Oftalmologia: Bayer ottiene l’approvazione del nuovo schema di trattamento di aflibercept nell’Unione Europea
- Il nuovo regime terapeutico potrebbe offrire ai pazienti affetti da degenerazione maculare senile neovascolare un dosaggio proattivo esteso nel primo anno di trattamento, con risultati in termini di guadagno visivo.
- I dati dello studio ALTAIR dimostrano l’efficacia di un intervallo tra le iniezioni di 12 settimane e oltre per il 58% dei pazienti trattati
Milano,
11 settembre 2018 – Bayer ha
annunciato l’approvazione da parte della Commissione Europea di un nuovo schema
di trattamento per aflibercept, che consentirà ai medici di estendere gli
intervalli fra le iniezioni, trattando sempre in modo proattivo i pazienti
affetti da degenerazione maculare senile neovascolare (wAMD – wet Age-related
Macular Degeneration).
Grazie al nuovo schema di trattamento,
già nel primo anno di terapia i medici potranno estendere gli intervalli fra le
iniezioni, in base agli esiti visivi e/o anatomici.
Il nuovo approccio si basa sui
risultati dello studio ALTAIR, durante il quale, dopo 52 settimane, per il 57%
dei pazienti è stato possibile programmare la successiva iniezione di aflibercept
dopo 12 o più settimane. Lo studio ha valutato intervalli al massimo di 16
settimane fra un’iniezione e l’altra. I pazienti coinvolti nella
sperimentazione hanno guadagnato in media 9,0 lettere ed in particolare, il 50%
dei partecipanti alla settimana 52 ha guadagnato 10 o più lettere, equivalenti
a due linee sulla scala ETDRS (Early Treatment Diabetic Retinopathy Study). A dimostrazione
della sostenibilità di questo approccio proattivo questi risultati sono rimasti
per la gran parte invariati anche nel secondo anno.
“La degenerazione maculare senile
neovascolare può avere un impatto devastante sulla vita del paziente, che va
ben oltre la perdita della vista causata dalla malattia”, ha dichiarato il
Dott. Michael Devoy, Responsabile Medical Affairs & Pharmacovigilance della
Divisione Pharmaceuticals di Bayer AG e Chief Medical Officer di Bayer. “Con
questo nuovo schema di trattamento, per alcuni pazienti affetti da wAMD, il numero
di iniezioni e le visite ospedaliere nel secondo anno si potrebbero ridurre a
meno di quattro, continuando a garantire risultati e funzione visiva. In tal
modo i pazienti potranno dedicare più tempo alle cose che amano.”
La scheda
tecnica aggiornata parla di schema di trattamento “Treat & Extend”. Questo
consente ai clinici di extendere l’intervallo fra le iniezioni con incrementi
di due o quattro settimane, già durante il primo anno di trattamento con Eylea.
Se gli esiti visivi e/o anatomici peggiorano durante la fase di T&E, gli
intervalli vanno ridotti di conseguenza. Le dosi iniziali sono tre dosi mensili
seguite da un’iniezione dopo due mesi.
A livello mondiale, si stima che la AMD
sia la principale causa di cecità per tre milioni di persone, equivalenti
all’8,7% di tutti i casi rilevati e al 50% di quelli registrati nei paesi
sviluppati. La sola wAMD sarebbe responsabile di oltre l’80% dei casi di cecità
legale della totalità dei pazienti affetti da AMD. Si prevede inoltre che il
numero di persone colpite da wAMD aumenterà ulteriormente, visto il rischio di
progressione della malattia con l’avanzare dell’età e l'incremento della
popolazione over 65, che si stima possa più che raddoppiare entro il 2025,
passando da 390 milioni a 800 milioni di persone.
Aflibercept è un trattamento anti-VEGF
(fattore di crescita vascolare endoteliale, proteina
presente per natura nell’organismo) standard of care a livello globale,
con una stima di oltre 20 milioni di dosi somministrate in tutto il mondo dalla
data di lancio.
