Novartis annuncia nuovi dati su Mayzent (siponimod) che
dimostrano un effetto prolungato nel ritardare la progressione fino a cinque
anni in pazienti con sclerosi multipla secondariamente progressiva (SMSP)
· Nuovi dati a lungo termine estrapolati
dallo studio clinico EXPAND dimostrano che i pazienti con SMSP trattati in modo
continuativo con siponimod hanno sperimentato un rischio inferiore di
progressione della disabilità e di declino cognitivo rispetto ai pazienti che
hanno ritardato il trattamento con siponimod1
·
L’analisi post-hoc separata dello
studio EXPAND ha dimostrato che siponimod riduce l’atrofia della sostanza grigia corticale (cGM, cortical grey matter) e
del talamo nei pazienti con SMSP 2, due esiti tipicamente associati a accumulo irreversibile
di disabilità a lungo termine3
·
Siponimod è la prima e unica terapia
orale modificante la malattia (DMT, disease modifying therapy) che ha dimostrato di ritardare la progressione della disabilità in un
vasto spettro di pazienti con SMSP
Basilea, 21 aprile 2020 – Novartis ha annunciato oggi la pubblicazione di nuovi dati su Mayzent (siponimod) nel
supplemento di aprile di Neurology,
la rivista medica dell’American Academy
of Neurology. I dati si basano su evidenze cliniche esistenti, secondo cui
siponimod ha dimostrato di rallentare la progressione della disabilità fisica e
di fornire benefici cognitivi nelle persone con sclerosi multipla
secondariamente progressiva (SMSP)1. Sebbene “il viaggio” della SM
sia unico per ciascun paziente, 1 paziente con sclerosi multipla recidivante-remittente
(SMRR) su 4 in trattamento andrà incontro a sviluppo di SMSP entro 10 anni
dall’esordio della SMRR*4.
I dati di estensione in aperto a
cinque anni dello studio EXPAND hanno valutato l’efficacia e la sicurezza a
lungo termine di siponimod nei pazienti con SMSP che, entrando nella fase di
estensione dello studio, hanno continuato il trattamento con siponimod (braccio
siponimod) o sono passati da placebo a siponimod (braccio switch da placebo). I
pazienti nel braccio siponimod hanno avuto significativamente meno probabilità
di manifestare una progressione della disabilità confermata (CDP, confirmed disability progression) sia a tre che a sei mesi (rispettivamente p = 0,0064 e p = 0,0048)
rispetto al braccio switch da placebo, a sottolineare i vantaggi di un avvio
precoce del trattamento1. Questi dati sono stati inclusi nel
supplemento di aprile di Neurology,
dopo la cancellazione del meeting annuale 2020 dell’American Academy of Neurology a causa della COVID-19.
“I dati continuano a dimostrare che siponimod è in grado di aiutare i
pazienti a mantenere più a lungo la loro autonomia, grazie ai suoi effetti a
lungo termine nel ritardare la progressione della malattia e il deterioramento
cognitivo”, ha affermato Norman Putzki, MD, Global Head of Development Neuroscience. “Novartis è impegnata a reimmaginare la
medicina per i pazienti con malattie progressive e, con siponimod, l’azienda
offre ai pazienti la speranza di un miglioramento del proprio stato di salute”.
I nuovi dati mostrano inoltre una
riduzione del 52% del tasso annualizzato di recidiva (ARR, annualized
relapse rate) osservato
nel braccio siponimod rispetto al braccio switch da placebo (p <0 cognitivo="" confermato="" del="" deterioramento="" di="" il="" peggioramento="" rischio="" secondo="" span="">Symbol Digit Modalities Test) a sei mesi è stato ridotto del 23% nel braccio siponimod rispetto al
braccio switch da placebo (p = 0,0014). I benefici riscontrati nel gruppo siponimod
sono stati sostenuti fino a cinque anni, a sottolineare i vantaggi di un inizio
precoce di trattamento con siponimod. L’incidenza di eventi avversi è stata
coerente con il periodo di trattamento controllato1. Questa
estensione in aperto dello studio EXPAND verrà condotta per un totale di sette
anni.
