San Antonio Breast Cancer Symposium 2014
San Antonio Breast
Cancer Symposium 2014: è “made in Italy” la nuova via per la cura del tumore
alla mammella triplo-negativo
- Presentato alla 37° edizione del San Antonio Breast Cancer Symposium, il principale appuntamento scientifico mondiale sul carcinoma mammario, il primo studio al mondo che unisce reparixin, inibitore orale dei recettori CXCR1/2, alla chemioterapia standard
- La ricerca, condotta presso alcuni centri d'eccellenza statunitensi, ha confermato sicurezza e tollerabilità del trattamento.
- Il tumore della mammella triplo-negativo rappresenta una delle principali sfide della moderna oncologia: la molecola, frutto della ricerca Dompé, ha un meccanismo d’azione unico che permette di agire direttamente sulle cellule staminali del cancro, frenandone la replicazione.
San Antonio (USA), 11 dicembre
2014. La ricerca scientifica italiana
apre una nuova via per il trattamento del tumore della mammella triplo-negativo,
che interessa circa il 12-17%[1] dei casi di tumore mammario. L’associazione tra
paclitaxel, uno dei taxani maggiormente impiegati nella chemioterapia per questa
forma neoplastica, e reparixin, farmaco frutto della ricerca Dompé somministrato
per via orale, appare sicura e ben tollerata nelle donne con tumore mammario
metastatico, senza interferenze farmacologiche tra le due molecole. A dirlo è
uno studio di Fase Ib condotto nei principali centri di ricerca oncologica negli
Stati Uniti e coordinato dalla Dottoressa Anne Schott, della University of
Michigan, presentato alla 37° edizione del San Antonio Breast Cancer Symposium
(San Antonio, Texas, 9-13 dicembre), il congresso di riferimento a livello
mondiale sul tumore della mammella.
La ricerca, fondamentale per lo
sviluppo di un nuovo approccio terapeutico espressamente mirato alle cellule
staminali del cancro, target specifico dell’azione di reparixin, ha preso in
esame donne con tumore mammario metastatico HER-2 negativo che non avessero
ricevuto più di tre trattamenti chemioterapici precedenti, senza metastasi
cerebrali. Le pazienti sono state suddivise in tre diversi gruppi, con dose a
scalare di reparixin in combinazione con dosi fisse di paclitaxel
(rispettivamente paclitaxel 80 mg/m2 + reparixin 400 mg oppure paclitaxel 80
mg/m2 + reparixin 800 mg o paclitaxel 80 mg/m2 + reparixin 1200 mg). Il profilo
di sicurezza e tollerabilità dell’associazione dei due farmaci è risultato
estremamente soddisfacente: in molte pazienti il trattamento con reparixin è
proseguito per oltre sei mesi, così come il monitoraggio del processo evolutivo
delle cellule staminali tumorali, la cui presenza sembrerebbe essere stata
ridotta grazie al trattamento con il farmaco. Anche se preliminari, sono
disponibili alcuni dati sull’efficacia, con una significativa percentuale di
pazienti che continua a mostrare risposte cliniche nel trattamento a lungo
termine. “I risultati dello studio sono estremamente incoraggianti per lo
sviluppo futuro di reparixin – spiega Anne Schott, Associate Professor of
Internal Medicine, University of Michigan. La molecola ha come bersaglio
il recettore espresso dalle cellule staminali tumorali. Queste cellule hanno la
capacità di riprodursi senza essere significativamente “toccate” dalla
chemioterapia standard e rappresentano un target ideale per un trattamento che
possa essere somministrato in completa sicurezza in associazione alla
chemioterapia”.
Reparixin è un inibitore a basso
peso molecolare di CXCR1/2 che negli studi sperimentali ha dimostrato di poter
ridurre le cellule staminali tumorali se somministrato da solo o in associazione
con chemioterapia con farmaci della famiglia dei taxani. Con reparixin si punta
ad inibire l’attività del “motore” dell’infiammazione per tenere sotto controllo
lo sviluppo delle cellule staminali del tumore della mammella e, potenzialmente,
anche di altre neoplasie, oltre che a modificare il microambiente che ne
consente lo sviluppo.
Nonostante i rilevanti sviluppi
nella terapia dei tumori registrati negli ultimi anni, le cellule staminali
tumorali rappresentano ancora una sfida aperta per la moderna oncologia. Queste
“roccaforti” del tumore, infatti, spesso risultano inattaccabili dalle terapie
attualmente disponibili, conservando altresì al loro interno le caratteristiche
genetiche per dar vita a nuove unità tumorali pronte a ridare fiato alla
malattia e a sviluppare metastasi, poiché questi trattamenti non sarebbero in
grado di distruggerle completamente.
“Il bisogno terapeutico
correlato al tumore della mammella triplo-negativo è oggi una sfida importante
nell’ambito della ricerca scientifica in oncologia. – afferma Eugenio Aringhieri, Amministratore Delegato
Gruppo Dompé. Queste neoplasie non possono trarre vantaggio da terapie
mirate e hanno come unico possibile trattamento medico la chemioterapia, che
purtroppo non ha un’attività specifica sulle cellule staminali del cancro.
Reparixin, sviluppato dalla ricerca del Gruppo Dompé, rappresenta il primo
trattamento specifico per le cellule staminali tumorali attualmente in sviluppo.
Un percorso sicuramente ancora pieno di domande che vedrà coinvolti oltre 60
centri di ricerca in oncologia in Europa e Stati Uniti, ma che affrontiamo con
determinazione e senso di responsabilità. L’obiettivo è infatti quello di
valutare le potenzialità terapeutiche della molecola, a tutela della vita delle
donne colpite da questa forma tumorale”.
About Dompé
Dompé è una delle principali aziende
biofarmaceutiche in Italia, focalizzata sullo sviluppo di soluzioni terapeutiche
innovative per malattie ad alto impatto sociale, spesso orfane di cura. Con sede
in Italia, Dompé ha il proprio quartier generale a Milano e concentra il proprio
impegno in Ricerca in aree con bisogni terapeutici ancora insoddisfatti quali il
diabete, il trapianto d’organo, l’oftalmologia, e l’oncologia. Il polo
industriale dell’Aquila (Abruzzo) ospita un impianto biotecnologico d’eccellenza
nel mondo e sviluppa farmaci per la Primary Care destinati ai mercati di 30
paesi nel mondo. Nel 2013, Dompé ha aperto una subsidiary negli Stati Uniti.
Per maggiori
informazioni: www.dompe.com
Forward looking statements
Il presente
comunicato stampa fa riferimento ad alcune informazioni che potrebbero non
collimare con i futuri risultati attesi. Dompé crede fermamente nella solidità e
nella ragionevolezza dei concetti espressi, tuttavia alcune delle informazioni
sono soggette a un margine di indeterminatezza, proprio delle attività di
ricerca e sviluppo e delle opportune verifiche da parte degli enti regolatori.
Pertanto, all’oggi, Dompé non può garantire l’aderenza dei risultati attesi
rispetto a quanto sopraindicato.
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