SALUTE - OMEGA-3: ALIMENTI, INTEGRATORI E FARMACI OGNUNO HA UN RUOLO MA FUNZIONI DIVERSE
1 ITALIANO SU 4 È AFFETTO DA
MALATTIE CARDIACHE
L’USO DI FARMACI OMEGA-3 PER
LA PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE POTREBBE PORTARE UN RISPARMIO PER IL SSN DI
75.000.000 DI EURO ANNUI
Milano, 22 gennaio 2016 – “Gli omega-3
rappresentano un interessante esempio di sostanza che è al contempo alimento,
integratore alimentare e farmaco, introduce Alessandro Mugelli,
Professore Dipartimento di Neuroscienze, Area del Farmaco e Salute del Bambino,
Università degli Studi di Firenze. Da decenni è noto come gli acidi grassi
polinsaturi omega-3 possono avere un ruolo prezioso nella prevenzione
cardiovascolare. Gli omega-3 sono acidi grassi essenziali, sostanze
indispensabili che l’organismo non produce e, conseguentemente, devono essere
assunti con la dieta.
Gli omega-3 sono presenti in alcuni alimenti o
possono essere assunti come integratori alimentari o come farmaci e questo
porta alla necessità di chiarire il ruolo di queste sostanze nelle diverse
forme per consentire scelte consapevoli nella prevenzione cardiovascolare.
Le prime indicazioni degli effetti favorevoli di
una dieta ricca di omega-3 sorgono dalla bassa incidenza di malattie
cardiovascolari riscontrate negli Eschimesi della Groenlandia, che hanno una
dieta particolarmente ricca di pesce. La relazione tra dieta ricca di pesce e
protezione cardiovascolare è stata poi confermata da studi epidemiologici
condotti in diversi Paesi, che hanno collocato gli omega-3 tra i composti
naturali più interessanti per le possibili applicazioni terapeutiche. Un
recente studio1 su oltre 20.000 uomini adulti senza preesistenti
malattie cardiovascolari, ha dimostrato che la “dieta a basso rischio”
(comprendente frutta, verdura, legumi, frutta a guscio, latticini magri,
cereali integrali e pesce) comporta, da sola, una riduzione del 16% del rischio
di infarto. Queste evidenze sono state recepite dall’American Heart Association
(AHA) che ha ribadito la raccomandazione di includere almeno due porzioni di
pesce a settimana all’interno di una dieta finalizzata alla riduzione di eventi
cardiaci. Gli omega-3 possono agire come antiaritmici, ipotrigliceridemizzanti,
antitrombotici e antinfiammatori”, afferma l’esperto.
“Sulla base degli effetti favorevoli sulla salute
di diete ricche di omega-3 sono state messe in commercio numerosissime
preparazioni di integratori alimentari, continua Paola Minghetti,
Professore Associato, Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, Sezione di
Tecnologia e Legislazione Farmaceutiche, Università degli Studi di Milano. Gli
integratori alimentari contengono una quantità generalmente inferiore di
omega-3 rispetto ai farmaci e sono destinati al consumo da parte di persone
sane che vogliono mantenere lo stato di benessere esistente. Per gli
integratori infatti non esistono studi che dimostrino alcuna significativa
attività di riduzione del rischio cardiovascolare. In definitiva, gli
integratori alimentari a base di omega-3 si propongono come un’alternativa ad
una dieta bilanciata. Va però chiarito che i benefici nella prevenzione
cardiovascolare apportati dagli omega-3, all’interno di una dieta complessivamente
sana e associata ad uno stile di vita corretto, non possono essere
semplicisticamente sostituiti dalla sola assunzione di integratori.
È importante sottolineare, prosegue l’esperta,
che gli unici prodotti che possono vantare proprietà terapeutiche o preventive
di patologie sono i medicinali e non gli integratori, che, secondo la normativa
italiana, hanno come unica finalità di mantenere un buono stato di salute, con
un effetto esclusivamente nutritivo o fisiologico. Per questo, i farmaci hanno
un iter regolatorio molto più complesso, che ha l’obiettivo di verificarne
l’efficacia e garantire a pazienti e medici la correttezza di ciò che viene
dichiarato sul foglietto illustrativo”.
“Un farmaco omega-3 equivalente è già stato
approvato da AIFA e dispensato in fascia A, a carico del SSN per la prevenzione
secondaria post infarto e per l’ipertrigliceridemia”, precisa Mugelli:
oggi la stessa azienda, IBSA Farmaceutici, ha ottenuto l’approvazione AIFA per
lo stesso farmaco (Olevia® 30 capsule) in fascia C per le persone che hanno
bisogno di fare prevenzione con tutte le garanzie che solo il farmaco può dare
ad un costo più contenuto di alcuni integratori alimentari.