Ulteriori dati su siponimod,
condivisi nello stesso numero di Neurology,
includono una nuova analisi post hoc
dello studio EXPAND, la quale ha dimostrato che siponimod ha ridotto in maniera
costante l’atrofia della materia grigia corticale (cGM, cortical
grey matter) e del
talamo nei pazienti con SMSP, compresi quelli con malattia meno attiva e più
avanzata. Nei sottogruppi studiati, siponimod ha ridotto l’atrofia della cGM
rispetto al placebo del 48-116% (p <0 30-68="" a="" del="" della="" durata="" e="" eccezione="" fatta="" la="" m12="" m24="" malattia="" p="" per="" quella="" talamo="">15 anni p = 0,1029 a M12)2. Associati ad altre analisi,
questi risultati potrebbero tradursi in un impatto favorevole sugli esiti
clinici a lungo termine, ivi inclusi la progressione della disabilità e il
declino cognitivo.
Ulteriori analisi dello studio EXPAND,
che valutano l’effetto di siponimod sui cambiamenti del rapporto di
trasferimento di magnetizzazione (MTR, magnetization transfer
ratio) nei
pazienti con SMSP, si basano su prove pre-cliniche esistenti, secondo le quali
siponimod possa promuovere meccanismi di riparazione nel sistema nervoso
centrale (SNC). L’MTR è una tecnica ampiamente utilizzata per stimare il
contenuto di mielina nel cervello. I risultati dell’MTR dimostrano che
siponimod riduce in modo significativo la demielinizzazione e confermano i
precedenti risultati preclinici sulla rimielinizzazione5.
“Questi dati sottolineano
l’importanza critica di intervenire precocemente con un trattamento modificante
la malattia, come siponimod, al fine di garantire i migliori risultati a lungo
termine ai pazienti con SM che stanno sperimentando progressione”, ha affermato
Bruce Cree, MD, PhD, MAS, Clinical Research Director e George A. Zimmermann
Endowed Professor in Multiple Sclerosis, University of California, San
Francisco, School of Medicine. “Non è mai troppo presto per anticipare la
progressione della sclerosi multipla, dal momento che l’identificazione precoce
dei cambiamenti fisici e cognitivi – anche i più sottili – può indicare una
progressione della malattia, e consentire quindi un intervento tempestivo”.
* Per le indicazioni specifiche di siponimod approvate in ciascun Paese,
vedere la sezione “Siponimod”, sotto.
† Come misurato in base al tempo alla dipendenza dalla
sedia a rotelle per i pazienti con SMSP prolungato di una media di 4,3 anni
rispetto al placebo.
‡La sindrome clinicamente isolata (CIS, clinically
isolated syndrome) viene definita come un
primo episodio di sintomi neurologici che dura almeno 24 ore, ed è causato da
infiammazione o demielinizzazione nel sistema nervoso centrale21.
Lo studio EXPAND7
EXPAND è uno studio
di fase III randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, con
l’obiettivo di confrontare l’efficacia e la sicurezza di siponimod rispetto a
placebo in soggetti con SMSP e diversi livelli di disabilità (parte centrale),
punteggi EDSS di 3,0-6,5, seguito da un
trattamento esteso in aperto con BAF312 per ottenere dati sulla sicurezza,
tollerabilità ed efficacia a lungo termine (parte di estensione)8.
Ad oggi si tratta del più vasto studio randomizzato e controllato sulla SMSP, che
ha incluso 1651 pazienti con diagnosi di SMSP provenienti da 31 Paesi.
