ENDOMILANO, CONGRESSO MONDIALE DI CHIRURGIA ENDOSCOPICA AL VIA STUDIO MULTICENTRICO CON L’IMPIEGO DI ACIDO IALURONICO NEI PROCESSI DI RIGENERAZIONE CELLULARE DELLE MUCOSE NASALI NEL POST CHIRURGICO
Milano, 14 aprile 2014 – La chirurgia endoscopica
non ha bisogno di presentazioni; da tempo ormai se ne apprezzano i vantaggi
rappresentati da interventi con modesta emorragia, durata contenuta, impatto
minimo di cicatrici e un recupero post operatorio più rapido.
“La chirurgia endoscopica, spiega Paolo Castelnuovo -
direttore della Clinica Otorinolaringoiatrica all'Università dell'Insubria e
organizzatore del 6° Congresso Mondiale di Chirurgia Endoscopica del cervello,
della base cranica e della colonna vertebrale, e del 2° sulla FESS, chirurgia
funzionale endoscopica dei seni paranasali e del naso, che si apre oggi a Milano
- consente un più accurato controllo degli atti chirurgici ed una maggiore
sicurezza per il paziente e, se si parla di cranio e naso, non è semplicemente
un’opzione ma rappresenta la tecnica d’elezione per numerose patologie di questo
distretto anatomico. Gli interventi che si eseguono con questa tecnica, se
necessario, possono essere anche ampiamente demolitivi, come nel caso di
asportazione di neoformazioni maligne, ma, attraverso l’impiego di endoscopi a
fibre ottiche, di telecamere e monitor televisivi per eseguire ogni manovra
sulle strutture, la chirurgia endoscopica risulterà meno aggressiva, ed avrà
quindi un decorso post-operatorio meno doloroso e fastidioso. Oggi la chirurgia
del naso e dei seni paranasali rappresenta uno dei campi di maggior impiego
delle tecniche endoscopiche” puntualizza Castelnuovo.
La FESS, chirurgia funzionale endoscopica dei seni paranasali e del naso, è
una tecnica mini-invasiva che utilizza come accesso le fosse nasali, e ha
l’obiettivo di aprire le naturali vie di drenaggio delle secrezioni nasali
quando, a causa di stati infiammatori cronici, quali rinite, sinusite o presenza
di polipi, i seni paranasali sono impossibilitati a drenare adeguatamente il
loro contenuto. In questi casi, infatti, le mucose nasali si presentano
infiammate e ingrossate e le secrezioni nasali faticano a trovare una via
d’uscita nelle strette vie di passaggio. Le secrezioni nasali restano
intrappolate nei seni paranasali che diventano cronicamente infette creando un
circolo vizioso che spesso neppure gli antibiotici riescono a debellare in modo
definitivo.
“La chirurgia endonasale - afferma Alberto Macchi,
Specialista in Otorinolaringoiatria dell'Università dell'Insubria - rispetto ad
altre tecniche è quella meno traumatica nei confronti della mucosa nasale che,
tuttavia, viene comunque danneggiata.
Se la chirurgia endoscopica è affrontata con una certa serenità, il periodo
postoperatorio e di guarigione della mucosa nasale è sicuramente più delicato;
viene generalmente diviso in un periodo precoce, prime settimane, e tardivo,
fino a 6 mesi ma anche 1 anno dall’intervento. La guarigione di una ferita è un
processo molto complesso, che passa attraverso la formazione di un coagulo, una
reazione infiammatoria, una risposta immunitaria e al rimodellamento dei
tessuti”. La formazione di croste costituisce un passaggio naturale verso la
guarigione definitiva della mucosa, tuttavia la loro presenza determina
inevitabilmente una riduzione del flusso aereo all’interno delle fosse nasali e,
di conseguenza, anche un incremento della possibilità a sviluppare infezioni.
Questo può costituire un circolo vizioso portando ad una ridotta pulizia
della mucosa nasale che a sua volta determina una maggiore formazione di croste.
Nel corso degli anni sono stati sperimentati, in modo empirico, diverse
soluzioni al fine di ridurre la formazione di croste e rimuoverle senza ottenere
risultati soddisfacenti.
“Attualmente, aggiunge Macchi, l’utilizzo di acido ialuronico ad alto peso
molecolare 9 mg, somministrato attraverso apposito device, ha ottenuto i
risultati migliori nella risoluzione dei problemi del post chirurgico
dimostrando di favorire i processi di drenaggio mucociliare e di ventilazione
sinusale, di agevolare un’adeguata riepitelizzazione, mantenendo l’apertura
degli osti sinusali ed evitando la formazione di croste ed i problemi da queste
create. Recenti studi hanno dimostrato come l’acido ialuronico ad alto peso
molecolare al dosaggio di 9 mg agisca come un lubrificante delle mucose e che in
alte concentrazioni sia in grado di espletare un ruolo terapeutico influenzando
positivamente le funzioni cellulari e l’attività dei fattori di crescita.
L’acido ialuronico è il primo trattamento che ha dimostrato di regolare le
secrezioni e modulare la risposta infiammatoria divenendo il principale
riferimento nel post chirurgico funzionale cosi come in quello estetico nasale”
conclude lo specialista.
Sulla base di queste evidenze e, con l’obiettivo di elaborare specifiche
linee di intervento condivise per un corretto decorso post operatorio, la
comunità scientifica ha deciso di dare il via ad uno studio multicentrico il cui
protocollo viene presentato a ENDOMILANO.
Lo studio clinico prevede l’impiego di acido ialuronico 9 mg ad alto peso
molecolare (Yabro®) in pazienti sottoposti a intervento di chirurgia funzionale
endoscopica dei seni paranasali e del naso, arruolerà oltre 300 pazienti e sarà
condotto in centri ospedalieri in Italia, Svizzera e Germania.
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