Monosomministrazione intramuscolare di aripiprazolo di Otsuka e Lundbeck
Approvata
in Europa la
monosomministrazione mensile intramuscolare di aripiprazolo di
Otsuka e Lundbeck come terapia di mantenimento per la schizofrenia
in pazienti
adulti stabilizzati con la formulazione orale
●
La prevenzione delle ricadute è importantissima nel trattamento della schizofrenia.
Studi cardine, su cui si è fondato il
dossier per la richiesta di approvazione nella UE, dimostrano che la nuova
formulazione di aripiprazolo riduce il rischio di ricaduta rispetto a placebo,
e non è inferiore ad aripiprazolo orale nei pazienti affetti da schizofrenia 1,2
●
L’approvazione della monosomministrazione mensile di aripiprazolo consente ai
pazienti con schizofrenia di accedere alla nuova modalità di somministrazione
del farmaco, che ha comprovata efficacia e un profilo di tollerabilità
comparabile ad aripiprazolo orale.2
●
E’, inoltre, il primo prodotto frutto dell’alleanza mondiale fra Otsuka e
Lundbeck per lo sviluppo di terapie per patologie afferenti il sistema nervoso
centrale (SNC) ad essere commercializzato in Europa.
Tokyo,
Giappone, e Copenhagen, Danimarca, giovedì 21 novembre, 2013 – Otsuka Pharmaceutical Co., Ltd.
(Otsuka) e H. Lundbeck A/S (Lundbeck) hanno annunciato oggi che la Commissione Europea
ha concesso l’autorizzazione alla commercializzazione della monosomministrazione
mensile di aripiprazolo, in formulazione iniettabile per via intramuscolare, come
terapia di mantenimento della schizofrenia in pazienti adulti stabilizzati con aripiprazolo
orale.
“Siamo
convinti che i pazienti affetti da schizofrenia accoglieranno positivamente la
notizia della disponibilità della nuova formulazione di aripiprazolo, che aiuta
a migliorare gli esiti dei pazienti che convivono con la schizofrenia. Come
azienda, il nostro obiettivo è quello di sviluppare terapie che proteggano
dalle ricadute e preservino la funzione cerebrale” ha dichiarato Ole
Vahlgren, Presidente e Amministratore Delegato di Otsuka Europa. “Dobbiamo collaborare con gli operatori
sanitari e con chi assiste i pazienti, affinché i pazienti stessi ottengano le
migliori terapie per la riduzione del rischio di ricaduta”.
“Gli
studi hanno dimostrato che l’uso precoce di terapie iniettabili a lunga durata
d’azione può prevenire le ricadute nei soggetti schizofrenici”3
ha affermato Ole Chrintz, Senior Vice President Europa & Mercati Internazionali
di Lundbeck. “L’efficacia è importante, ma
una terapia per una malattia cronica come la schizofrenia deve essere anche ben
tollerata, in modo che i pazienti la possano continuare nel lungo termine. Crediamo
che aripiprazolo in monosomministrazione mensile soddisfi questa esigenza.”1,2
L’efficacia della
monosomministrazione mensile nella formulazione intramuscolo a rilascio
prolungato di aripiprazolo, è stata dimostrata in due trial randomizzati in
doppio cieco di Fase III.
Aripiprazolo
in monosomministrazione mensile intramuscolare
Il farmaco è un agonista parziale
dei recettori D2 della dopamina in formulazione iniettabile con monosomministrazione
mensile ad aver ottenuto l’autorizzazione alla commercializzazione per la
terapia di mantenimento della schizofrenia. I medici ora hanno a disposizione
un’opzione terapeutica alternativa, che ha un profilo di tollerabilità
paragonabile a quello ben consolidato di aripiprazolo per via orale, per
rispondere alla necessità di riduzione del rischio di ricadute in pazienti
affetti da schizofrenia.
La Schizofrenia
e le sue Ricadute
La schizofrenia è una malattia caratterizzata
da una distorsione del processo mentale e delle reazioni emotive. Si manifesta
più comunemente con allucinazioni, deliri di tipo paranoide o comportamenti
bizzarri, disorganizzazione del pensiero e dell’eloquio, ed è accompagnata da
una significativa disfunzionalità sociale e lavorativa. L’esordio dei sintomi,
di solito, avviene nell’adolescenza. La malattia è cronica e, per tenere sotto
controllo la sintomatologia, spesso è richiesto di proseguire il trattamento
farmacologico per tutta vita.
