Probiotici: il futuro va verso formulazioni “su misura” a seconda dell’organo e della patologia
Probiotici: il futuro
va verso formulazioni “su misura”
a seconda dell’organo e
della patologia
Oggi la conoscenza più approfondita
che si ha dei singoli ceppi di batteri probiotici, delle loro peculiari
caratteristiche e della possibilità di associarli per creare utili sinergie
apre la strada a quella che è la tecnologia applicata alla medicina.
Dalla ricerca Aurora Biofarma nasce
ABI-line, la nuova linea di probiotici che impiega mix originali e innovativi
di lattobacilli dall’azione sinergica e ceppo-specifica, per una terapia
personalizzata che compete in modo fisiologico con i microrganismi patogeni.
Milano, 8 novembre 2018 – Non
più grandi eserciti di generici batteri “buoni”, che si limitano a colonizzare
l’intestino per lasciare poco spazio all’azione degli agenti patogeni. Come
piccole squadre speciali di soldati “scelti”, le più innovative formulazioni di
probiotici, a base di ceppi selezionati che hanno dimostrato una specifica
attività di contrasto sugli agenti infettivi, intervengono in modo mirato, in
funzione dell’organo e della patologia. Funziona così la linea ABI di Aurora
Biofarma: tre prodotti – Abincol® specializzato
per le disbiosi del colon, Abiflor Baby® indicato
nei disturbi gastrointestinali dei bambini, fin dal primo giorno di vita,
e Abivisor®,
attivo sulla mucosa dello stomaco – che, agendo per competenza d’organo e composizione
ceppo-specifica, inaugurano una nuova generazione di
probiotici.
I probiotici sono definiti da OMS e
FAO “microrganismi vivi che, somministrati in quantità adeguate,
conferiscono un beneficio all’ospite”. Come recita il nome (“a favore
della vita”), contribuiscono al nostro benessere grazie alla capacità di
riequilibrare il microbiota, l’insieme di batteri che risiede
nell’organismo (in particolare nel tratto gastro-intestinale, che ne ospita il
70%), favorendo la maturazione e lo sviluppo del sistema immunitario.
Il microbiota umano ha un ruolo cruciale per il nostro stato di salute e una
sua alterazione può associarsi a diverse patologie. Alla luce degli attuali
problemi di antibiotico-resistenza, il potenziale
preventivo e terapeutico dei probiotici, che modulano la risposta
immunitaria mediata dal microbiota, è sempre più studiato.
“Stiamo assistendo a un’importante
evoluzione nel modo di concepire la cura”, spiega Emanuele
Salvatore Aragona, Responsabile del Centro di Medicina Rigenerativa,
Istituto Clinico Humanitas Mater Domini di Castellanza (VA). “Inizialmente
vi erano terapie meramente soppressive, con
l’impiego di farmaci come antibiotici o antinfiammatori. I probiotici hanno poi
introdotto la ‘competizione fisiologica’ ma aspecifica. Oggi,
le formulazioni più recenti permettono un ulteriore passo avanti: agiscono per
competenza d’organo, con un’azione mirata sui ceppi patogeni da contrastare. La
loro competizione nei confronti dei batteri è quindi ‘su
misura’, modulando la risposta dell’organismo nel rispetto della biologia
del paziente. Un approccio che potrà aprire nuove prospettive terapeutiche nel
trattamento delle infezioni batteriche, considerando che l’aumento della
resistenza agli antibiotici renderà questi farmaci, in mancanza di nuovi
antimicrobici, delle armi sempre più spuntate”.
UN “POOL DI CEPPI ESPERTI” PER
RIEQUILIBRARE LA FLORA INTESTINALE
L’alterazione nella composizione del
microbiota intestinale può dipendere da patologie (gastroenteriti, malattia
diverticolare, colite ulcerosa, malattia
di Crohn), dall’utilizzo di farmaci (antibiotici,
immunosoppressori, anticoncezionali) ed è molto frequente in pazienti che hanno
subìto interventi chirurgici gastro-intestinali. “Altra causa di
disbiosi poco nota, e quindi trascurata, è il lavaggio cui è
sottoposto il colon prima di una colonscopia”, illustra Luigi
Pasquale, Presidente della Società Italiana di Endoscopia Digestiva (SIED).
“Un recente studio americano[1] ha rilevato un alto tasso
d’infezioni, a carico del sistema
gastro-intestinale e a livello polmonare, fino a un mese dalla procedura
endoscopica. Un altro studio condotto da un gruppo italiano[2] ha evidenziato invece come la flora
intestinale, dopo il lavaggio, vada incontro all’aumento di enterobatteri
‘cattivi’ e alla riduzione di lattobacilli ‘buoni’. Abincol è
stato sviluppato per agire in modo mirato proprio sul colon. Grazie
a un pool di ceppi probiotici la cui efficacia è stata scientificamente
comprovata (Lactobacillus plantarum LP01, Lactobacillus delbrueckii
LDD01 e Lactococcus lactis subsp. cremoris LLC02), è in grado di: ripopolare il
colon con i lattobacilli deficitari, inibire la crescita degli agenti patogeni
e attivare il sistema immunitario. L’esclusiva tecnologia della microincapsulazione,
inoltre, rende i ceppi di Abincol resistenti agli acidi gastrici e li fa
arrivare integri e vitali all’intestino, con una resa 5 volte superiore ai
ceppi equivalenti non microincapsulati”.
