DIABETE: IL MICROINFUSORE PER INSULINA DIVENTA UN CEROTTO
Più libertà, qualità di vita e migliore adesione alla terapia per tutti i pazienti,
in particolare bambini, adolescenti e sportivi. Grazie al nuovo
microinfusore-cerotto senza cateteri mylife™ OmniPod®,
ora disponibile anche in Italia, l’assunzione di insulina per via subcutanea si
fa discreta e “patient-friendly”. Un piccolo patch, comodamente indossabile
sotto i vestiti, assicura un’erogazione continua dell’ormone, garantendo un
controllo metabolico ottimale e riducendo la variabilità glicemica nell’arco
della giornata.
Milano, 22 maggio 2014 – Stop a scomodi e antiestetici tubicini che intralciano l’attività
lavorativa, il gioco o lo sport; finalmente il piacere di poter fare una doccia
o una nuotata in piena libertà. Atteso con vivo interesse da clinici e pazienti,
arriva anche in Italia il primo cerotto
microinfusore di insulina (Patch Pump), senza cateteri: mylife™ OmniPod®. L’innovativo device nasce dall’idea di un padre,
desideroso che il proprio figlio si sentisse meno vincolato dal diabete durante
una corsa o una partita a calcio con gli amici. Compatto, piccolo (3,9 x
5,2 x 1,45 cm), leggero (solo 25 g),
munito di un adesivo resistente e flessibile, il dispositivo è anche impermeabile e pertanto non richiede di
essere scollegato, se immerso in acqua. Commercializzato dalla svizzera Ypsomed – operativa in Italia con una
filiale di recente apertura – è già utilizzato
da più di 65.000 pazienti nel mondo (di cui oltre 10.000 bambini e
adolescenti) e da più di 13.000 in Europa. Con oltre 20 milioni di Pods
prodotti finora, corrispondenti a 60 milioni di giorni di trattamento (Patient
Treatment Days), mylife™ OmniPod® arriva in Italia nella
sua seconda generazione e come sistema ampiamente usato, apprezzato e
affidabile. Il microinfusore-cerotto sarà presentato ufficialmente alla
comunità medica in occasione del XXV
Congresso Nazionale della Società Italiana di Diabetologia (SID), a Bologna
dal 28 al 31 maggio.
La malattia
Il diabete di tipo
1, detto anche diabete giovanile per la sua precoce insorgenza, è una patologia autoimmune che colpisce circa 250-300 mila italiani1.
Si caratterizza per la mancata produzione di insulina da parte del pancreas e,
per tutta la vita, richiede la somministrazione dell’ormone ai pazienti tramite
iniezione sottocutanea.
“Il tasso di
incidenza della malattia è in aumento; secondo studi relativi al Nord Italia, negli
ultimi 20 anni si è registrato un +3,3% annuo”, evidenzia Daniela
Bruttomesso, Coordinatrice nazionale Gruppo di studio intersocietario
Tecnologia e Diabete. “Nel nostro Paese la terapia insulinica con
microinfusori è ancora poco diffusa. La impiegano solo poco più di 10.000
persone affette da diabete tipo 1. Pur in modo variabile tra le diverse
Regioni, i dati sembrano comunque confermare una crescita costante di chi passa
dalla terapia multi-iniettiva a quella con microinfusore; se però rapportiamo questi
10.000 pazienti alle 250-300.000 persone con diabete di tipo 1 presenti in
Italia, realizziamo che solo il 3-4% segue questo tipo di terapia. Molto poco
rispetto agli USA, dove circa il 40% delle persone con diabete tipo 1 è in
terapia con microinfusore, e rispetto a Paesi quali Norvegia, Austria, Olanda e
Svizzera, dove lo è quasi il 20%”.
Negli ultimi anni,
l’applicazione delle tecnologie emergenti ha rivoluzionato l’approccio al
diabete tipo 1, con l’obiettivo di ottenere una gestione sempre più efficace e dinamica
della terapia insulinica. L’arrivo della Patch Pump rappresenta un ulteriore
progresso verso un trattamento davvero a misura di paziente.
“Rispetto ai microinfusori tradizionali,
collegati al sito di infusione sulla cute attraverso un catetere di dimensioni
variabili (60-100 cm), nelle pompe cerotto questo tubicino non è presente”, spiega Paolo Di
Bartolo, Direttore UO Diabetologia Provincia di Ravenna, Dipartimento
Chirurgico A.U.S.L. della Romagna. “Il paziente, quindi, indosserà solo un
Pod di pochi centimetri, che contiene batterie, micro pompa, ago cannula,
cartuccia con insulina. Il tutto fissato al braccio o, in alternativa, a una
gamba, all’addome oppure alla parte inferiore della schiena, attraverso un
cerotto. Da ciò conseguirà una maggiore libertà e flessibilità per il
paziente, una più serena gestione della terapia in ogni situazione,
con un impatto verosimilmente favorevole sulla qualità di vita.
Si può ipotizzare anche una possibile migliore adesione al trattamento
stesso, da parte della persona diabetica”.
OmiPod: facile da usare, in tre semplici mosse
Il Sistema mylife™ OmniPod®, nella sua semplicità, è composto solo da due elementi: il Pod (serbatoio) e il PDM Personal Diabetes Manager, un
palmare per il comando da remoto, grande come un cellulare, che si può non
indossare e svolge anche la funzione di suggeritore di bolo. Il piccolo Pod
aderisce perfettamente alla cute, grazie a un resistente cerotto, e va
sostituito ogni 3 giorni. Non avendo il catetere, la Patch Pump non necessita
di essere scollegata dal corpo, a differenza di quanto accade con i
microinfusori tradizionali. Il paziente, così, riceve insulina senza
interruzioni, anche quando vuole fare il bagno, nuotare, praticare sport di
contatto o vivere momenti di intimità. Ciò costituisce un importante vantaggio:
un recente studio clinico, infatti, ha confermato che interrompere l'erogazione
di insulina basale anche solo per 30 minuti determina un aumento significativo
della glicemia2.