La ‘ricaduta’ della schizofrenia è una
riacutizzazione o crisi psicotica acuta, caratterizzata primariamente
dall’emergere di sintomi positivi quali allucinazioni, deliri e alterazione del
pensiero.4
Una ricaduta si può verificare quando
il paziente non risponde più al farmaco antipsicotico, non assume regolarmente
la terapia o la interrompe del tutto. Questo accade per diverse ragioni, fra
cui una scarsa consapevolezza della propria malattia, gli effetti collaterali
della terapia, trattamenti complessi o mancanza di sostegno da parte della
famiglia.5 La nuova formulazione di aripiprazolo è in grado di
ridurre in maniera significativa il rischio di ricaduta in pazienti con schizofrenia.1
E’ stato stimato che la schizofrenia
colpisca circa l’1% della popolazione adulta negli Stati Uniti e in Europa, e
circa 24 milioni di persone in tutto il mondo.6,7 In Europa ci sono
circa 4,4 milioni di adulti con schizofrenia,8 con pari prevalenza
in ambo i sessi.9,10 Non esiste una cura per la malattia, ma nella
maggior parte dei casi, i sintomi e il rischio di ricaduta possono essere
gestiti con adeguati farmaci antipsicotici. Tuttavia, quando la malattia non
viene gestita, aumenta il rischio di ricaduta che può causare il riemergere o
il peggioramento dei sintomi psicotici.11
La schizofrenia costituisce un peso considerevole
per la società. E’ ritenuta essere la malattia più costosa dal punto di vista
economico e, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’ottava
causa di anni di salute persi nel mondo in pazienti d’età compresa fra i 15 e i
44 anni. 7 Considerato che il 50% dei pazienti non riceve cure
adeguate e l’80% ha ricadute nei primi 5 anni,12 c’è un
significativo bisogno insoddisfatto a cui rispondere per questa patologia.
L’Alleanza
Mondiale fra Lundbeck e Otsuka
A novembre 2011 Lundbeck e Otsuka hanno
stretto un’alleanza a livello mondiale per fare leva sulle loro rispettive
esperienze e risorse nell’ambito del sistema nervoso centrale, e introdurre terapie
di prossima generazione per malattie quali schizofrenia, depressione, Malattia
di Alzheimer e dipendenza da alcol.
Otsuka
Pharmaceutical Co., Ltd.
Otsuka Pharmaceutical Co., Ltd. è
un’azienda farmaceutica mondiale la cui filosofia è riassunta nello slogan “Otsuka people creating new products for
better health worldwide”. Otsuka ricerca, sviluppa, produce e
commercializza prodotti innovativi originali con un focus sui trattamenti farmacologici e sui prodotti nutraceutici per
proteggere ogni giorno la salute degli individui.
In ambito farmaceutico, Otsuka è una
delle principali aziende nell’area complessa della salute mentale, e ha anche
programmi di ricerca su diverse patologie ‘dimenticate’, fra cui la tubercolosi,
che è un problema considerevole di salute pubblica a livello mondiale. Questo
impegno dimostra, molto più delle parole,
la grandezza di Otsuka e lo spirito innovativo della sua creatività in ogni attività
dell’azienda.
Otsuka è una società interamente
controllata da Otsuka Holdings Co., Ltd., la holding del Gruppo Otsuka. Il suo presidente, Akihiko Otsuka rappresenta
la terza generazione della famiglia Otsuka a guidare l’azienda, le cui origini
risalgono al 1921. Il Gruppo Otsuka ha circa 42.000 addetti in tutto il mondo e
i suoi prodotti sono disponibili in oltre 80 Paesi. Nell’esercizio 2012 (1°
aprile 2012 - 31 marzo, 2013), il Gruppo ha registrato un fatturato di
circa 10 miliardi di euro (13 miliardi
di dollari)
Otsuka Pharmaceutical vi invita a
visitare il sito di gruppo all’indirizzo:
https://www.otsuka.co.jp/en/
H.
Lundbeck A/S
Lundbeck è un’azienda farmaceutica mondiale fortemente
impegnata a migliorare la qualità di vita delle persone che convivono con
malattie che interessano il sistema nervoso centrale. A tal fine, Lundbeck opera
lungo l’intera catena del valore con ricerca, sviluppo, produzione, commercializzazione
e vendita di prodotti farmaceutici in tutto il mondo. I prodotti dell’azienda
sono mirati a malattie quali depressione e ansia, psicosi, epilessia, malattia
di Huntington, malattia di Alzheimer e morbo di Parkinson. La pipeline di Lundbeck
comprende diverse molecole a metà o in fase finale di sviluppo.
Lundbeck ha oltre 5.800 addetti nel
mondo, di cui 2.000 in
Danimarca. Ha attività di ricerca in 57 Paesi e prodotti registrati in oltre 100
Paesi. Lundbeck ha centri di ricerca in Danimarca, Cina e Stati Uniti e strutture produttive in Italia,
Francia, Messico, Cina e Danimarca. Nel 2012, Lundbeck ha realizzato ricavi
pari a circa 15 miliardi di corone danesi. Per maggiori informazioni visitate
il sito www.lundbeck.com.
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http://www.camicinrete.com/
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