Occhio al diabete!
OCCHIO AL DIABETE: al via la campagna informativa per favorire prevenzione e diagnosi precoce delle complicanze oculari del diabete
- Sono intorno a 3 milioni gli italiani con diabete (tipo 1 e 2): circa il 40% è affetto da una forma di retinopatia, che può aggravarsi e portare a perdita della funzione visiva
- Principali fattori di rischio: tempo dall’insorgenza del diabete e scarso controllo metabolico. Obiettivi di mantenimento glicometabolico fissati sotto i 53 mmol/mol per l’emoglobina glicata e 130/80 mmHg per la pressione arteriosa
- Lo screening: controllo della retina ogni due anni, in assenza di retinopatia. In presenza di retinopatia il controllo deve essere continuativo ed eseguito a cadenza almeno annuale.
- Esame del fondo oculare, fluorangiografia e OCT gli strumenti fondamentali per una corretta diagnosi e terapia
Milano, 9 aprile 2014 – La Retinopatia e l’Edema Maculare Diabetico
rappresentano le principali complicanze oculari della malattia diabetica. Con
l’obiettivo di sensibilizzare ed informare le persone con diabete e i loro
famigliari nasce la campagna Occhio Al
Diabete, promossa da Diabete Italia, che si prefigge di dare un aiuto
concreto mettendo a disposizione materiali informativi per poter aiutare a prevenire
e diagnosticare precocemente tali complicanze.
“Prendere coscienza dei possibili rischi che
il diabete può generare alla vista è fondamentale in termini di prevenzione. – afferma Salvatore
Caputo, Presidente Diabete Italia -
In un paese come l’Italia, dove
esistono diverse realtà sanitarie e assistenziali tali per cui non sempre viene effettuato un controllo completo e
minuzioso del paziente, una campagna informativa come la nostra diventa
indispensabile per rendere il paziente più esperto e sensibile anche alle
complicanze cui possono essere soggetti organi importanti come gli occhi.”
La campagna si articola in diverse iniziative
tra cui il sito www.Occhioaldiabete.it,
dedicato interamente alle complicanze oculari con informazioni dettagliate
sulla Retinopatia Diabetica e sull’Edema Maculare Diabetico, su come prevenirle
e contrastarle; un libretto, “Detto da
Noi” con le linee guida per la prevenzione e la diagnosi precoce. Sono
inoltre disponibili locandine e materiale informativo per i centri di
diabetologia.
“La retinopatia diabetica iniziale è caratterizzata
dalla fuoriuscita di sangue e liquidi dai capillari danneggiati - spiega Paolo Lanzetta, Professore Associato dell’Università di Udine,
Direttore Scientifico dell’Istituto Europeo di Microchirurgia Oculare di Udine
- In questa fase, il paziente può
non accorgersi di nulla fintanto che non venga colpita la parte centrale della
retina, utilizzata per la visione distinta. Con l’andare del tempo, tuttavia,
la retinopatia può progredire nella forma proliferante per lo sviluppo di vasi
neoformati, la cui rottura o crescita possono provocare un brusco calo della
vista per emorragie vitreali o per un distacco di retina da tessuto
fibrosovascolare. In ogni fase della retinopatia può comparire un edema
maculare, la principale causa di grave calo della vista nei pazienti diabetici.
Se non trattato, l’edema porta a danni permanenti. Ecco perché è vitale
effettuare uno screening periodico per osservare il fondo dell’occhio e
verificare se sia presente una retinopatia diabetica per la quale si debba
quindi intervenire con una terapia adeguata”.
Due sono
i fattori di rischio che influiscono maggiormente sulla manifestazione
della patologia: il tempo trascorso dall’insorgenza del diabete (quanto più a
lungo si soffre di diabete, tanto più alta è la probabilità di soffrire di complicanze
retiniche) e lo scarso controllo della glicemia e della pressione.
“Un controllo regolare dei fattori di rischio
può limitare i danni legati alla retinopatia - conferma Massimo Porta,
Professore Ordinario di Medicina Interna dell’Università di Torino, Direttore
Prima Medicina Interna Azienda Ospedaliera Città della Salute di Torino
(Molinette), Direttore del Centro Retinopatia Diabetica – Fondamentale è cercare
di far mantenere al paziente una glicemia e una pressione il più vicino
possibile ai valori normali, con obiettivi di mantenimento fissati sotto i 53
mmol/mol (7% con le vecchie unità di misura) per l’emoglobina glicata e 130/80 mmHg
per quanto riguarda invece la pressione arteriosa.”
Le evidenze scientifiche internazionali
indicano che, in assenza di retinopatia, lo
screening può essere ripetuto ogni due anni. In caso di presenza di
retinopatia lieve o moderata è necessario sottoporsi a monitoraggio costante a
livello annuale o semestrale (a seconda della gravità) anche per un trattamento
più appropriato. “L’esame del fondo oculare insieme alla fluorangiografia
e all’OCT (Optical Coherence Tomography) permettono di monitorare con
precisione le alterazioni retiniche e quindi di giungere ad una precisa
classificazione e trattamento precoce della retinopatia diabetica con un conseguente
contenimento dei costi ad essa correlati, sia sanitari che sociali” - spiega Lanzetta.
“La gestione
integrata della persona con diabete è una condizione fondamentale per tradurre
i progressi clinici e farmacologici in una reale prevenzione delle complicanze.
Inserire le persone con diabete in un percorso diagnostico, terapeutico ed
assistenziale condiviso è un obiettivo
che oggi sia i diabetologi che gli oculisti stanno cercando di implementare, soprattutto nell’identificazione delle
complicanze legate alla vista laddove, tra l’altro, i trattamenti impongono
anche una valutazione specifica del paziente nel suo complesso.” - conclude Caputo.
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