi
Reale, responsabile della ricerca per l’Area Sanità e Salute della Fondazione
ISTUD.
In questo contesto
risaltano le testimonianze dei familiari,
nel 77% donne: si tratta, in generale, di figli che si occupano di un
genitore (67%), che prestano in media la propria assistenza una o due ore al
giorno (52%), accompagnano il paziente alle visite (83%), gli tengono compagnia
(38%) e lo affiancano fuori casa per commissioni (58%).
Tuttavia la ricerca evidenzia la forte presenza di speranza
e predisposizione verso le cure: le terapie sono, infatti, percepite nel 91%
dei casi in modo positivo.
“La patologia ha un forte impatto sulla persona affetta,
ma un immediato e corretto iter terapeutico dà speranza: le attuali terapie
permettono di conseguire risultati significativi in termini di stabilizzazione
e miglioramento della capacità visiva se somministrate in un regime terapeutico
adeguato” osserva
la Dott.ssa Monica Varano, Direttore
Scientifico IRCCS Fondazione G.B. Bietti di Roma.
La maculopatia ha un costo per le famiglie: il 34% dichiara di spendere
fino a 3.816 euro l’anno dovuti alla maculopatia, in particolare per visite
private, esami diagnostici, costi di spostamento, acquisto di nuove lenti ed
ausili visivi.
COSA E’ LA MACULOPATIA
DEGENERATIVA LEGATA ALL’ETA’?
La maculopatia degenerativa legata all’età si
caratterizza per il progressivo deterioramento della macula (regione centrale
della retina),
con la compromissione della funzione visiva centrale: colpisce le persone a partire dai 55 anni, rappresentando una delle
prime cause di cecità nei Paesi industrializzati.
La maculopatia si
può manifestare con visione alterata e distorta delle immagini, una riduzione
della acuità visiva centrale o visione di una “macchia” al centro del campo visivo.
Questa
malattia ha un forte impatto sulla qualità di vita: studi presenti in
letteratura evidenziano come la qualità della vita nelle persone malate di
maculopatia degenerativa legata all’età in fase avanzata possa ridursi del 17%
rispetto a coetanei sani – valori paragonabili a quelli di pazienti affetti da
malattie come il cancro, oppure in condizioni successive a cardiopatia
ischemica o ictus.
Riconoscere precocemente la malattia, accedere al centro di cura che
eroga le terapie efficaci significa migliorare e sostenere la qualità di vita
della persone con maculopatia e del suo nucleo familiare.
Fondazione ISTUD è la più antica business school
indipendente italiana, con sede a Milano e Baveno (Lago Maggiore). La Scuola di
management ha al suo interno una specifica Area Sanità e Salute dedicata
all’analisi dei percorsi di cura e alla ricerca dei modelli organizzativi del
servizio sanitario in grado di rispondere alle reali necessità dei pazienti e
del loro mondo di riferimento. Da anni è impegnata nella diffusione delle
Medical Humanities quale strumento in grado di migliorare i percorsi di cura,
ed è riconosciuta a livello internazionale come centro di riferimento in Italia
per la Medicina Narrativa.
Bayer: Science For A Better
Life
Bayer è un gruppo globale con competenze chiave nei settori delle Life
Sciences, Salute e Agricoltura. I prodotti e i servizi sono pensati per il
benessere delle persone e per migliorare la qualità della loro vita. Allo
stesso tempo il Gruppo Bayer aspira a creare valore attraverso l’innovazione,
la crescita e un’elevata redditività. Bayer fonda la propria attività sui
principi di sviluppo sostenibile e sulla responsabilità etica e sociale. Nel
2014, il Gruppo ha impiegato 119.000 persone e registrato un fatturato di 42,2
miliardi di euro. Gli investimenti in conto capitale sono stati pari a 2,5
miliardi di euro mentre quelli in Ricerca & Sviluppo sono stati pari a 3,6
miliardi di euro. Queste cifre comprendono l’area di Business dei Materiali
Polimerici Innovativi che è stata portata sul mercato azionario come Covestro,
società indipendente, in data 6 ottobre 2015.
Commenti
Posta un commento