Grazie a queste caratteristiche, il microinfusore-cerotto risponde con
particolare efficacia anche alle esigenze dettate dallo stile di vita dei soggetti
in età pediatrica. “La terapia
insulinica nei bambini e adolescenti è
più complessa che negli adulti”, sottolinea Giuseppe Lepore, Dirigente Medico USC
Malattie Endocrine e Diabetologia, AO Papa Giovanni XXIII di Bergamo e
Responsabile Ambulatorio Tecnologia e Diabete. “Le dosi insuliniche sono proporzionali al peso, spesso si tratta di
frazioni di unità, che non è possibile somministrare con la tradizionale terapia iniettiva. Non
solo, poiché bambini e ragazzi variano molto l’attività fisica e assumono
frequenti spuntini, per ottimizzare il loro compenso glicemico sarebbe
necessario un numero elevato di iniezioni quotidiane, causa di forte disagio,
soprattutto in pubblico. Il microinfusore può risolvere queste difficoltà:
permette di infondere dosi minime d’insulina e praticare boli insulinici ad
ogni spuntino, pasto o in caso di glicemie elevate, in maniera riservata e
senza iniezioni. In particolare, i microinfusori
di ultima generazione senza set d’infusione sono molto leggeri,
garantiscono un’ottima portabilità e
sicurezza, anche in occasione di
attività sportive; inoltre, si possono applicare in posizioni meno
visibili, risultando più discreti. Ciò favorisce una maggiore accettazione della terapia da parte dei giovani,
permettendo una vita sociale più ricca
e conforme ai loro molteplici impegni”.
Efficacia e usability: qualche dato
“Secondo i dati della letteratura e l’esperienza
clinica, i soggetti in trattamento con microinfusione continua di insulina riportano
migliore qualità di vita e maggior soddisfazione, rispetto alla modalità multi-iniettiva”, dichiara Angela Girelli, Dirigente
Medico UO Diabetologia per l’educazione e il trattamento della persona con
diabete, Spedali Civili di Brescia. “Flessibilità
della terapia, libertà negli orari, nell’alimentazione e senso di controllo
della malattia sono gli elementi più frequentemente riferiti dalle persone ‘adatte’ alla terapia con microinfusore, che stabiliscono
cioè un rapporto positivo con ‘la macchina’, vivendola come uno strumento per
guidare meglio il diabete. Nel percorso di selezione e
formazione del paziente alla microinfusione,
fondamentale è coinvolgere quest’ultimo nella
scelta dello strumento, per trovare quello
più adatto ai suoi bisogni. Poter scegliere tra microinfusori ‘tradizionali’
e strumenti ‘patch’, che rimangono adesi al corpo, rappresenta un’ulteriore
importante opzione per individuare il device più congeniale al singolo paziente”.
“La persona con diabete tipo 1
non vive sotto una campana di vetro, è un attore sociale a pieno titolo con
attività lavorativa, famiglia, relazioni e tempo libero”, afferma Egidio Archero,
Presidente FAND - Associazione Italiana Diabetici. “La tecnologia che aiuta a migliorare la qualità di vita è
fondamentale. Più ci si libera da vincoli strumentali che impediscono i
movimenti o evidenziano la condizione diabete – come il catetere, nel caso del
microinfusore, una sorta di secondo cordone ombelicale – più si è liberi di
interagire con la realtà circostante. Credo si possa ipotizzare un effetto positivo anche sull’equilibrio
psicologico della persona, dovuto all’inserimento automatico e praticamente
indolore della cannula morbida e alla semplicità d'uso dello strumento”.
L’azienda
Ypsomed, azienda indipendente con sede in Svizzera, è leader
nello sviluppo e nella produzione di sistemi di iniezione per l’automedicazione
e vanta un’esperienza di oltre 25 anni nel settore del diabete. Grazie ai
marchi ombrello mylife™
Diabetescare e YDS™
Ypsomed Delivery Systems, si è affermata nel commercio al dettaglio e nel
settore business-to-business.
Con il marchio mylife™ Diabetescare, il Gruppo
offre ai pazienti in molti Paesi un completo assortimento di prodotti e servizi
per il trattamento del diabete, realizzati in proprio o da aziende partner: ad
esempio glucometri, microinfusori o aghi per penne di insulina. L’offerta di
YDS™ riflette la pluriennale esperienza e competenza nel settore dei
sistemi di iniezione. Grazie a un’innovativa e brevettata gamma di prodotti
comprendente sistemi penna e autoiniettori adattabili alle esigenze dei
clienti, Ypsomed offre alle aziende farmaceutiche e biotecnologiche di tutto il
mondo soluzioni tailor-made. La nostra sede principale è a Burgdorf, in
Svizzera; abbiamo numerosi siti produttivi in Svizzera e nella Repubblica Ceca,
consociate in tutta Europa e rivenditori indipendenti a livello mondiale. È
presente in più di 50 Paesi,
impiegando oltre 1.000 dipendenti.
Ypsomed sbarca ora anche in Italia, a Varese, ed è desiderosa di consentire
anche ai pazienti diabetici italiani l’accesso ai suoi innvoativi prodotti.
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