Prevenzione morbillo, parotite, rosolia e varicella
Prevenzione
morbillo, parotite, rosolia e varicella:
una sfida ancora
aperta.
Il valore sociale
ed economico della vaccinazione
Roma, 30 marzo 2015 - Morbillo, parotite, rosolia e varicella sono
malattie contagiose dell'infanzia, nella maggior parte dei casi contratte da
bambini tra i 5 e i 10 anni. Ma ci si può ammalare anche in età adulta, con
conseguenze in alcuni casi gravi, soprattutto se tali patologie sono contratte
dalle donne durante i primi sei mesi di gravidanza e trasmesse al feto. Prima
dell’introduzione dei vaccini contro morbillo, parotite, rosolia e varicella,
quasi tutti i bambini contraevano tali malattie.
L'introduzione della vaccinazione ha ridotto
sensibilmente il numero di soggetti che si ammalano e la probabilità di
diffusione della malattia. Una persona non vaccinata che vive tra tanti
vaccinati beneficia, infatti, della cosiddetta “herd immunity” o
“immunità di gregge”: i soggetti
vaccinati riducono la circolazione dei virus e dei batteri responsabili delle
malattie, riducendo le possibilità che i non vaccinati possano ammalarsi. Questa
“immunità di gregge” si realizza quando la copertura vaccinale contro le
suddette malattie raggiunge la percentuale del 95%.
In questi ultimi anni, purtroppo, i dati
epidemiologici confermano un sensibile calo delle coperture vaccinali per le
malattie infantili, causa di vere e proprie epidemie, con rischi a volte anche
letali. Il Ministero della Salute e l'Istituto Superiore di Sanità
(ISS) hanno evidenziato come le coperture
medie nazionali abbiano raggiunto il livello più basso degli ultimi 10 anni per
quasi tutte le vaccinazioni, un fenomeno definito «preoccupante» dall’ISS, un
«allarme ed un problema serio di sanità pubblica» secondo il Ministro della
Salute, Beatrice Lorenzin.
In Italia, la media della
copertura vaccinale in prima dose per morbillo, parotite e rosolia è di circa
l'88%, percentuale ben lontana dal 95%
fissata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come obiettivo per
l'eliminazione del morbillo. Dunque l’Italia è in ritardo sul programma – l'OMS
ha richiamato il nostro Paese e richiesto un incontro col ministro Lorenzin - e
infatti, nel 2014, sono stati registrati circa 1.674 casi di morbillo, con
un’incidenza maggiore della media in alcune regioni, quali Liguria, Piemonte,
Sardegna ed Emilia Romagna.
Quanto alla varicella, in Italia
ogni anno si registrano ben 500.000 casi e 20.000 casi di complicanze solo nei
bambini: certamente un "problema di sanità pubblica e socioeconomico",
situazione per la quale l'OMS raccomanda la vaccinazione di routine anti
varicella per i bambini al fine di raggiungere una copertura elevata e
duratura.
Ma quali sono le possibili cause
di tale situazione? Quali gli strumenti e le strategie per
arginarla?
Di questo si è oggi discusso
nell'ambito del Media Tutorial "Prevenzione morbillo, parotite, rosolia e
varicella: una sfida ancora aperta", organizzato a Roma da Sanofi Pasteur MSD.
"Quando si verifica una rosolia
in gravidanza – ha affermato Chiara Azzari, Direttore della II Clinica
Pediatrica dell'Università di Firenze - c’è un altissimo rischio di
complicazioni per il bambino che deve nascere; complicazioni gravi come cecità,
sordità, malformazioni cerebrali e cardiache. Ebbene, negli ultimi anni abbiamo
avuto ancora decine di casi di rosolia congenita, malattia che la vaccinazione
consentirebbe di debellare definitivamente. Inoltre, è importante che non
dimentichiamo la gravità del morbillo, malattia che può dare encefalite, morte,
complicanze polmonari. L’encefalite si manifesta in 1 caso ogni 1000 bambini che
se ne ammalano. Se si ridurrà il numero dei soggetti vaccinati – ha aggiunto
Azzari - il morbillo riprenderà a circolare nella popolazione e darà,
esattamente come dava un tempo, quando la vaccinazione non esisteva, un corteo
di danni cerebrali e di morti".
"Sulle vaccinazioni – ha spiegato
Antonio Ferro, responsabile del progetto Vaccinarsi della SItI -
se non essere informati è un male, è altrettanto vero che essere informati male
è ancora peggio. Oggi – ha continuato Ferro - stiamo assistendo paradossalmente
ad un ritorno di malattie esantematiche, come il morbillo, a causa del calo
delle coperture vaccinali che risentono in modo sostanziale dell’eco dei
movimenti antivaccinatori, che diffondono notizie allarmanti, non basate su
evidenze scientifiche, come la presunta correlazione tra vaccino MPR e autismo”.
