Trattamento degli adulti con epatite C cronica nell’Unione Europea: Parere positivo del CHMP per simeprevir di Janssen
BEERSE, BELGIO – 24
marzo 2014 - Janssen ha
annunciato oggi che il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) ha
espresso parere positivo, raccomandando l’Autorizzazione all’ Immissione in
Commercio nell’Unione Europea di simeprevir in terapia d’associazione per il
trattamento dell’epatite C cronica in pazienti adulti1.
Simeprevir è un
inibitore della proteasi NS3/4A di nuova generazione, in monosomministrazione
giornaliera in capsule da 150 mg, da assumere in associazione a interferone
pegilato (pegIFN) e ribavirina (RBV), che ha dimostrato di essere efficace in
diversi tipi di pazienti affetti da epatite C. 2
L’opinione espressa dal CHMP si è
basata sui risultati positivi e omogenei dimostrati in tre studi principali di
Fase III, QUEST-1 e QUEST-2, in pazienti con epatite C di genotipo 1
naïve al trattamento, e lo studio PROMISE in pazienti recidivanti (in cui
la precedente terapia a base di interferone ha fallito). Questi studi sono stati
condotti su oltre 1.000 pazienti con epatite C cronica di genotipo 1, di cui 785
naïve al trattamento (QUEST-1 e QUEST-2), e 393 recidivanti al precedente
trattamento (PROMISE). Tutti e tre gli studi hanno raggiunto i rispettivi
endpoint primari e hanno dimostrato che simeprevir, in associazione a
pegIFN e RBV, ottiene percentuali di risposta virologica superiori rispetto al
singolo regime pegIFN/RBV, sia in pazienti naïve al trattamento che
recidivanti. 2,3
Simeprevir è generalmente ben tollerato, gli eventi avversi
più comuni riportati negli studi clinici (incidenza ≥ 5%) includono nausea,
rash, prurito, dispnea, aumento della bilirubina ematica e
fotosensibilizzazione. 1
L’epatite C è una patologia
rilevante nell’Unione Europea, con nove milioni di persone affette. La terapia
dell’epatite C presenta notevoli complessità, a causa dell’imprevedibile decorso
dell’infezione e dell’eterogeneità della popolazione di pazienti affetti.
Inoltre, l’efficacia del trattamento dipende molto dal genotipo del virus.
4
“Il parere positivo espresso
dal CHMP su simeprevir ci avvicina alla messa a disposizione di una terapia
innovativa per i pazienti che soffrono di questa grave malattia. Simeprevir
costituisce una potenziale nuova opzione terapeutica che dà rinnovata speranza a
coloro che convivono con l’epatite C” ha dichiarato Brian Woodfall, Head of Development & Global Medical
Affairs, Infectious Diseases/Vaccines, Janssen.
Il parere positivo del CHMP è
potenzialmente l’ultimo passo di un medicinale prima di ottenere
l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio da parte della Commissione Europea.
Questo non garantisce l’approvazione. La decisione finale su simeprevir da parte
della Commissione Europea è attesa nel secondo trimestre del
2014.
Simeprevir
Simeprevir è un inibitore della
proteasi NS3/4A sviluppato congiuntamente da Janssen e Medivir AB e indicato per
il trattamento dell'infezione cronica da epatite C in combinazione con
interferone pegilato e ribavirina in pazienti con epatite C di genotipo 1 con
malattia epatica compensata, compresa la cirrosi.
Janssen è responsabile dello
sviluppo clinico globale di simeprevir e dispone dei diritti esclusivi di
commercializzazione, in tutto il mondo, tranne che nei paesi nordici. Medivir AB
manterrà i diritti di commercializzazione per simeprevir in questi paesi. Il
trattamento è stato approvato per la cura dell’epatite C di genotipo 1 in
Giappone nel settembre 2013 e a novembre 2013 in Canada e negli Stati Uniti. La
domanda di Autorizzazione all'Immissione in Commercio di simeprevir per il
trattamento dell’epatite C cronica di genotipo 1 o 4 genotipo è stata presentata
all'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) in aprile 2013 da Janssen.
Questa richiesta è attualmente in
fase di valutazione da parte dell' EMA .
Epatite C
L’epatite C è una malattia
infettiva veicolata per via ematica, seria e complessa, che si manifesta con
complicanze epatiche e costituisce una rilevante preoccupazione per la salute
pubblica a livello mondiale. Se non viene trattata, l’epatite C può causare
danni importanti al fegato (tra cui cirrosi), che possono portare ad un
eventuale trapianto di fegato. L’epatite C è infatti la causa principale di
trapianto di fegato in Europa. 5
Le stime dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS) e dell’Associazione Europea per lo Studio del Fegato
(EASL) riportano che nel 2011 il numero delle persone con epatite C cronica nel
mondo era pari a 160 milioni.4 L’epatite C, ogni anno, miete 350.000
vittime nel mondo6 e 86.000 in Europa.7 Poiché agli esordi
la malattia è spesso asintomatica, è spesso sotto diagnosticata e difficile da
trattare. Fino al 90% di coloro che sono colpiti dall’infezione non riescono ad
eradicare il virus senza sottoporsi a terapia e l’infezione si
cronicizza.8 Secondo le stime dell’OMS il 20% dei soggetti con
epatite C sviluppa cirrosi che sino al 20% dei casi evolve in carcinoma
epatico.9 Il genotipo 1 del virus dell’epatite C è il più diffuso a
livello mondiale10 e uno dei più difficili da trattare con successo.
Janssen
In Janssen, ci dedichiamo ad
affrontare e risolvere alcuni dei più importanti bisogni clinici insoddisfatti
del nostro tempo in alcune aree terapeutiche quali oncologia, immunologia,
neuroscienze, malattie infettive e vaccini, malattie cardiovascolari e
metaboliche. Guidati dal nostro impegno per i pazienti, sviluppiamo prodotti
innovativi, servizi e soluzioni per aiutare le persone di tutto il mondo.
Per maggiori informazioni
visitare http://www.janssen-italia.com
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