Siponimod ha dimostrato un profilo di sicurezza complessivamente coerente con
gli effetti noti della modulazione del recettore di S1P. Ha ridotto il rischio
di CDP (confirmed disability progression) a tre mesi del 21%, dato
statisticamente significativo (p = 0,013; endpoint primario). La CDP è stata
definita come un aumento di 1 punto sulla scala EDSS, se il punteggio di base
era 3,0-5,0, o un aumento di 0,5 punti se il punteggio al basale era 5,5-6,5. Non
sono state riscontrate differenze significative nel Test di deambulazione
T25-FW. Il volume delle lesioni in T2 è risultato ridotto del 79% rispetto a
placebo. Ulteriori endpoint secondari raggiunti hanno incluso una riduzione
relativa dell’ARR del 55% rispetto al placebo, e un numero maggiore di pazienti
è risultato libero da lesioni captanti il gadolinio (89% vs 67% per il placebo) e da lesioni in T2 nuove o in espansione (57%
vs 37% per placebo). Ulteriori analisi esplorative presentate al 35°
Congresso dello European Committee for
Treatment and Research in Multiple Sclerosis (ECTRIMS, Comitato europeo per il trattamento e la ricerca nella sclerosi multipla)
hanno dimostrato che siponimod può aiutare i pazienti a mantenere la mobilità per
una media di più di quattro anni 9†.
Siponimod
Siponimod è un modulatore
dei recettori della sfingosina-1-fosfato che si lega in modo selettivo ai
recettori S1P1 e S1P5. In relazione al recettore di S1P1, questo impedisce ai
linfociti di uscire dai linfonodi e, di conseguenza, di penetrare nel sistema
nervoso centrale (SNC) dei pazienti con SM7. Questo si traduce
nell’effetto antinfiammatorio di siponimod.10 Inoltre siponimod è in
grado di penetrare nel SNC e legare il sotto-recettore S1P5 su cellule
specifiche del SNC,11,12,13 tra cui astrociti e oligodendrociti, e
ha dimostrato di esercitare effetti pro-remielinizzanti e neuroprotettivi in
modelli preclinici di SM.14,15,16
Nell’Unione Europea (UE), siponimod è indicato per il
trattamento di pazienti adulti con SMSP con malattia attiva evidenziata da
recidive o da caratteristiche radiologiche di attività infiammatoria. Negli
Stati Uniti siponimod è approvato per il trattamento di forme recidivanti di
SM, includendo la sindrome clinicamente isolata (CIS, Clinically
Isolated Syndrome‡), la malattia recidivante-remittente e la malattia
secondariamente progressiva attiva negli adulti. Le approvazioni regolatorie si basano sullo studio clinico di fase III EXPAND, il
più grande studio clinico controllato condotto su un vasto spettro di pazienti
con SMSP, il quale dimostra che siponimod è in grado di ridurre in modo
significativo il rischio di progressione della malattia, ivi incluso l’impatto
sulla disabilità fisica e il declino cognitivo7. Siponimod è
approvato anche in Australia e in Albania per i pazienti adulti con SMSP, e in
Canada e negli Emirati Arabi Uniti per i pazienti adulti con SMSP attiva.
Novartis è impegnata a fornire siponimod ai pazienti di tutto il mondo; attualmente
sono infatti in corso ulteriori registrazioni normative in Svizzera, Giappone,
Cina e altrove.
Informazioni
sulla sclerosi multipla
La SM ostacola il normale funzionamento del cervello, dei nervi ottici e
del midollo spinale attraverso infiammazione e perdita di tessuto14.
La SM, che colpisce circa 2,3 milioni di persone in tutto il mondo4,
è spesso classificata in tre forme: SM primariamente progressiva (SMPP)15,
SM recidivante-remittente (SMRR) e SMSP, che segue un decorso iniziale di SMRR
ed è caratterizzata da alterazioni fisiche e cognitive nel corso del tempo, in
presenza o assenza di recidive, che portano con sé un accumulo di disabilità
neurologica16. L’85% circa dei pazienti presenta inizialmente forme
recidivanti di SM4. Permane la necessità fortemente insoddisfatta di
trattamenti sicuri ed efficaci che aiutino a ritardare la progressione della
disabilità nella SMSP con malattia attiva (con recidive e/o evidenze di nuova attività
alla RM)16.
