Sclerosi Multipla
Presentati
all’ECTRIMS 2018 i nuovi dati di Bayer sulla sicurezza del trattamento con
interferone beta -1b nelle donne in gravidanza
- L’attuale valutazione si basa su una meta-analisi
della più grande raccolta di dati rilevati in oltre vent’anni
-
Secondo questa analisi, il trattamento con interferone -1b prima del
concepimento e/o durante la gravidanza non ne comprometterebbe gli esiti.
Milano, 12 dicembre 2018 – In occasione del congresso annuale del Comitato
europeo per il trattamento e la ricerca sulla sclerosi multipla (European
Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis - ECTRIMS) lo scorso
ottobre, Bayer ha presentato i nuovi dati sulla sicurezza di interferone beta
-1b (IFNß-1b) somministrato prima o durante la gravidanza. La valutazione ha
dimostrato che le donne incinte esposte a interferone beta -1b non presentavano
correlazioni con un maggior rischio di aborto spontaneo o anomalie congenite
rispetto alla popolazione generale. Ad oggi si tratta della più ampia raccolta
di dati disponibili sul trattamento con IFNß-1b.
Dati sugli esiti delle gravidanze in caso di
trattamento con interferone beta -1b
Nel 2018 sono stati esaminati i dati contenuti nel
database di farmacovigilanza globale di Bayer allo scopo di fornire indicazioni
sul rischio di IFNß-1b per le donne incinte o che stavano pianificando una
gravidanza (dati prospettici). Sono state valutate tutte le 1.348 gravidanze
con esito noto registrate fra il 1995 e il 2018. La maggior parte di queste
gravidanze (82,0%) si è conclusa con bambini nati vivi. Il tasso di aborti
spontanei (11,9%) si è dimostrato allineato al 12%-21% riferito dalla
popolazione generale. I dati dimostrano anche un tasso di anomalie congenite
(1,4%) analogo a quello riportato nel rispettivo database disponibile della
popolazione generale (2,1%-4,1%). Lo studio ha dimostrato quindi che il
trattamento con interferone beta-1b non è associato ad un aumento dei rischi
generali potenzialmente correlati a una gravidanza. Le informazioni complessive
estrapolate dal database di farmacovigilanza globale di Bayer hanno confermato
il profilo rischio/beneficio favorevole di interferone beta -1b come terapia
per la sclerosi multipla.
“Nella maggior parte dei casi, i pazienti affetti da
sclerosi multipla sono donne alle quali la malattia viene spesso diagnosticata
in età fertile. La mancanza di dati definitivi dalle sperimentazioni ha spinto
molte donne a valutare un’interruzione del trattamento con interferone beta-1b,
al momento della pianificazione della gravidanza o quando scoprivano di essere
incinte”, ha spiegato Fernando Duarte Caron, Head of Medical Affairs Neurology
di Bayer. “I nuovi dati ci consentono di compiere un ulteriore passo avanti
verso la conoscenza delle interazioni fra interferone beta-1b e gravidanza, a
tutto vantaggio sia degli operatori sanitari che delle donne, poiché
l’interferone beta-1b è un’importante opzione di trattamento per molti pazienti
che soffrono di sclerosi multipla.”
Trenta anni di studi clinici ed esperienza nel mondo
reale con oltre 1,6 milioni di pazienti hanno dimostrato che interferone beta
-1b ha un profilo di sicurezza favorevole ed è ben tollerato. I dati sul
trattamento della sclerosi multipla con IFNß-1b fino al concepimento o durante
la gravidanza sono stati sottoposti ad accurate analisi.
Sezione
dedicata alla gravidanza nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
attualmente autorizzato:
Ci sono informazioni limitate riguardo all’uso di
interferone beta -1b in gravidanza. I dati disponibili parlano di un possibile
aumento del rischio di aborto spontaneo. L’inizio della terapia è
controindicato durante la gravidanza (si veda sezione 4.3).
Donne in età fertile
Le donne in età fertile dovrebbero prendere misure
contraccettive adeguate. Se la paziente rimane incinta o sta pianificando una
gravidanza durante il trattamento con interferone beta -1b, va informata dei
potenziali rischi e deve eventualmente considerare la sospensione della terapia
(si veda sezione 5.3). Nelle pazienti con un elevato tasso di ricaduta prima
dell’inizio della terapia, il rischio di una ricaduta grave a seguito
dell’interruzione del trattamento con IFNß-1b in caso di gravidanza andrebbe
ponderato rispetto a un possibile aumento del rischio di aborto spontaneo.
Sclerosi Multipla
La sclerosi multipla (SM) è una malattia cronica e
progressiva che colpisce il sistema nervoso centrale e comporta un rischio di
possibile disabilità che cresce in maniera proporzionale alla durata della
patologia. Attualmente oltre 2,3 milioni di persone ne sono affette a livello
mondiale. I sintomi della SM variano da persona a persona e possono essere
imprevedibili. Possono includere: Affaticamento o stanchezza, offuscamento dell’immagine
a uno o entrambi gli occhi, visione doppia, vertigini, disartria,
intorpidimento e formicolio al viso, braccia, gambe e tronco, debolezza ad una
o più estremità, spasticità (rigidità muscolare) e perdita di controllo della
vescica.
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