“Questo farmaco, spiega Elena Tremoli,
Direttore Scientifico del Centro Cardiologico Monzino IRCCS, ha seguito un
percorso ancora più complesso rispetto a quanto viene richiesto dalle
Istituzioni nella registrazione di un equivalente, per dimostrare la sua
perfetta bioequivalenza, elemento difficile da misurare in un farmaco
estrattivo2. In questo farmaco gli omega-3 sono contenuti in capsule
molli perché, tra le varie formulazioni presenti oggi, queste sono le uniche
chiuse ermeticamente, costituendo una barriera verso l’azione ossidante
dell’ossigeno atmosferico, al quale gli acidi grassi sono altamente sensibili.
Occorre inoltre ricordare la presenza dell’agente antiossidante tocoferolo
(vitamina E) nel cuore della capsula, che garantisce la stabilità dei principi
attivi evitando fenomeni ossidativi. L’utilità di questa formulazione è la
possibilità di fare prevenzione cardiovascolare con un costo per mese/terapia
inferiore al costo di molti integratori che, come detto, presentano una
concentrazione inferiore di acidi grassi polinsaturi omega-3 senza i vincoli di
efficacia che contraddistinguono i farmaci”.
“Per gli omega-3, come detto, sono consolidate da
tempo le indicazioni nel trattamento dell’ipertrigliceridemia e nella
prevenzione della morte improvvisa postinfartuale, spiega Aldo Pietro
Maggioni, Direttore Centro Studi ANMCO, Associazione Nazionale Medici
Cardiologi Ospedalieri, come riconosciuto dalle Note 13 e 94 dell’Agenzia
Italiana del Farmaco (AIFA) che dispongono la somministrazione gratuita da
parte del SSN dei farmaci a base di omega-3 in specifici casi. Inoltre, grazie
ad uno studio internazionale, il GISSI-HF3, si è visto che anche lo
scompenso cardiaco potrebbe essere una condizione clinica che può giovare di un
trattamento con omega-3. Lo studio ha dimostrato che la
somministrazione a lungo termine di omega-3 è efficace nel ridurre sia la
mortalità per tutte le cause, sia la frequenza di ricovero per cause
cardiovascolari in pazienti affetti da scompenso cardiaco. Questa
sindrome è in crescita costante negli ultimi decenni, in parallelo con
l’aumento dell’età media e il cumularsi di comorbidità negli anziani e
costituisce una delle spese più cospicue che la sanità pubblica debba
affrontare. Secondo i dati riportati nel Programma Nazionale Valutazione Esiti
gestito da Agenas per conto del Ministero della Salute, le dimissioni
ospedaliere per scompenso cardiaco in Italia, nel 2013 sono state 175.562.
Poiché l’assunzione di Omega-3 determinerebbe una riduzione del 14% degli
eventi di ospedalizzazione per scompenso cardiaco, l’impiego di questo
approccio terapeutico potrebbe teoricamente portare le dimissioni a 150.983.
Considerando la tariffa del DRG di 3.052 euro per episodio di ricovero, la
spesa corrispondente passerebbe da 535.815.224 euro a 460.800.116 euro, con un
risparmio netto di 75.015.108 euro che andrebbe a ridurre considerevolmente
l’impatto di questa patologia sulla spesa sanitaria e faciliterebbe la
sostenibilità economica di strategie terapeutiche innovative”.
1_Akesson A, Larrson SC, Discacciati A, Wolk A. Low-risk diet and lifestyle habits in the primary prevention of myocardial infarction in man: a population-based prospective cohort study. J Am Coll Cardiol 2014;64(13):1299-306.
2_Scarsi C, Levesque A, Lisi L, Navarra P. The free fractions of circulating docosahexaenoic acid and eicosapenteoic acid as optimal end-point of measure in bioavailability studies on n-3 fatty acids. Prostaglandins Leukot Essent Fatty Acids 2015;96:11-6.
3_Gissi-HF Investigators, Tavazzi L, Maggioni AP, Marchioli R, et al. Effect of n-3 polyunsaturated fatty acids in patients with chronic heart failure (the GISSI-HF trial): a randomised, double-blind, placebo-controlled trial. Lancet 2008;372(9645):1223-30.
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