Migliorare la qualità di vita delle persone con diabete oggi si può: il futuro sempre più vicino
La ricerca va incontro ai bisogni dei
ragazzi
Un
board di diabetologi pediatri ha presentato un nuovo documento per raccomandare
l’utilizzo del sensore per il monitoraggio della glicemia il 100% del tempo
negli adolescenti con diabete di tipo 1. Le raccomandazioni sono scaturite
dalle esperienze in real life con adolescenti che utilizzano un sistema
integrato costituito da microinfusore e monitoraggio in continuo della
glicemia, in grado di interrompere l’erogazione di insulina per prevenire le
ipoglicemie. Nel percorso verso il pancreas artificiale, in Italia è già
disponibile oggi il sistema integrato semi-automatico MiniMed 640G, che
utilizzato con un approccio educativo strutturato è in grado di dare risultati
terapeutici confrontabili con i sistemi di pancreas artificiale oggi in studio
dai più importanti gruppi di ricerca a livello mondiale.
Milano,
26 settembre 2017 – La tecnologia ha già fatto enormi progressi per migliorare
la gestione del diabete di tipo 1 sia da un punto di vista clinico sia per la
qualità di vita delle persone che ne soffrono grazie a microinfusori per la
somministrazione di insulina e sistemi di misurazione in continuo dei livelli
di glucosio nel sangue. In Italia sono già presenti sistemi integrati che,
grazie a un accurato monitoraggio delle glicemie e a un sofisticato algoritmo
di controllo, consentono di sospendere automaticamente e preventivamente
l’erogazione dell’insulina per evitare le ipoglicemie, la complicanza a breve
termine più comune e temuta.
«Fino
a poco tempo fa, l’utilizzo di questi dispositivi, spiega Andrea Scaramuzza,
responsabile Diabetologia Pediatrica, ASST di Cremona, e in particolare dei
sistemi di monitoraggio in continuo del glucosio, secondo le stime più
ottimistiche non interessava più del 30% dei ragazzi tra i 13 e i 18 anni. Le
principali resistenze sono dovute alla necessità di indossare costantemente
questi dispositivi che vengono quindi vissuti come “protesi” e, non di meno,
dalla scarsa accuratezza dei primi sensori. Un recente studio pubblicato sulla
rivista Acta Diabetologica1 ha interessato 38 adolescenti con
diabete di tipo 1 che utilizzavano il sistema integrato MiniMed 640G che
durante un campo estivo, hanno seguito un percorso educativo e motivazionale e
sono stati monitorati per un anno per valutarne i miglioramenti clinici e nella
qualità di vita. Dopo 6 mesi dalla fine del campo, 25 ragazzi su 38 stavano
ancora utilizzando il sensore per il 70–100% del tempo registrando per il 74%
del tempo valori glicemici all’interno del target tra 70-160 mg/dL. L’ottima
accettazione di questo sistema da parte dei ragazzi dipende innanzitutto da
fattori intrinseci alla tecnologia di questo sistema, quale l’accuratezza molto
alta del sensore e l’algoritmo SmartGuard per evitare le ipoglicemie prima che
si verifichino, evitando ai ragazzi di interrompere le loro attività per
correggere il valore glicemico».
Visto
il successo clinico e l’ottima accettazione del sistema da parte dei ragazzi, e
vista l’importanza di creare un approccio standardizzato alla fase educativa, 8
centri diabetologici pediatrici di tutta Italia riuniti in un Sensor Experience
Board, hanno steso un documento di consenso per l’impiego del sensore glicemico
nel sistema integrato, recentemente pubblicato sulla rivista internazionale
Pediatric Diabetes2. Queste raccomandazioni nella versione italiana
saranno presentate per la prima volta alla comunità scientifica in occasione
del XXI Congresso Nazionale SIEDP che si terrà dal 27 al 29 settembre a Padova.
«Questo documento - afferma Scaramuzza - vuole essere un riassunto della buona
pratica clinica per l’uso del MiniMed 640G con un utilizzo del sensore per il
100% del tempo. Altro punto fondamentale è però il coinvolgimento e la reazione
positiva dei ragazzi all’inizio di questo percorso: abbiamo infatti verificato
che una buona esperienza durante il primo mese di utilizzo è fondamentale per
garantire un’aderenza ottimale e continuativa alla terapia».
