DOLORE ACUTO - NUOVO DICLOFENAC SOTTOCUTE: PRATICO COME LA COMPRESSA, EFFICACE COME L'INIEZIONE
DICLOFENAC: NUOVA FORMA
FARMACEUTICA UNISCE LA PRATICITA'
DELLA COMPRESSA CON LA RAPIDITA' D'AZIONE DELL'INIEZIONE
DELLA COMPRESSA CON LA RAPIDITA' D'AZIONE DELL'INIEZIONE
DOLORE ACUTO: DICLOFENAC,
L'UTILITA' DEI DOSAGGI PIU' BASSI
PER UN IMPIEGO PIU' SICURO, SECONDO LE RECENTI DIRETTIVE EMA
PER UN IMPIEGO PIU' SICURO, SECONDO LE RECENTI DIRETTIVE EMA
“Gli anti-infiammatori non steroidei (FANS), di
cui il diclofenac fa parte, sono farmaci ampiamente impiegati nella pratica
clinica, spiega Guido Fanelli, Ordinario di Anestesia e
Rianimazione all’Università degli Studi di Parma e Presidente Commissione per
l’attuazione legge 38/10 del Ministero della Salute, e vengono prescritti in
diverse patologie per il trattamento del dolore acuto data la loro comprovata
efficacia. Il diclofenac, proprio per il suo ampio impiego, è disponibile in
tante diverse formulazioni: compresse, gel, cerotti medicati, fiale per
intramuscolo e, oggi, anche in siringa pre-riempita con un ago per sottocute,
per intenderci simile a quello utilizzato per vaccinare i bambini, quindi meno
doloroso di quello tradizionale. La nuova opzione terapeutica offre numerosi
vantaggi quali la facilità di somministrazione, la rapidità d’azione e permette
di mantenere inalterata l’efficacia analgesica anche in presenza di una
riduzione del dosaggio del principio attivo, fatto quest’ultimo cruciale alla
luce delle recenti limitazioni prescrittive AIFA (nota 66) consentendone
l’impiego in tutta sicurezza”, conclude Fanelli.
Secondo una recente ricerca Doxa sul dolore, il
medico di medicina generale è, in linea di massima, riconosciuto come la figura
di riferimento (91%) ma, nella pratica, gli italiani decidono in autonomia cosa
fare (53%), mettendo in evidenza l’esigenza di provvedere autonomamente alle
necessità di cura, forse dovuta anche al significativo numero di famiglie
monocomposte.
“I dolori definiti “acuti” rappresentano la
risposta a lesioni subite dall’organismo a causa di traumi o malattie acute
insorte nell’immediato, prosegue Pierangelo Lora Aprile,
Responsabile area Dolore SIMG, Società Italiana di Medicina Generale. A causare
più frequentemente il dolore sono le patologie osteoarticolari, dolori
muscolari, l’artrite, l’artrosi, l'ernia del disco, la sciatalgia, il mal di
schiena, il colpo della strega, le lesioni traumatiche, ma anche recrudescenze
di un’artrite reumatoide o di altre malattie reumatiche, che costituiscono,
nell’insieme, il principali motivo di consulto del medico.
Tuttavia vi sono
alcune difficoltà nella pratica quotidiana che bisogna tenere in conto. La
necessità di avere una risposta rapida al dolore porta all’utilizzo
dell’iniezione intramuscolo che è ritenuta molto più efficace rispetto alla via
orale. Ma la considerazione che il medico sente ripetere con frequenza è
“dottore farei le punture, perché sono molto più efficaci, ma non so chi me le
può fare…”. La possibilità di somministrare un farmaco per via sottocutanea già
pronto in siringa pre-riempita risolve questo problema”, conclude Lora
Aprile.
“Fin ora, illustra Diego
Fornasari, Professore di Farmacologia all’Università degli Studi di
Milano, potevamo trattare il dolore acuto con una compressa o con una
somministrazione intramuscolare, formulazioni che hanno diversi svantaggi: la
compressa ha un’azione meno rapida e una possibile gastrolesività da contatto,
mentre la formulazione iniettiva presenta possibili eventi avversi con danni ai
tessuti e ai nervi. La novità della nuova formulazione di diclofenac sottocute è
anche nei dosaggi di 25 e 50 mg (fin ora inesistenti) che si aggiungono al 75
mg. Studi dimostrano che la risposta analgesica ai due dosaggi di 50 e 75 mg è
simile, suggerendo che il dosaggio di 50 mg è spesso sufficiente. Questa nuova
formulazione è resa possibile grazie all’associazione del diclofenac con le
beta-ciclodestrine, che aumentano l’idrosolubilità e la biodisponibilità del
composto associato ad esse: in questo modo il volume della soluzione iniettabile
è stato ridotto, passando da 3 ml a 1 ml, e permettendo quindi la
somministrazione sottocutanea”.
“In ambito ortopedico, continua Paolo
Cherubino, Presidente SIOT, Società Italiana di Ortopedia e
Traumatologia, la presenza di dolore è una realtà, ed è un dovere dello
specialista ortopedico trattarlo. Per una corretta gestione del dolore di natura
ortopedica è necessario innanzitutto distinguere le diverse tipologie di dolore
esistenti e ad esse associare una corretta scelta del farmaco e della via di
somministrazione. Questa scelta si basa su fattori che riguardano le
caratteristiche della sintomatologia e su fattori che riguardano l’età e le
comorbidità, considerando gli eventuali effetti collaterali. Comunemente vengono
somministrati farmaci antiinfiammatori non steroidei, che però hanno una serie
di effetti avversi, maggiori nei soggetti anziani che spesso sono sottoposti a
politerapie con frequenti interazioni farmacologiche. Per questi motivi è
opportuno avere a disposizione un farmaco che permetta un rapido sollievo del
dolore, con una via di somministrazione utilizzabile da tutti, quale quella
intradermica e la possibilità di utilizzare il dosaggio minimo efficace sia per
la terapia del dolore acuto sia nelle prime fasi della
cronicizzazione”.
"I farmaci anti infiammatori (FANS), spiega
Ignazio Olivieri, Presidente Eletto SIR, Societa Italiana di
Reumatologia, sono ancora oggi un importante strumento terapeutico in
reumatologia sia per il dolore cronico che per il dolore acuto. Il loro impiego
è riservato a due condizioni: il trattamento di malattie croniche ed il
controllo di fasi di acuzie di malattie infiammatorie e non. Otre all'artrite
reumatoide, all'artrite psoriasica ed alla spondilite anchilosante vanno
ricordate le artriti indotte, come la gotta, la condrocalcinosi e la malattia da
idrossiapatite. Il diclofenac per via intramuscolare ha sempre costituito
un’arma utile per la terapia del dolore reumatologico acuto ed intenso. L’aver
messo a disposizione un prodotto che dà flessibilità nella scelta della dose
(25, 50 e 75 mg) e che può essere somministrato anche per via sottocutanea rende
ancora più attuale l’uso del diclofenac per il dolore reumatologico acuto”
conclude il reumatologo.
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