Cetuximab: nuove conferme nel trattamento di prima linea del carcinoma del colon retto metastatico (mCRC)
I nuovi risultati provenienti dal Congresso ASCO 2014 ribadiscono
l’efficacia di cetuximab in associazione alla chemioterapia standard nel
trattamento di prima linea dei pazienti con carcinoma del colon retto
metastatico e senza mutazioni di RAS (ovvero RAS wild-type)
Roma, 18 giugno 2014 – Nuove conferme per Cetuximab nel carcinoma del colon
retto metastatico RAS wild-type giungono dal congresso ASCO: il farmaco,
introdotto in Italia nel 2005, cinque anni fa ha ottenuto la rimborsabilità da
parte dell’AIFA anche nella prima linea del carcinoma del colon
retto.
Era infatti giugno 2009 quando l’AIFA ne autorizzava la
rimborsabilità in questa indicazione, in associazione con la chemioterapia
standard in pazienti con gene KRAS non mutato (wild type). Da allora la valutazione dello stato
di questo marcatore biologico ha permesso di individuare a priori i pazienti
con una probabilità più elevata di trarre beneficio da questo anticorpo
monoclonale. Nel frattempo, la ricerca scientifica non si è fermata: numerosi
studi hanno valutato ulteriori mutazioni dei geni RAS: gli esoni 3 e 4 di KRAS e
gli esoni 2, 3 e 4 di N-RAS1-5. I risultati di tali studi hanno
permesso all’EMA, nel dicembre 2013, di approvare il cambio di indicazione
sull’uso di cetuximab nei pazienti affetti da carcinoma del colon retto
metastatico con geni RAS wild-type.
“In questi ultimi cinque
anni – ha affermato il Dottor Carmine Pinto, Presidente eletto AIOM e Direttore
dell’Unità operativa di Oncologia medica del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di
Bologna – abbiamo assistito ad un sostanziale cambio di approccio
nell’affrontare questa grave neoplasia: oggi, infatti, il profilo genetico dei
pazienti ci offre un messaggio preciso e ci indica a priori con quale terapia
iniziare il trattamento del carcinoma del colon retto metastatico, evitando di
sottoporre a terapie inutili quanti non risultino idonei.”
In Italia, il
carcinoma del colon retto è in assoluto il tumore a maggiore insorgenza, con
quasi 55.000 diagnosi stimate nel 2013. Tra gli uomini si colloca al terzo
posto, preceduto da quello della prostata e del polmone (14% di tutti i nuovi
casi di tumore). Nelle donne si trova al secondo posto con il 14%, preceduto da
quello alla mammella6. Nonostante questi numeri preoccupanti, ancora
oggi un paziente su quattro si presenta alla diagnosi quando il tumore si è già
diffuso ad altri organi, in un processo conosciuto come
metastatizzazione2.
In coincidenza con i cinque
anni di cetuximab in prima linea nel mCRC, al Congresso ASCO 2014, che si è
appena concluso a Chicago, sono stati presentati nuovi dati sull’efficacia del
farmaco. Tali dati sono emersi dalle analisi retrospettive di due studi che
hanno rappresentato delle pietre miliari nell’ambito della ricerca su questo
anticorpo monoclonale: lo studio CRYSTAL e lo studio OPUS. In particolare,
l’analisi retrospettiva dello studio CRYSTALa evidenzia un aumento
della sopravvivenza globale mediana di 8,2 mesi nei pazienti affetti da mCRC con
tumori RAS wild-type trattati con cetuximab in associazione a FOLFIRI
rispetto al solo FOLFIRI4. Inoltre l’analisi retrospettiva dello
studio OPUSb ha fatto emergere un beneficio clinico nei pazienti
affetti da mCRC con tumori RAS wild-type trattati con cetuximab in
associazione a FOLFOX-4 rispetto al solo FOLFOX-43, , rafforzando i
risultati mostrati dallo studio CRYSTAL.
"Le novità presentate al
Congresso di Chicago - ha dichiarato il Dottor Carlo Garufi, Oncologo Medico
dell'Istituto Regina Elena di Roma -, rafforzano il ruolo predittivo
dell'importanza di un test genico come RAS nella scelta della terapia ottimale
del cancro del colon-retto metastatico. Quando i pazienti sono selezionati in
base all'assenza di mutazioni per questo gene, ovvero nello stato wild-type,
l'aggiunta del cetuximab alla chemioterapia nel trattamento di prima linea di
questa malattia determina indubbi vantaggi in termini di
sopravvivenza."
Informare il paziente riguardo
l’esistenza del test RAS e renderlo consapevole delle possibilità a disposizione
per la terapia del carcinoma del colon retto metastatico dovrebbero costituire
obiettivi importanti nella comunicazione tra medico e
paziente.
“Un paziente informato e consapevole
– ha sottolineato la Dottoressa Laura Del Campo, Direttore AIMaC (Associazione
Italiana Malati di Cancro, parenti e amici) - è un prezioso alleato nel percorso
di cura di un tumore. L’introduzione dei test dei biomarcatori ha
inevitabilmente introdotto nuove modalità di comunicazione tra il medico ed il
paziente oncologico ed è fondamentale dedicare tempo alla spiegazione chiara e
dettagliata di cosa essi significhino per la scelta del
trattamento.”
“Siamo orgogliosi di poter ribadire
l’efficacia di cetuximab nel carcinoma del colon retto metastatico – ha
dichiarato la Dottoressa Alessandra Aloe, Medical Affairs Director di Merck
Serono S.p.A. - Il successo di cetuximab costituisce un importante
riconoscimento della correttezza dell’approccio di Merck Serono al trattamento
dei tumori, orientato sempre di più all’utilizzo dei biomarcatori per offrire ai
pazienti la terapia più adatta al loro profilo genetico.”
aCRYSTAL: Cetuximab
combined with iRinotecan in first line therapY for
metaSTatic
colorectAL
cancer
bOPUS:
OxaliPlatin and cetUximab in firSt-line
treatment of metastatic colorectal cancer [mCRC]
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