Bayer e Regeneron Pharmaceuticals, Inc.
stanno collaborando allo sviluppo globale di aflibercept. Regeneron possiede i
diritti esclusivi su aflibercept negli Stati Uniti, mentre Bayer detiene i diritti
esclusivi di commercializzazione del farmaco al di fuori degli USA, dove le due
società si dividono equamente i profitti di vendita, fatta eccezione per il
Giappone, dove Regeneron riceve una percentuale del fatturato netto.
Lo studio ALTAIR
Lo studio di Fase IV ALTAIR ha valutato
l’efficacia e la sicurezza di aflibercept in pazienti giapponesi affetti da wAMD,
utilizzando due diversi regimi posologici Treat and Extend (T&E). I
pazienti che hanno partecipato allo studio hanno ricevuto tre dosi mensili
consecutive di aflibercept, seguite da un’unica iniezione dopo due mesi . Alla
settimana 16, i pazienti sono stati suddivisi in modo randomizzato 1:1 in due
gruppi sottoposti al trattamento con un intervallo esteso di 2 e 4 settimane. Allo
studio hanno partecipato un totale di 246 pazienti con età media di 74 anni in
40 centri di sperimentazione giapponesi.
Secondo l’approccio Treat and Extend, l’intervallo
di trattamento è stato definito dai medici curanti in base a criteri
prestabiliti, che tenevano conto dei referti degli esami di imaging e delle
variazioni in termini di acuità visiva con la migliore correzione (BCVA).
L’intervallo fra le iniezioni intravitreali di aflibercept dopo la visita
randomizzata della settimana 16 non doveva essere inferiore a 8 settimane né
superiore a 16.
L’endpoint primario di ALTAIR era la
variazione della BCVA rispetto al baseline, misurata sulla scala ETDRS (Early Treatment Diabetic Retinopathy Study)
alla settimana 52. Altri endpoint di efficacia includono la percentuale di
pazienti che mantengono la visione, la percentuale di pazienti che guadagna
almeno 15 lettere rispetto al basale, la variazione media dello spessore
retinico centrale (CRT) rispetto al basale, la percentuale di soggetti senza
fluido all’OCT, tra gli altri, rispettivamente alla settimana 52 e 96. Sono
stati presi in considerazione anche altri parametri legati alla durata di
esposizione al trattamento, come il numero di iniezioni e l’ultimo intervallo
di trattamento.
I risultati relativi agli eventi avversi
sono stati coerenti con il profilo di sicurezza noto di aflibercept e non sono
state osservate differenze sostanziali fra i bracci di trattamento nelle prime 52
settimane.
La degenerazione
maculare senile neovascolare (wAMD)
Se non trattata, la degenerazione
maculare senile (AMD) è una delle cause principali di cecità acquisita.La
degenerazione maculare può essere secca (non essudativa) o umida (essudativa, o
neovascolare), altrimenti abbreviata come wAMD. Questa patologia si manifesta
quando nella parte posteriore dell’occhio si produce un eccesso di VEGF, una
proteina presente in natura che stimola la formazione di nuovi vasi sanguigni.
Questo eccesso di VEGF fa crescere nuovi vasi sanguigni anomali sotto la macula
– la parte dell’occhio responsabile della visione centrale – provocando una
fuoriuscita di fluido nell’occhio e danneggiando la visione centrale, fino alla
perdita della vista. La wAMDpuò progredire rapidamente e, se non trattata,
causare cecità permanente in meno di tre mesi.
VEGF e aflibercept in soluzione per
iniezione intraoculare
Il fattore di crescita vascolare
endoteliale (VEGF) è una proteina presente per natura nell’organismo. In un
corpo sano, il suo ruolo consiste nello stimolare la formazione di nuovi vasi
sanguigni (angiogenesi) per supportare la crescita di tessuti e organi.
Tuttavia, questo fattore è associato anche allo sviluppo anomalo di nuovi vasi
sanguigni nell’occhio, che presentano un’eccessiva permeabilità che causa
edemi.
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