Dove, infatti, sono più attive le associazioni
contro le vaccinazioni, il calo di coperture è più alto, a dimostrazione che la
cattiva informazione può causare danni notevoli per la salute pubblica.
“Sostenere che i vaccini sono inutili – ha sottolineato Paolo Bonanni,
componente del Board vaccini della SItI e Professore Ordinario d’Igiene a
Firenze - è cattiva informazione. Le vaccinazioni rappresentano una delle
più importanti scoperte scientifiche nella storia della medicina ed hanno
permesso di debellare molte malattie. Proprio per questo – ha aggiunto Bonanni -
le vaccinazioni hanno un valore scientifico e al contempo sociale che va
salvaguardato, ma che oggi paradossalmente rischia di essere messo in crisi
dalla cattiva informazione che viaggia in rete”. Ma non solo. Vaccinare
significa anche ridurre i possibili costi diretti derivanti da visite, terapie,
ospedalizzazioni in caso invece di malattia. “Ad esempio – ha spiegato Bonanni -
le prime 8 Regioni italiane che hanno da più tempo avviato programmi di
vaccinazione universale contro la varicella e raggiunto coperture di almeno
l’80%, hanno registrato una riduzione delle ospedalizzazioni fino ad 1/7
rispetto all'epoca pre-vaccinale, con una conseguente riduzione dei costi
connessi che varia da 4 a 7 volte rispetto all'epoca pre-immunizzazione”. Per
quanto riguarda poi la sicurezza dei vaccini in commercio – ha concluso Ferro -
occorre sempre ricordare che la costruzione di un vaccino e di conseguenza la
sua sicurezza prevede un percorso lunghissimo, estremamente controllato, con il
coinvolgimento di Comitati Etici, Enti regolatori esterni, sorveglianza di tutti
gli eventi avversi anche minimi, con un livello di attenzione molto superiore a
qualsiasi farmaco immesso in commercio”.
"Conoscere i
rischi delle patologie prevenibili da vaccino nei bambini è importante affinché
non si sottovalutino le cosiddette malattie infantili", ha affermato
Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratore delegato di Sanofi Pasteur
MSD. "Nel nostro Paese, abbiamo la fortuna di poter proteggere i nostri
figli da malattie che mietono vittime ogni anno o che sono causa di gravi
disabilità; è importante continuare a parlarne e in maniera scientificamente
corretta affinché i genitori siano bene a conoscenza, anche attraverso i mezzi
di informazione, dei rischi e dei benefici delle vaccinazioni.
Sanofi
Pasteur MSD sostiene un programma nazionale di vaccinazione pediatrica forte e
sostenibile, offrendo i più innovativi ed efficaci strumenti a supporto;
riteniamo che una tale strategia rappresenti un pilastro del sistema sanitario,
nella preparazione del Paese alle future sfide per la salute e nella garanzia
che la vita di nessun bambino possa più essere compromessa da una malattia
prevenibile attraverso la vaccinazione".
"Inoltre, facendo seguito al
monito dell'OMS, quest'anno Sanofi Pasteur MSD ha deciso di aderire al
Measles Elimination Program, nello sforzo di eliminare il morbillo in
Europa, obiettivo che l'OMS aveva indicato di raggiungere entro il 2015".
"Un'ultima nota: occorre lavorare
con decisione al contrasto della cattiva informazione per combattere sfiducia e
timori nei confronti delle vaccinazioni. Per questa causa, dobbiamo tutti unire
le forze. Mi auguro che i giornalisti presenti a questo media tutorial,
sensibilizzatori dell'opinione pubblica, vogliano condividerne i contenuti
emersi affinché la gente possa essere in grado di distinguere, anche grazie alla
loro informazione, il "vero" dal "falso", i "miti" e le "false leggende" dalla
realtà scientifica" - conclude Luppi.
Sanofi Pasteur MSD www.spmsd.it
Sanofi Pasteur MSD è
una joint venture tra Sanofi Pasteur (la divisione vaccini di Sanofi) e Merck
(nota come MSD al di fuori di Stati Uniti e Canada). Con la combinazione di
innovazione ed esperienza, Sanofi Pasteur MSD è l’unica azienda europea dedicata
esclusivamente allo sviluppo di vaccini. Sanofi Pasteur MSD si avvale
dell’esperienza nella ricerca di Sanofi Pasteur e di Merck per focalizzarsi
nello sviluppo e nella produzione in Europa di vaccini più efficaci, accettati e
meglio tollerati.
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