Le infezioni respiratorie ricorrenti nei bambini
Comunicato
stampa
L’efficacia del vaccino – ha precisato Principi - è stata dimostrata in uno studio condotto in Liguria dove si è riscontrata una riduzione significativa delle ospedalizzazioni per polmoniti del 15,2%; del 70,5% nelle forme causate dallo pneumococco e del 36.4% nelle otiti. [Durando P et al, Vaccine 2009; 27: 3459-3462]
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Le
infezioni respiratorie ricorrenti nei bambini
Parola
d’ordine: prevenzione
32°
Congresso Nazionale di antibioticoterapia in
eta’ pediatrica
Milano
13-15 novembre 2013
Centro
Congressi AtaHotel Executive
Milano,
15 novembre 2013 –
Le
Infezioni Respiratorie Ricorrenti nei bambini si devono
prevenire.
E'
questo il monito lanciato dai pediatri questa mattina nel corso del dibattito
su
Le
novità in tema di Prevenzione delle Infezioni Respiratorie Ricorrenti
(IRR)
durante
il
32°
Congresso di Antibioticoterapia in Età Pediatrica
che
si concluderà oggi.
"Dalla
fine del primo anno di vita fino all’inizio dell’età scolare il
bambino
sano
va
incontro ad almeno 5-6 episodi di infezione respiratoria per
anno,
con
punte che possono arrivare anche ad 8-9 in alcuni soggetti - ha evidenziato la
Prof.ssa Susanna Esposito, Direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta
Intensità di Cura, Fondazione IRCCS Cà Granda, Ospedale Maggiore Policlinico,
Università degli Studi di Milano e Presidente della Società Italiana di
Infettivologia Pediatrica (SITIP) – Le ragioni principali di ciò sono
essenzialmente tre: l’immaturità del sistema immunitario, la mancanza di
qualsiasi precedente esperienza immunologica e la riduzione dell’efficienza
delle difese dovuta ai precedenti episodi infettivi virali”.
Nei
primi anni di vita il bambino ha un sistema immunitario non perfettamente in
grado di far fronte all’azione lesiva dei diversi agenti infettivi; alla sua
completa maturazione si arriverà progressivamente nell’arco dei primi 3-4 anni
di vita, così che durante tutto questo periodo il bambino è a maggior rischio di
contrarre infezioni.
D’altra
parte, anche quando il sistema immunitario è divenuto perfettamente funzionante,
questo non presenterà alcuna memoria immunologica fino a che non avrà avuto il
contatto iniziale con specifici agenti patogeni. Da qui il fenomeno per cui ogni
prima infezione non può venire affrontata con la stessa capacità di controllo
che ha chi ha già prodotto una memoria immunologica e può contrastare con una
immediata risposta protettiva un successivo incontro con l’agente infettivo. Le
prime infezioni diventano, quindi, assai spesso malattia, contribuendo al
problema delle infezioni ricorrenti.
“In
genere, si tratta di infezioni delle vie aeree superiori, apparentemente banali
- avverte Susanna Esposito - ma per la loro frequenza elevata, creano
problemi medici, sociali ed economici non trascurabili. La prevenzione
riveste, quindi, un ruolo fondamentale per la riduzione delle infezioni
respiratorie ricorrenti”.
Tra
gli strumenti più efficaci per prevenire la diffusione di IRR vi è l’utilizzo
degli immunostimolanti che devono essere assunti nel periodo di massimo
rischio di insorgenza delle infezioni, quindi immediatamente prima e durante il
periodo invernale.
Secondo
uno studio condotto recentemente negli USA è stata valutata l'efficacia di uno
specifico stimolante dell’immunità, l’OM-85 BV (Broncho-Vaxom), nella
prevenzione delle infezioni ricorrenti in età pediatrica del tratto respiratorio
(RTI). In un campione di piccoli pazienti trattati per un periodo di 6 mesi con
OM-85 BV o con placebo, si è osservato che tra quelli trattati con OM85, il 32%
ha avuto più di tre infezioni respiratorie nel periodo considerato, mentre il
dato sale al 58% tra i soggetti trattati con placebo (v. Figura
1).
Figura
1. Percentuale di soggetti con più 3 infezioni respiratorie nei 6 mesi durante i
quali hanno ricevuto OM 85 o placebo.
Vi
sono ulteriori strumenti di prevenzione che contribuiscono a ridurre le
IRR:
- limitare,
per quanto possibile, i fattori di rischio,
quali per esempio la frequenza all’asilo nido o alla scuola materna; la presenza
di un alto numero di familiari conviventi, specialmente fratelli o sorelle di
tenera età e il fumo passivo;
- fare uso dei vaccini, quali il vaccino antinfluenzale che, come dimostrato da diversi studi condotti in Italia negli ultimi anni, se utilizzato prima dell’inizio della stagione invernale riduce l’incidenza delle IRR e dell’otite media acuta (OMA) e il vaccino pneumococcico coniugato efficace in alcune forme respiratorie come l’OMA e le polmoniti.
L’efficacia del vaccino – ha precisato Principi - è stata dimostrata in uno studio condotto in Liguria dove si è riscontrata una riduzione significativa delle ospedalizzazioni per polmoniti del 15,2%; del 70,5% nelle forme causate dallo pneumococco e del 36.4% nelle otiti. [Durando P et al, Vaccine 2009; 27: 3459-3462]
Negli
ultimi anni, inoltre, tra gli strumenti di prevenzione delle IRR si sono
diffuse molto le terapie alternative, sebbene siano pochissimi gli
studi che realmente dimostrano una loro reale efficacia. Echinacea e
propoli sono i preparati più usati ma solo per il secondo vi sono dati
raccolti in modo ineccepibile su un possibile effetto preventivo nei soggetti
con OMA ricorrente. Lo stesso vale per lo zinco, sebbene più spesso
utilizzato nei Paesi in via di Sviluppo per la prevenzione della diarrea cronica
che, secondo quanto riportato da vari studi, sembra avere un effetto solo in
quei soggetti carenti di questo minerale.
“Più
valide, invece, risultano le osservazioni fatte sulla vitamina D –
conclude Susanna Esposito - oggi considerata, rispetto a prima, non più
solo un fattore di regolazione del metabolismo calcio-fosforico, ma un ormone
che esercita molteplici attività di regolazione del sistema immunitario e la cui
carenza può essere associata ad una più facile insorgenza di infezioni”.
Molteplici
studi hanno dimostrato, infatti, una stretta correlazione tra carenza di
vitamina D e rischio infettivo. Recentemente è stato anche dimostrato che
bambini con OMA ricorrente sono frequentemente carenti di vitamina D e
che il ripristino di valori sierici normali riduce l’incidenza di nuovi episodi
di OMA. E’ questo un capitolo delle prevenzione delle IRR completamente nuovo,
che offre interessanti spunti ma che deve ancora trovare conferma prima che la
profilassi con vitamina D possa entrare a pieno titolo tra le forme di
prevenzione delle IRR accettate dalla comunità
scientifica.
Il
programma dettagliato del Congresso è disponibile online:
http://www.mcaevents.org/t/01/32-congresso-nazionale-antibioticoterapia-in-eta-pediatrica/index.aspx
http://www.camicinrete.com/
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