Ecco cosa fare per evitare che la salute intestinale vada in vacanza
Secondo gli esperti, poche semplici regole come igiene,
dieta e corretto utilizzo dei probiotici, possono mantenere in equilibrio il
nostro microbioma anche in viaggio, evitando diarrea o stipsi
Milano,
27 luglio 2015 – Le vacanze sono il momento ideale per rilassarsi, vedere
posti nuovi e fare esperienze, talvolta però capita che proprio durante le
agognate ferie si manifestino spiacevoli disturbi, quali dolori addominali,
diarrea e/o stipsi e problemi digestivi. Non è sfortuna e non è un caso: la
causa di questi malesseri è spesso da ricercare proprio nei viaggi, nel
cambiamento di abitudini e nell’incontro con alimenti e climi estranei. Il
segreto per evitarli è prendersi cura del proprio microbioma intestinale.
Il microbioma intestinale, l'insieme
dei microrganismi presenti nel nostro intestino, è un ecosistema bilanciato, ma
quando abitudini e ambiente cambiano, può crearsi una condizione di
disequilibrio, definita dagli esperti disbiosi,
che è causa di disturbi intestinali e non solo di vario genere.
“Ciascuno
di noi possiede un proprio microbioma, unico e individuale come un’impronta
digitale.” spiega il Professor
Lorenzo Drago, Direttore Laboratorio di Analisi Chimico-Cliniche e
Microbiologiche, IRCCS Galeazzi, Università di Milano “Grazie alle ultime scoperte sappiamo che esiste una parte «centrale»
del microbioma, il core microbioma, che resta invariata, e una parte esterna, che
è invece condizionata da abitudini di vita, alimentazione, e condizioni
geografiche. Ad esempio, quando si viaggia in un paese straniero” continua
il Professor Drago “è molto frequente che
dei microorganismi ignoti disturbino il
microbioma creando il cosiddetto “dismicrobismo intestinale”, In pratica quello
che succede è che alcuni organismi prendono il sopravvento e portano a forme
diarroiche.”
L’igiene
la prima regola. Per
prendersi cura del proprio microbioma in vacanza è necessario seguire alcuni semplici
accorgimenti. