TUMORE AL SENO: IL FUTURO HA BISOGNO DI TEMPO
Al via la nuova campagna nazionale di informazione e
sensibilizzazione sul tumore al seno “Il futuro ha bisogno di tempo”, promossa da
alfemminile.com e dedicata alle donne italiane di tutte le età. Perché per
vincere questa malattia bisogna, prima, imparare a conoscerei suoi diversi volti, anche attraverso il confronto con
chi ha già vissuto quest’esperienza, quindi affidarsi con fiducia agli
specialisti oncologi perché grazie alla ricerca hannoa disposizione nuove armi sempre più personalizzate,
che offrono una speranza concreta alle pazienti.
Milano, 26 giugno 2014 – Tumore al seno, il nemico n°1 delle donne con oltre
400.000 casi solo in Italia e un’incidenza di circa 45.000 nuovi casi all’anno
(circa 140 ogni 100.000 abitanti)[1].
Un ‘big killer’ implacabile responsabile di circa 11.000 decessi solo nel 2013[2].
Un tumore che non accenna ad arrestare la sua corsa, soprattutto a causa
dell’incidenza che nelle donne di età relativamente giovane, inferiore ai 45
anni, è aumentata. Ad ammalarsi, sono
soprattutto le donne che vivono nel Nord d’Italia, anche se al Sud ancora molto
poche di loro si sottopongono agli esami diagnostici di ruotine come la
mammografia o l’ecografia.
Negli ultimi 30 anni la ricerca ha fatto grandi passi
in avanti tant’è che la sopravvivenza continua a crescere costantemente: grazie
alla prevenzione e al corretto iter diagnostico-terapeutico, oggi in Italia 9 pazienti su 10
sopravvivono, infatti, a cinque anni
dalla diagnosi e la grande sfida per il futuro è rendere la patologia
sempre più guaribile. A questo proposito, stanno segnando il passo i progressi
compiuti nel campo della diagnosi e della valutazione preventiva dei rischi di
malattia nelle donne sane, oltre che nello sviluppo di terapie personalizzate
in grado di sconfiggere anche le forme di questa neoplasia particolarmente aggressive. Perché il tumore al seno
non ha un’unica faccia, anzi ha volti diversi che, ed è il primo passo per
sconfiggerlo, bisogna imparare a riconoscere.
Proprio per parlare di tumore al seno alle donne, ma facendo
anche parlare le donne di tumore al seno, è nata “Il futuro ha bisogno di tempo”, campagna nazionale di
sensibilizzazione che porta la firma di alfemminile.com,
il principale portale web di riferimento per il mondo della donna, e che viene
realizzata con il contributo incondizionato di Roche. «Questa campagna è un modo per sensibilizzare le donne sull’argomento e
per sollecitare un dialogo sull’approccio alla malattia, oltre che sulla prevenzione – dichiara Simona Zanette, AD di alfemminile.com –. Ma anche per informarle, attraverso la voce
degli specialisti, dei passi avanti compiuti dalla scienza nella lotta a questa
neoplasia, con l’obiettivo di farle sentire meno sole, anche attraverso la
condivisione, nel nostro forum, di tante esperienze comuni. Crediamo che più le
donne avranno le idee chiare su questa patologia, più avremo contribuito a
sviluppare una cultura della prevenzione e della diagnosi precoce che possono
davvero salvare la vita. Per questo motivo, inoltre, abbiamo chiesto a Salute
Donna di partecipare a questa campagna. Perché solo attraverso la
collaborazione con un gruppo di persone che conosce bene i problemi grandi e
piccoli che una donna deve
affrontare
quando riceve una diagnosi di tumore, possiamo veramente anche noi fare la
nostra parte».
Per questo,
nell’ambito della Campagna, durante tutto l’anno, su www.alfemminile.com/ilfuturohabisognoditempo verranno dedicati contenuti speciali
relativi al tumore al seno, a partire dall’importanza della prevenzione. A
proposito della prevenzione secondaria, è la mammografia lo strumento
diagnostico più indicato per la corretta diagnosi precoce. Secondo gli studi
più recenti, la mortalità per cancro della mammella si riduce di circa il 35%
tra le donne che praticano la mammografia ogni due anni, anche se nel nostro
Paese esistono ancora notevoli disuguaglianze geografiche riguardo alla
partecipazione alle campagne di screening collettivo. «La media di coloro che
eseguono gli esami diagnostici di routine in modo regolare è
ancora troppo bassa. – precisa il
Prof. Paolo Marchetti, responsabile
dell’Oncologia medica al Sant’Andrea di Roma – Eppure le guarigioni sono in aumento proprio grazie alla diagnosi precoce
e alla disponibilità di nuove terapie sempre
più efficaci che permettono di trattare anche le forme più aggressive di questa
patologia, come i tumori HER2-positivi, che si osservano in un caso su cinque
circa di carcinoma mammario e che sono considerati tra quelli a prognosi più
negativa. Negli ultimi 30 anni, con l’identificazione del gene HER, la ricerca
ha portato a disposizione degli oncologi terapie personalizzate come
trastuzumab, pertuzumab o trastuzumab emtansine che hanno cambiato la storia
naturale della malattia riducendo, ad esempio nel caso di pertuzumab, il
rischio di decesso a tre anni, per le forme metastatiche, al 34%[3].
Un risultato fino a pochi anni fa impensabile».
E’ notizia di questi giorni
inoltre che AIFA, con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale[4]
ha determinato la riclassificazione di pertuzumab in fascia H, indicando
quindi la completa rimborsabilità della molecola da parte del SSN,
autorizzandone l’uso presso le strutture ospedaliere specificatamente
identificate dalle Regioni.
Una patologia
dalle molteplici facce, dunque, per combattere la quale è fondamentale una più
approfondita conoscenza dei meccanismi molecolari alla base delle diverse forme
di tumore della mammella e all’avvento di terapie mirate che agiscono contro
specifici bersagli. In pratica, si deve indagare su che tipo di tumore ci si
trova ad affrontare per poter scegliere, fra le tante terapie disponibili,
quella più efficace in base alla singola paziente. «La conoscenza sempre più approfondita dei diversi tipi di tumore al
seno, come il sottotipo HER2-positivo – dichiara la dott.ssa Monica Giordano, primario
di Oncologia medica all’ospedale Sant’Anna di Como e responsabile del Dipo
(Dipartimento interaziendale provinciale oncologico) – è stato un passo in avanti decisivo nell’approccio a questa malattia. Ad
esempio, per gli stadi avanzati, quando la guarigione non è perseguibile, è
stata lanciata la sfida alla cronicizzazione della patologia. In pratica si
tratta di “congelare” la malattia oncologica, proprio come avviene per i
diabetici e per gli ipertesi».
Ricerca, però,
non significa soltanto farmaci con nuovi meccanismi d’azione ma anche una
maggiore attenzione alla qualità di vita delle donne colpite da questo tumore.
«Anche in questa direzione, si sono fatti
molti progressi. – continua Giordano
- Un progresso importante si è avuto con
l’evoluzione della via di somministrazione della terapia biologica standard per
le forme HER2 positive, con formulazioni sottocute che riducono i tempi di
somministrazione e costituiscono un ulteriore passo avanti per poter migliorare
la qualità di vita di queste pazienti ».
Essere vicino a
tutte le donne che affrontano una diagnosi di tumore e, quindi, intraprendono
il percorso di cura è l’obiettivo di Salute
Donna, un'associazione di volontariato (ONLUS) nata nel 1994 all'Istituto
dei Tumori di Milano, per volontà di Annamaria
Mancuso, che quell’esperienza l’ha vissuta in prima persona e, che in
occasione del lancio della Campagna “Il futuro ha bisogno di tempo” sottolinea
l’importanza di fare informazione specifica su queste tematiche, soprattutto
attraverso un media conosciuto come alfemminile.com: «continuare a parlare, e a far parlare, delle diverse forme di tumore al
seno è fondamentale – dichiara – per
mettere in atto un percorso virtuoso che vede al centro la paziente, circondata
e supportata, oltre che dalla propria famiglia e dagli specialisti che l’hanno
in cura, da una rete di aiuto per far fronte al disagio psicologico, come alle
impellenze materiali, ma anche di condivisione dell’esperienza, che la fa
sentire meno sola e, quindi, la rende meno vulnerabile».
Per informazioni:
Ufficio stampa “Il
futuro ha bisogno di tempo”
Weber Shandwick
Cristiana Ciofalo – Tel. 0257378574, cciofalo@webershandwick.com
Andrea Comaschi – Tel. 0257378214 – acomaschi@webershandwick.com
Valentina Crovetti – Tel. 0257378320 – vcrovetti@webershandwick.com
Comunicazione Roche S.p.A.
Werner Suzzi – werner.suzzi@roche.com –
039.2474438 – Mob. 348.8818258
[1] “I numeri del cancro in Italia”, registri tumori, AOIM
2011
[2] AIRTUM,
Associazione Italiana Registri Tumori - www.registri-tumori.it
[3] Pertuzumab,
trastuzumab, and docetaxel for HER2-positive metastatic breast cancer
(CLEOPATRA study): overall survival results from a randomised, double-blind,
placebo-controlled, phase 3 study. Sandra M Swain, Sung-Bae Kim, Javier Cortés.
Lancet Oncol 2013; 14: 461–71
[4] AIFA; AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO, DETERMINA 12
giugno 2014. Riclassificazione del medicinale per uso umano «Perjeta», ai sensi
dell'art. 8, comma 10, della legge 24 dicembre 1993, n. 537. (Determina n.
611/2014). (14A04725) (GU Serie Generale n.143 del 23-6-2014)
Commenti
Posta un commento