Da oggi in Italia una nuova soluzione per il trattamento dell’iperuricemia nel paziente con gotta, una patologia troppo spesso trascurata
La gotta, ancora diffusa
e molto attuale, è una malattia infiammatoria cronica causata dalla deposizione
di cristalli di acido urico nelle articolazioni e in altri organi e tessuti.
Oggi è sottodiagnosticata o non adeguatamente trattata. Serve più formazione
dei medici e maggiore consapevolezza tra i pazienti per evitare la scarsa
aderenza alla terapia: lo dimostrano i dati di una survey illustrati oggi a
Milano.
Milano, 24 aprile 2018 - La gotta, considerata erroneamente una
malattia del passato, è un’artropatia infiammatoria che può
causare gravi conseguenze soprattutto a livello articolare, cardiovascolare e
renale. Si tratta di una
patologia molto attuale, ma oggi poco conosciuta dai cittadini, a volte
sottodiagnosticata e non adeguatamente trattata. Se identificata
per tempo e trattata adeguatamente, la
gotta, la cui condizione predisponente è un eccesso di acido urico nel sangue
(iperuricemia), può essere controllata: ne consegue una
migliore qualità di vita del paziente e un minor spreco di risorse per il Sistema
Sanitario Nazionale. Da oggi medici e pazienti possono inoltre contare su una
nuova opportunità di trattamento, efficace nel correggere la ridotta escrezione
renale di acido urico, causa dell’iperuricemia nell’80-90% dei casi. Grünenthal Italia,
azienda farmaceutica leader nella terapia del dolore, entra in una nuova area
terapeutica con l’introduzione di una soluzione che alla luce
degli studi effettuati si è dimostrata efficace e sicura, capace di rispondere
a necessità terapeutiche insoddisfatte e tale da determinare un miglioramento
della qualità della vita dei pazienti con gotta: lesinurad, trattamento unico e
innovativo che appartiene ad una nuova classe di uricosurici
(farmaci che aumentano l’escrezione renale di acido urico).
Se n’è parlato oggi a Milano, durante la conferenza stampa “Gotta, una malattia dei nostri
giorni: verità nascoste e pericoli reali”, alla presenza del
Professor Leonardo
Punzi, Direttore della U.O.C. di Reumatologia dell’Azienda
Ospedaliera dell’Università di Padova, del Dottor Gerardo Medea,
Medico di Medicina Generale e della Dottoressa Silvia Tonolo, Presidente ANMAR
(Associazione Nazionale Malati Reumatici Onlus).
Durante l’evento sono
stati analizzati i dati di una survey realizzata da Edra con
l’ampio supporto di Grünenthal Italia e condotta sui Medici di Medicina
Generale e sugli specialisti (reumatologi, cardiologi, urologi, nefrologi,
ortopedici, internisti e geriatri), su farmacisti e cittadini, per un totale di
3200 rispondenti.
La survey ha rilevato che
il 50% dei medici di medicina generale e degli specialisti (1125 rispondenti
totali) ritiene che la gotta sia dovuta principalmente allo stile di vita
e che sarebbe necessaria una maggiore formazione per favorire la conoscenza
delle linee guida sulla patologia e una maggiore informazione ai pazienti. Su
un totale di 1400 cittadini, 7
su 10 riferiscono di non aver mai parlato con il proprio medico dei livelli di
acido urico, del loro monitoraggio e del rischio di gotta e
solo 1 paziente su 2 dichiara di assumere terapia continuativa. Infine il 55%
dei farmacisti (655 rispondenti totali) afferma che la gotta non è conosciuta
dai cittadini.
“Sono dati
significativi – commenta il Professor Punzi – che spiegano la necessità di
approfondire l’argomento. Infatti uno stile di vita o una dieta
equilibrata contribuiscono a una riduzione del solo 10% del valore totale di
uricemia;
questo può contribuire da un lato ad assumere meno farmaci, e dall’altro a
evitare fattori che favoriscono gli attacchi acuti. Spesso le cause della malattia
sono genetiche”.
“Se non curata – continua
Punzi -, la gotta può avere gravi
conseguenze: è
associata a malattie di rilevante impatto per la salute, come quelle renali,
cardiovascolari e al diabete”.
“Il 60-70% dei pazienti
con gotta dopo circa sei mesi tende a sospendere la terapia nel momento in cui
gli attacchi scompaiono - afferma il Dottor
Medea, Medico di Medicina Generale –.
I motivi dell’abbandono sono molteplici: è necessario sensibilizzare
maggiormente il paziente per
una migliore gestione della gotta e un monitoraggio dei sintomi simile a quanto messo in campo
per alcune patologie croniche. Non da ultimo è necessario migliorare il
confronto con gli specialisti e soprattutto la formazione di noi medici di
Medicina Generale”.
“In Italia, fino a qualche mese fa, non erano disponibili
uricosurici - aggiunge il Professor
Punzi -. Da oggi invece
è disponibile anche nel nostro Paese un uricosurico di nuova
generazione, lesinurad,
che, a differenza dei vecchi trattamenti, non interferisce sui sistemi di
eliminazione renale di metaboliti del nostro organismo o con altri farmaci. Questo trattamento, da somministrare in associazione
ad allopurinolo o febuxostat, riduce il riassorbimento dell’acido urico dal
rene al plasma, e corregge la ridotta escrezione renale di acido urico. Visti i meccanismi che portano
all’iperuricemia, si tratta di un approccio più ‘fisiologico’ al trattamento
dell’iperuricemia e della gotta rispetto al passato”.
Thilo Stadler, General Manager di Grünenthal Italia conclude: “Il
principale obiettivo per Grünenthal è fornire prodotti innovativi, più efficaci
e sicuri e con sempre meno effetti collaterali, per migliorare la qualità della
vita dei pazienti. Questa nuova soluzione rappresenta un nuovo trattamento per
la gotta, che ci permette di entrare in una nuova area terapeutica e rispondere
a necessità terapeutiche non soddisfatte. Un farmaco innovativo ed unico
in Italia che grazie alla selettività di azione garantisce un ottimale profilo
di efficacia e di tollerabilità. Come GM di Grünenthal Italia sono orgoglioso di
mettere a disposizione dei nostri pazienti ancora una volta un prodotto capace
di fare veramente la differenza”.
Commenti
Posta un commento