Il monito dei pediatri: bambini fate sport tutto l’anno
Lo sport giusto per ogni età: il
vademecum della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica
(SITIP).
Milano,
19 febbraio 2014 –
Attraverso lo sport, il divertimento e il gioco i bambini e gli adolescenti
imparano alcuni dei valori fondamentali della vita come l’amicizia, la
solidarietà, la lealtà, l’autodisciplina, l’autostima e il rispetto degli
altri.
Anche
i benefici fisici dello sport sono altrettanto importanti per i bambini, sin
dalle prime fasi di vita. “Un’attività fisica regolare in età pediatrica, anche
nei soggetti affetti da Malattie Respiratorie Croniche - sottolinea la
Prof.ssa Susanna Esposito, Direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta
Intensità di Cura, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico,
Università degli Studi di Milano e Presidente della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP) – è un’importante forma di prevenzione
dell’obesità che contribuisce, attraverso un aumento del dispendio energetico, a
ridurre la massa grassa e ad aumentare quella magra, ed è uno strumento
fondamentale per un corretto sviluppo osseo. L’attività fisica migliora, poi,
la sensibilità all’insulina, come dimostrato in giovani con diabete
di tipo 2, riduce la pressione sistolica e diastolica nel caso esse siano
alterate e migliora il profilo lipidico”.
L’attività
fisica regolare produce, inoltre, rilevanti benefici psicologici: lo
sport permette di acquisire una buona capacità di adattarsi ed è una valida arma
contro l’ansia e la depressione; la soddisfazione, poi, di imparare sempre nuovi
esercizi permette di aumentare l’autostima. L’attività fisica è un momento di
gratificazione e divertimento che induce il bambino a continuare l’attività
fisica e a sentirsi soddisfatto quando la fa. E non è finita qui: gli sport di
squadra migliorano le capacità sociali attraverso la cooperazione con altri
bambini e le capacità cognitive attraverso l’esplorazione dell’ambiente e
l’acquisizione di nuove esperienze.
Secondo
quanto suggerito dall’American Academy of Pediatrics, i bambini
dovrebbero fare almeno 30-60 minuti di attività fisica al giorno. “Non esiste
un’attività sportiva ideale in assoluto - avverte Susanna Esposito -
l’importante è che sia il bambino e non il genitore a sceglierla, che sia
divertente, preferibilmente all’aria aperta o in un ambiente ben areato e
soprattutto che sia varia e che permetta uno sviluppo armonico delle varie
capacità motorie del bambino”.
L’attività
fisica deve necessariamente differenziarsi a seconda della fascia di età a cui
appartiene il bambino, a tal proposito ecco cosa consigliano i pediatri di
SITIP:
- ai bambini al di sotto dei due anni dovrebbero essere proposti da parte dei genitori momenti di gioco istruttivi e poco strutturati. I bambini di questa fascia di età hanno bisogno di giocare all’aria aperta con la supervisione di un genitore (passeggiate e giochi al parco);
- i bambini in età prescolare dovrebbero partecipare ad attività divertenti, che lascino spazio alla scoperta, con poche regole e istruzioni semplici: correre, nuotare, rotolarsi, giocare a palla;
- i bambini tra i sei e i nove anni hanno migliori capacità motorie e miglior equilibrio, potrebbero iniziare sport organizzati, ma con poche regole flessibili, e focalizzati sul divertimento piuttosto che sulla competizione;
- per i bambini tra i dieci e i dodici anni si può porre l’attenzione sullo sviluppo di capacità motorie, su tattiche e strategie, attraverso sport complessi che mirino allo sviluppo della massa muscolare;
- gli adolescenti sono molto influenzati dai loro coetanei, è importante prima di tutto capire le attività di loro interesse, che siano divertenti e in compagnia di amici, per assicurare una partecipazione continuativa. Si consigliano sport competitivi e non.
Tra
i bambini più grandicelli il fattore di rischio rimane il calo di
interesse per l’attività sportiva e il suo successivo
abbandono.
Per
scongiurare la noia e l’abbandono dell’attività fisica,
i pediatri di SITIP raccomandano alcuni essenziali
accorgimenti:
- bisogna evitare di proporre ai bambini attività fisiche ripetitive: fondamentale è il divertimento, senza creare un clima di eccessiva competizione che può indurre nel bambino frustrazione;
- lo sport non deve diventare per il bambino o per l’adolescente una fonte di stress: una cattiva performance o perdere in una gara possono causare ansia con diminuzione dell’autostima. Spesso i genitori ripongono eccessive aspettative nei propri figli, trasferendo su di loro le proprie aspirazioni, con un impatto disastroso sul loro assetto psicologico;
- è importante evitare attività di allenamento “unilaterali”, intese ad incrementare una sola qualità fisica. Questo può bloccare i processi di apprendimento motorio del bambino oltre ad essere dannoso dal punto di vista dello sviluppo muscolo scheletrico.
“Per
incentivare i propri figli a fare o a continuare le attività sportive -
conclude Susanna Esposito – il primo passo è limitare il tempo dedicato alle
attività sedentarie (TV, computer, videogiochi) che non dovrebbe superare le due
ore giornaliere nei bambini in età scolare e prescolare, mentre tali attività
dovrebbero essere proscritte nei bambini di età inferiore ai due anni.
Queste attività sono dannose perché riducono il dispendio energetico
nell’arco della giornata e possono contribuire ad aumentare l’assunzione
calorica, attraverso l’abitudine a spuntini davanti alla TV o a causa delle
tentazioni offerte dagli spot pubblicitari. È molto importante, inoltre, che i
genitori per primi diano il buon esempio ai loro figli assumendo uno stile di
vita attivo e organizzando attività ludico-sportive all’aria aperta che
coinvolgano l’intera famiglia. Di per sé, non vi sono poi rischi infettivi
nel praticare gli sport, per tale motivo è necessario ricordare che anche in
inverno fare sport è importante e che non vi sono rischi di infezioni nel
praticarlo all’aria aperta”.
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