Novartis nella sclerosi multipla
Informazioni su Novartis
nella SM
Oltre a siponimod, il portfolio di
Novartis per la SM include anche Gilenya® (fingolimod, un modulatore
di S1P), che è indicato nell’UE per il trattamento di pazienti adulti e bambini
e adolescenti a partire dai 10 anni di età con SMRR. Negli Stati Uniti,
fingolimod è approvato per il trattamento di pazienti adulti e pediatrici a
partire dai 10 anni con SMR, includendo CIS*, malattia recidivante-remittente e malattia
secondariamente progressiva attiva.
È in
fase di sviluppo per il trattamento della SMR ofatumumab (OMB157), un anticorpo
monoclonale (mAb) anti-CD20 totalmente umano che ha come target i linfociti B.
I dati positivi di fase III presentati nel settembre del 2019 dimostrano che
ofatumumab ha raggiunto l’endpoint primario di riduzione dell’ARR in pazienti
con SMR17. Se approvato, ofatumumab potrebbe diventare un
trattamento per l’ampia popolazione con SMR, nonché la prima terapia
sottocutanea contro le cellule B che può essere auto-somministrata a domicilio.
Extavia® (interferone beta-1b per
iniezione sottocutanea) è approvato negli Stati Uniti per la SMR, comprese
CIS*, malattia recidivante-remittente e malattia secondariamente progressiva
attiva. In Europa è approvato per il trattamento di persone affette da SMRR,
SMSP con malattia attiva e per le persone che hanno avuto un singolo evento
riconducibile a SM.
Negli Stati Uniti, la divisione Sandoz di Novartis commercializza Glatopa®
(iniezione di glatiramer acetato) 20 mg/mL e 40 mg/mL, le versioni generiche
del glatiramer acetato di Teva.
Disclaimer
Il presente comunicato stampa
contiene alcune indicazioni che potrebbero non corrispondere ai futuri
risultati. Nel caso in cui uno o più di tali rischi o incertezze si
concretizzino, oppure nel caso in cui gli assunti che hanno determinato le
anticipazioni dovessero risultare errati, i risultati effettivi potrebbero
essere diversi da quelli descritti in questa sede come anticipati, creduti,
stimati o attesi. Le informazioni contenute in questo comunicato sono la
traduzione del comunicato stampa emesso da Novartis AG il giorno 16/04/2020.
Novartis
Novartis sta interpretando in modo nuovo la medicina allo
scopo di migliorare e prolungare la vita delle persone. Come azienda tra i
leader a livello globale nel settore farmaceutico, utilizziamo tecnologie
scientifiche e digitali innovative per creare terapie trasformative in aree che
presentano importanti bisogni medici. Impegnati a scoprire nuovi farmaci, siamo
stabilmente tra le prime aziende al mondo negli investimenti in ricerca e
sviluppo. I prodotti Novartis raggiungono più di 800 milioni di persone su
scala globale e lavoriamo per individuare modi innovativi per espandere l’accesso
ai nostri trattamenti più recenti. A livello mondiale, circa 109 000 persone di
145 diverse nazionalità lavorano in Novartis.
Novartis in Italia
Con circa 2.200 dipendenti, in Italia Novartis è una
delle maggiori aziende del settore farmaceutico, con una solida leadership
nell’ambito delle terapie più innovative e in quello dei farmaci equivalenti e
biosimilari. Nel panorama nazionale è tra le aziende maggiormente impegnate
nella Ricerca & Sviluppo, in particolare nelle attività di sviluppo
clinico, area nella quale ha investito oltre 200 milioni di euro nell’ultimo
triennio, e un’importante realtà industriale, fortemente orientata all’export. Ulteriori informazioni su www.novartis.it e www.novartis.com. @NovartisItalia è anche su Twitter e LinkedIn.
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