DUE CEPPI, APPARTENENTI ALLE SPECIE
PIÙ STUDIATE IN PEDIATRIA, ASSOCIATI IN UN UNICO PROBIOTICO
Per le loro proprietà, i probiotici
hanno aperto nuove prospettive in numerose aree terapeutiche, anche in ambito
pediatrico. “Prove della loro efficacia sono state fornite per la
prevenzione e la cura delle gastroenteriti acute, molto diffuse in
età infantile, soprattutto quella da Rotavirus”, evidenzia Mariella
Baldassarre, Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologia Umana, Sezione
di Neonatologia e TIN, Università “Aldo Moro” di Bari. “Altre
loro aree di applicazione sono, ad esempio, la diarrea da antibiotici,
la cui incidenza nei piccoli pazienti varia dall’11% al 40% in base all’età, e
le coliche infantili, con un effetto diretto sulla motilità
intestinale e sulla percezione del dolore. A questo proposito, Abiflor
Baby rappresenta un’interessante novità, poiché associa 2
ceppi batterici, il Lactobacillus reuteri LRE02 e il Lactobacillus
rhamnosus LR04[3], che
appartengono alle specie più studiate in pediatria. La loro
azione sinergica potrebbe essere utile per ripristinare l’equilibrio della
flora intestinale sin dai primi giorni di vita, potenziando le difese
immunitarie. Può essere prescritto in caso di gastroenteriti acute, coliche,
stipsi e disbiosi associata a terapia antibiotica. Due
importanti caratteristiche del nuovo probiotico sono la microincapsulazione e
il brevetto ‘allergen-free’, che garantisce la totale
assenza di sostanze allergizzanti (proteine del latte e della soia, glutine,
fruttosio e saccarosio), aspetto quest’ultimo di fondamentale importanza
in tutti i bambini e in particolare nel lattante, che ha un sistema
immunitario ancora immaturo”.
ARRIVA IL NUOVO PROBIOTICO ATTIVO
NELLO STOMACO
Anche lo stomaco ha
un suo specifico microbiota che, a causa di diversi fattori –
stile di vita, stress, età avanzata, fumo, alcol ma anche farmaci come
antibiotici, chemioterapici o medicinali per il trattamento dell’iperacidità
gastrica – può andare incontro a disequilibrio. In particolare, gli inibitori
di pompa protonica (PPI), diminuendo la quantità di acido cloridrico nello
stomaco, indeboliscono la barriera acida che ci difende da microbi
pericolosi, i quali possono raggiungere l’intestino, infettandolo (da 3 a 8
volte in più rispetto alla media). “Un recente studio osservazionale[4] ha arruolato volontari sani trattati
per 2 settimane con PPI e ha evidenziato un’aumentata proliferazione batterica
nei pazienti consumatori di antiacidi a lungo termine e la possibilità di
antagonizzarla, utilizzando un gruppo definito di probiotici già testati in
laboratorio”, commenta Emanuele Salvatore
Aragona. “Da questo lavoro, ha preso le mosse una
composizione originale di alcuni ceppi di lactobacilli (L. rhamnosus LR04, L.
pentosus LPS01, L. plantarum LP01, L. delbrueckii LDD01), oggi alla base
di Abivisor, il nuovo probiotico studiato per agire nello
stomaco. Il prodotto contiene inoltre
N-aceltilcisteina, mucolitico che disgrega il biofilm batterico, favorendo
l’eradicazione dell’Helicobacter pilori. Questo mix si è dimostrato in grado di
ridurre significativamente la proliferazione batterica nello stomaco,
migliorando la composizione del microbiota gastrico e ripristinando la barriera
protettiva contro i batteri nocivi”.
Negli ultimi anni, si è studiata
l’interazione tra microbiota e sistema immunitario per capire come prevenire e
trattare malattie infettive, allergiche o infiammatorie. Le evidenze
scientifiche hanno confermato che i probiotici possono avere effetti
immunomodulatori e/o immunostimolatori, secondo i ceppi batterici utilizzati; ogni
ceppo possiede caratteristiche e proprietà specifiche ed esercita,
necessariamente, un’azione diversa sulle varie patologie e sul loro decorso.
Non tutti i probiotici sono uguali: in futuro la loro efficacia a livello
profilattico e terapeutico dipenderà sempre più dalla qualità del prodotto e
dai ceppi selezionati.
Per ulteriori informazioni: www.abiprobiotici.it
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[1] Wang P et al., “Rates of infection after
colonoscopy and osophagogastroduodenoscopy in ambulatory surgery centres in
USA”, Gut 2018; 0:1-9.
[2] Drago
L et al., “Persisting changes of intestinal microbiota after bowel lavage and
colonoscopy”, Eur J of gastr & Hepatology 2016,
28:532-537.
[3] Mogna
L et al., “Assessment of the in vitro inhibitory activity of specific probiotic
bacteria against different Escherichia coli strains”, J Clin
Gastroenterol 2012; 46 Suppl:S29-S32.
[4] Del
Piano M et al., “The innovative potential of L. rhamnosus LR06, L. pentosus
LPS01, L. plantarum LP01, and L. delbrueckii Subsp. delbrueckii LDD01 to
restore the ‘gastric barrier effect’ in patients chronically treated with PPI:
a pilot study”, Journal of Clinical Gastroenterology , doi:
10.1097/MCG.0b013e318267b55d
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