Dr. Schär presenta Mevalia Low Protein.


Dr. Schär, azienda leader nell’alimentazione senza glutine, in coerenza con la sua mission che la vede a stretto contatto con il mondo scientifico e impegnata nel miglioramento continuo delle condizioni di vita delle persone con particolari esigenze alimentari, lancia il nuovo brand MevaliaLow Protein, la nuova linea di alimenti aproteici, con un’ampia gamma di prodotti studiata appositamente per chi deve seguire una dieta a basso contenuto di proteine. 

Diverse evidenze scientifiche infatti, dichiara il Dr. Giuliano Brunori, direttore del reparto di nefrologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento dimostrano che l’adozione della terapia nutrizionale aproteica è in grado di ritardare l’insufficienza renale cronica, patologia di forte impatto in termini di mortalità, ospedalizzazione e spesa sanitaria, e le sue co-morbilità, riducendo il rischio di morte renale del 50% e prolungando del 41% il tempo di vita renale; i pazienti con insufficienza renale cronica a regime alimentare aproteico possono quindi ridurre fino al 38% il rischio di progressione verso la fase dialitica. Inoltre, aggiunge Brunori, un altro lavoro pubblicato su NephrolDial Transplant ha documentato che, ritardando di almeno 1 anno l’ingresso della terapia dialitica grazie alla dieta aproteica, è possibile sia migliorare significativamente la qualità di vita del paziente sia ottenere un risparmio annuo/paziente per il Servizio Sanitario Nazionale di 21.180 € nel solo primo anno di trattamento in dieta aproteica.

La dieta aproteica nell’insuffcienza renale cronica deve promuovere il calo ponderale solo in fase precoce, poiché tardivamente potrebbe incidere sul pH del sangue, favorendo l'acidosi metabolica.

I prodotti aproteici sono indicati anche nella terapia della fenilchetonuria, una malattia metabolica rara congenita che, grazie a un test neonatale (test di Guthrie), viene precocemente diagnosticata. il fegato, a causa della poca o inesistente attività dell'enzima fenilalanina idrossilasi, non assimila la feninlalanina contenuta nelle proteine e la accumula nel sangue, causando tossicità. Perciò chi è affetto da PKU deve limitare l'assunzione di proteine, integrando l'alimentazione anche con speciali miscele di aminoacidi.

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