L’innovazione
tecnologica di Medtronic per le persone con diabete continua nel percorso verso
il pancreas artificiale di cui Ohad
Cohen, Medical Affairs Director Medtronic Diabetes EMEA ha
parlato presentando gli ultimi risultati della ricerca Medtronic. Ad oggi, la
tecnologia più avanzata già disponibile negli Stati Uniti, è rappresentata da
un sistema ibrido ad ansa chiusa (MiniMed 670G) che è in grado di dosare
l’insulina automaticamente durante le 24 ore, lasciando al paziente la sola
gestione dell’insulina ai pasti. Questo sistema rappresenta l’evoluzione del
sistema disponibile in Italia e ha ricevuto un’accoglienza positiva dalle
associazioni pazienti e dalle comunità scientifiche. I primi dati real life
infatti confermano gli studi clinici pre-market dimostrando come l’utilizzo del
sistema nella modalità Auto-Mode permetta di mantenere valori di glicemia
nell’intervallo di normalità per il 74% del tempo con un utilizzo continuativo del
sensore (>95%).
«L’utilizzo di tecnologie
avanzate – dichiara Luigi
Morgese, Direttore della Divisione Medtronic Diabete - per la
gestione del diabete insulino dipendente in Italia è inferiore a quello della
media europea, di per sé inferiore alla media statunitense. Nel nostro paese
solo il 10% delle quasi 300.000 persone con diabete di tipo 1 ricorre al
microinfusore di insulina (ma senza sensore integrato) contro una media europea
del 20% e una americana che sale al 40%. Le percentuali italiane si abbassano
ulteriormente se guardiamo all’utilizzo del sistema integrato microinfusore e
sensore per il controllo glicemico in continuo.
Intraprendere un percorso
tecnologico per una persona con diabete e per il sistema sanitario significa
investire in costo-efficacia analizzando gli esiti clinici raggiunti come
risultato dell’investimento. Stimiamo che la tecnologia intelligente
rappresenti oggi in Italia circa il 5 per mille della spesa per il diabete, la
sua adozione può contribuire a migliorare in appropriatezza la vita di molte
persone e la gestione dei percorsi di cura riducendo complicanze e migliorando
esiti e costi».
Il
diabete di tipo 1 in Italia
In
Italia, si stima siano tra 250.000 e 300.000 le persone con diabete di tipo 1,
con circa 25.000 nuove diagnosi ogni anno. Questa forma di diabete viene
diagnosticata di norma prima dei 20 anni; i bambini e ragazzi con diabete in
Italia sono circa 20.000. L’insorgenza precoce di questa condizione costringe
le persone con diabete a convivere con la loro malattia anche 70-80 anni.
L’obiettivo primario della terapia è quello di prevenire e minimizzare le
complicanze che il diabete comporta, quali malattie cardiovascolari,
neuropatia, retinopatia. Obiettivo importante non solo per le persone ma anche
per il Sistema Sanitario Nazionale: evitare le complicanze permette di ridurre
i costi correlati al diabete, che ammontano a circa 10 miliardi di euro annui.
Bibliografia 1Scaramuzza AE, Arnaldi C, Cherubini V,
Piccinno E, Rabbone I, Toni S, Tumini S, Candela G, Cipriano P, Ferrito L,
Lenzi L, Tinti D, Cohen O, Lombardo F. Use of the predictive low glucose
management (PLGM) algorithm in Italian adolescents with type 1 diabetes:
CareLink™ data download in a real-world setting. Acta Diabetol 2017; 54:
317-319.
2Scaramuzza AE, Arnaldi C, Cherubini V,
Piccinno E, Rabbone I, Toni S, Tumini S, Candela G, Cipriano P, Ferrito L,
Lenzi L, Tinti D, Cohen, O, Lombardo F. Recommendations for the use of
sensor-augmented pumps with predictive low-glucose suspend features in
children: The importance of education. Pediatr Diabetes. 2017 Jan 19. doi:
10.1111/pedi.12503. [Epub ahead of print] ReviewPer scaricare la cartella stampa completa: clicca qui
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