Batterioterapia nasale: nuova efficace arma per prevenire l’otite media acuta

Alla scoperta del microbiota del naso.
Batterioterapia: nuova efficace arma per prevenire l’otite media acuta
L’otite media acuta colpisce il 90% circa dei bambini almeno una volta nei primi tre anni di vita.
                                                                     
Studio italiano appena pubblicato sullo European Journal of Clinical Microbiology & Infectious Diseases dimostra promettenti risultati sull’utilizzo dello Streptococcus salivarius 24SMBc, in forma di spray nasale, per la prevenzione dell’otite media acuta nei bambini.

Milano, 9 dicembre 2015 – Prevenire l’otite media acuta e il rischio di recidive nei bambini è oggi possibile attraverso l’uso topico di un probiotico. Già disponibile nelle farmacie italiane, il primo dispositivo medico a base di Streptococcus salivarius 24SMBc e Streptococcus oralis 89a che si somministra direttamente nel naso attraverso uno spray ed è in grado di creare un effetto di bio-barriera per gli agenti patogeni, contrastarne la replicazione e ripristinare la normale flora batterica. Diversi studi hanno, infatti, dimostrato come la normale flora nasofaringea, grazie alla sua capacità di inibire la crescita di patogeni più comuni, possa svolgere un ruolo rilevante nella protezione dalle infezioni delle alte vie respiratorie, tra cui la più frequente è senz’altro l’otite media acuta.

La maggior parte delle specie batteriche presenti nel nostro organismo, infatti, non solo non è patogena, ma può anche essere sfruttata per competere con le specie patogene e contrastarne la crescita, bloccando così lo sviluppo delle infezioni: si tratta dei microrganismi del microbiota. “Nel caso di Streptococcus salivarius 24SMBc e di Streptococcus oralis 89a, entrambi appartenenti al genere degli Streptococchi alfa-emolitici autoctoni, essi sono parte del microbiota orale - ha spiegato Stefania Stefani, Professore ordinario di Microbiologia, Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche, Scuola di Medicina, Università degli Studi di Catania - In particolare, gli studi condotti su  Streptococcus salivarius 24SMBc hanno rivelato un alto profilo di sicurezza di questo ceppo batterico, selezionato come probiotico grazie alla sue molteplici caratteristiche, tra le quali: la capacità di colonizzare stabilmente le vie respiratorie dei pazienti, l’efficacia nel contrastare microrganismi patogeni come Streptococcus pneumoniae e Streptococcus pyogenes, entrambi responsabili di infezioni respiratorie, otiti medie, sinusiti, polmoniti. S.salivarius 24SMBc contenuto nel dispositivo, non possiede caratteri di virulenza  e di antibiotico-resistenza e si è dimostrato assolutamente sicuro e ben tollerato nei pazienti inclusi negli studi.

L’otite media acuta è un problema particolarmente diffuso in ambito pediatrico: colpisce il 90% circa dei bambini almeno una volta nei primi tre anni di vita. E nel 50% dei casi circa tende a recidivare tre o più volte nello stesso periodo di tempo. Nel 70%-75% dei casi si tratta di una malattia di origine batterica mentre solo una minima parte degli episodi è dovuta ai virus. “Troppo spesso si è ricorso negli anni all’utilizzo di terapie antibiotiche per combattere queste infezioni anche quando non strettamente necessario. E’ dimostrato, infatti, che una parte consistente dei casi di otite media acuta può risolversi spontaneamente dopo 48-72 ore dall’insorgenza -ha spiegato Nicola Principi, Professore di Pediatria all'Università degli Studi di Milano e fondatore della SITIP. -Secondo le recenti linee guida andrebbero trattati con antibiotici solamente i bambini di età inferiore ai 2 anni con una forma bilaterale di otite media acuta e tutti quelli che, indipendentemente dall’età, presentano una forma clinicamente rilevante, con complicanze o abbiano sofferto in precedenza di ripetuti episodi. Per tutti gli altri è consigliata, invece, la vigile attesa e il trattamento antibiotico solo se, superate le 48-72 ore dall’esordio, le manifestazioni cliniche non sono scomparse o, almeno, si sono notevolmente ridotte. L’adozione di queste linee guida permetterebbe di contrastare il fenomeno ormai noto dell’antibiotico-resistenza, dovuto ad un abuso di questi trattamenti, che rischia di comprometterne in modo sempre maggiore l’efficacia terapeutica”.

Proprio la necessità, ribadita da tutte le autorità sanitarie internazionali, di ridurre il ricorso agli antibiotici, unita al crescente interesse del mondo scientifico per il microbiota nasale ha dato il via ad un nuovo approccio terapeutico per la prevenzione delle infezioni delle alte vie respiratorie.

“Specialmente per i bambini che soffrono ripetutamente di otite media l’approccio migliore è per noi pediatri quello di cercare di prevenire l’insorgenza di nuovi casi. Oltre alla riduzione dei fattori di rischio (come fumo passivo, uso del succhiotto, frequenza prolungata dell’asilo nido o della scuola materna), alla immunoprofilassi con il vaccino antinfluenzale, alla supplementazione con vitamina D nei soggetti con deficit di vitamina D, sono possibili nuove forme di prevenzione. E’ il caso dell’utilizzo dello Streptococcus salivarius 24SMBc in grado di inibire la colonizzazione di potenziali patogeni della mucosa nasofaringea e ripristinare la normale flora batterica ha affermato Paola Marchisio, Professore Associato diPediatria UO Pediatria ad alta Intensità di Cura  all’Università degli Studi di Milano e Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico - Da un recente studio, pubblicato sullo European Journal of Clinical Microbiology & Infectious Diseases, sono emersi risultati favorevoli sull’utilizzo dello Streptococcus salivarius 24SMBc, somministrato attraverso uno spray direttamente sulla mucosa nasale, per la prevenzione delle otiti medie acute in bambini con una storia di otite media ricorrente. In particolare l’utilizzo  dello Streptococcus salivarius 24SMBc ha dimostrato di annullare le recidive di otite media acuta nel 42,8 % dei bambini che sono stati colonizzati e di ridurle a soltanto un episodio all’anno in un altro 35% dei bambini colonizzati, per un totale di 77,8% dei bambini colonizzati che non hanno presentato più episodi di otite media acuta o ne hanno avuto solo uno nei sei mesi dello studio rispetto ai 4-7 episodi dell’anno precedente”.


Il ricorso ai probiotici (batterioterapia) è una pratica già usata in diverse specialità. In gastroenterologia, soprattutto, nel trattamento dei disturbi funzionali e nella prevenzione e terapia dei disturbi intestinali. Ma anche in ginecologia e dermatologia. “Nell’ambito dell’otorinolaringoiatria la batterioterapia rappresenta un’applicazione clinica di frontiera molto interessante specialmente nella prevenzione e trattamento delle infezioni respiratorie recidivanti nei bambini -conclude Giancarlo De Vincentiis, Responsabile UOC di Otorinolaringoiatria dell'Ospedale del Bambino Gesù IRCCS, Roma.

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