Emofilia A
Milano, 28 gennaio 2020
–
Una vita più semplice e una migliore qualità di vita per i pazienti con
emofilia A sono ora possibili: da oggi è infatti disponibile in Italia il
nuovo fattore VIII ricombinante a lunga emivita, damoctocog
alfa pegol,
indicato per il trattamento dei pazienti con emofilia A a partire dai 12 anni
di età.
Bayer
ha infatti ottenuto dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) la rimborsabilità
per il fattore VIII damoctocog alfa pegol. Il farmaco per uso endovenoso ha
un’emivita prolungata e consente un regime
terapeutico personalizzabile con infusioni ogni 5 giorni, ogni 7 giorni o 2
volte alla settimana.
La
decisione di AIFA, a seguito dell’approvazione di EMA, è basata sui risultati dello studio registrativo PROTECT
VIII. Lo studio ha valutato la sicurezza e l’efficacia del farmaco per la
profilassi, il trattamento on demand
e la gestione perioperatoria di pazienti adulti o adolescenti con emofilia A
grave, precedentemente trattati e di età uguale o superiore a 12 anni. Questi risultati sono
stati confermati dal successivo studio PROTECT VIII Extension della durata di
oltre cinque anni.
“Dopo un follow-up durato oltre cinque anni - afferma il professor Giovanni Di
Minno,
Direttore del Dipartimento di
Medicina Clinica e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli e del Centro
di Riferimento Regionale per le Emocoagulopatie - il risultato finale di questi studi è quello di aver dimostrato che circa il 90% dei pazienti ha
potuto beneficiare di una riduzione delle infusioni. Damoctocog alfa pegol garantisce
per più tempo livelli sostenuti di fattore VIII nel sangue con una buona
protezione dal sanguinamento, permettendo a pazienti e familiari di sentirsi
sicuri e ben protetti. Generalmente i pazienti in profilassi si infondono a
giorni alterni o 3 volte alla settimana; grazie all’indicazione di damoctocog
alfa pegol, sarà possibile una personalizzazione della terapia da 2 volte alla
settimana fino a ogni 7 giorni”.
Il buon profilo di sicurezza ed
efficacia di damoctocog alfa pegol è stato mantenuto nel corso di oltre 5 anni
di esperienza e osservazione nel PROTECT VIII e nella successiva fase di
estensione. Nella fase di estensione dello studio, infatti, l'ABR (Annual Bleeding Rate) totale dei
pazienti partecipanti si è ridotto rispetto a quello osservato nello studio
principale PROTECT VIII. Nessun paziente ha sviluppato inibitori e non si è
verificato alcun problema di sicurezza.
“Siamo molto soddisfatti dell’importante
traguardo raggiunto – afferma la dottoressa
Simona Gatti, Responsabile Medical
Affairs Area Specialty di Bayer –. Da oggi possiamo infatti offrire ai
pazienti un trattamento in grado di migliorare la loro qualità di vita, frutto
della nostra costante ricerca che ci pone da oltre 25 anni al fianco della
comunità dei pazienti con emofilia. Nel corso di questi anni infatti abbiamo
sviluppato diverse generazioni di fattore VIII ed oggi offriamo un’ulteriore
soluzione terapeutica alle persone con emofilia ancora più efficace e con una maggiore
emivita. I pazienti con emofilia A potranno avere una vita più semplice e
svolgere attività a cui fino ad oggi avevano dovuto spesso rinunciare, come ad
esempio quella legata ad alcune discipline sportive”.
Emofilia
A
Circa 400.000
persone in tutto il mondo sono affette da emofilia, una malattia per lo più
ereditaria, in cui una delle proteine necessarie per formare i coaguli di
sangue manca o è presente in quantità ridotta. L’emofilia A è il tipo più
comune di emofilia, in cui la coagulazione ematica è ridotta a causa della
mancanza o di un difetto del FVIII della coagulazione. I pazienti sono affetti
da ripetute emorragie nei muscoli, nelle articolazioni o in altri tessuti, che
possono dar luogo a danni cronici alle articolazioni nel corso del tempo. Le
emorragie, se non trattate in modo appropriato, possono avere conseguenze gravi
in quanto il sangue coagula più lentamente nei pazienti emofilici rispetto a
quelli sani. L’emofilia A ha una frequenza stimata di 1 su 5.000 bambini maschi
nati vivi e si manifesta a livello globale. Attualmente, in Italia ci sono
circa 4.000 persone affette da emofilia A.
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