#ilbattitodelcuore 2019
Con la versione inedita di “Ci vuole un fisico bestiale” prosegue la
campagna di Bayer per la prevenzione cardio-cerebrovascolare con Luca Carboni e
una band di medici
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Obiettivo
della campagna è sensibilizzare sui temi della prevenzione cardio-cerebrovascolare e sottolineare l’importanza dell‘aderenza terapeutica.
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Dopo
aver coinvolto i pazienti nel 2018, ora la campagna si avvale della
collaborazione di cinque medici, esperti di malattie cardiovascolari.
Milano, 22 ottobre 2019 – Prosegue
per il secondo anno la campagna “Il battito del cuore” e l’impegno di Bayer con Luca Carboni per promuovere la
prevenzione cardiovascolare. “L’anno
scorso ho vissuto un’esperienza straordinaria“ – racconta l‘artista
bolognese – “cantando un mio brano
insieme a un coro di pazienti dell‘Associazione A.L.I.Ce Italia ODV, persone
che avevano avuto infarti, ictus, e sofferto di varie problematiche. Quest’anno
abbiamo pensato di coinvolgere i medici e il risultato è stato
grandioso!“.
Lo scorso giugno, infatti, Luca ha lanciato sui suoi social un
appello per ricevere video-audizioni da parte di medici esperti in malattie cardiovascolari che sapessero suonare uno strumento:
l’obiettivo era dar vita a una band che
facesse volare alto il messaggio di prevenzione attraverso il linguaggio
universale della musica. “Sono
arrivate tantissime candidature da parte di musicisti molto preparati.”
spiega Carboni, entusiasta della
band con cui ha lavorato.
La band si è formata e
l’alchimia tra i componenti è salita subito alle stelle: il risultato è una versione inedita di uno dei più grandi
successi di Luca, “Ci vuole un fisico bestiale”, brano
entrato nella storia della musica italiana.
Il videoclip dell’inedito è stato girato
sul tetto dell’Ospedale Policlinico San
Martino di Genova, in omaggio alle performance dei grandi della musica
internazionale – dai Beatles agli U2.
La campagna “Il
Battito del Cuore” anche quest’anno è realizzata con la collaborazione di SIIA, Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa e A.L.I.Ce. Italia onlus, Associazione per la Lotta all’Ictus
cerebrale.
Il professor Claudio Ferri,
presidente della Società Italiana
dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA) osserva: “Le malattie cardiovascolari
riducono la vita in quantità e qualità. Grazie anche all’attività della SIIA,
ormai più del 60% degli ipertesi italiani è ben controllato dalla terapia, mentre
è nettamente aumentata nella popolazione la consapevolezza del proprio livello pressorio.
È quindi fondamentale applicarsi nella ricerca scientifica e nella divulgazione,
sensibilizzando il sistema Paese alla prevenzione con campagne come questa”.
“Un testimonial famoso e
amato come Luca Carboni può dare la giusta eco mediatica per diffondere un
messaggio di prevenzione così importante, soprattutto a ridosso di un
appuntamento fondamentale come la Giornata Mondiale contro l’Ictus che si
celebra, come ogni anno, il 29 ottobre“ – commenta Nicoletta Reale, presidente
di A.L.I.Ce. Italia onlus, Associazione
per la Lotta all’Ictus cerebrale –. “Anche
il ruolo della musica non è una scelta casuale: basti pensare alla
musicoterapia, strumento riabilitativo molto utile, a livello terapeutico e
psicologico, come dimostra il nostro Coro
degli Afasici”.
Nordio Sandrin, General Medicine Head di Bayer
aggiunge: “Siamo di fronte a un’emergenza
seria e importante: le malattie
cardiovascolari, infatti, sono e rimangono la principale causa di mortalità in
Italia e nel mondo. Nel
nostro Paese più di 9 milioni di persone sono ad
alto rischio di malattie cardiovascolari, ma circa la metà non è
consapevole di esserlo. Occorre dunque
sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione per ridurre il rischio di questi disturbi e sottolineare la necessità dell’aderenza
terapeutica, facendo riferimento al proprio medico di fiducia. Per
questo, dopo il primo coinvolgimento dei pazienti, abbiamo voluto al nostro
fianco i medici a cui è stata
anche dedicata una sezione sul sito ilbattitodelcuore.it, con informazioni utili alla loro attività.”
Il professor Claudio Ferri,
presidente della Società Italiana
dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA) prosegue: “È necessario fare controlli regolari dal proprio
medico e, anche dopo la prescrizione della terapia, seguirla in modo corretto.
Sembra un’ovvietà ma, secondo i dati AIFA sull’uso dei farmaci in Italia, c’è
ancora molto da fare: un paziente su due interrompe il trattamento con
antipertensivi già nei primi sei mesi di cura”.
“Il messaggio vuole arrivare al cuore di chi ascolta come il consiglio
di un amico. È un invito a essere coscienti di tutti i segnali che riguardano
la nostra salute, ascoltando noi stessi e affidandoci a chi può aiutarci”,
conclude Luca Carboni.
Lo
scenario delle malattie cardiovascolari
Le malattie cardiovascolari
rappresentano la principale causa di mortalità in Italia. Nel nostro Paese più
9 milioni di persone sono ad alto rischio di malattie
cardiovascolari (1) e circa la metà non è consapevole di esserlo (2).
Chi soffre di malattie cardiovascolari può avere conseguenze fisiche importanti,
con un’aspettativa di vita ridotta di oltre 7 anni. Secondo ricerche italiane
sull’uso dei farmaci in Italia, circa il 50% dei pazienti che hanno già avuto
un evento cardiovascolare abbandona la terapia nei primi 3 anni (3).
L’interruzione delle terapie può portare a un notevole aumento del rischio di
andare incontro a un episodio cardiovascolare sia nei pazienti già malati, sia in
quelli in prevenzione (4).
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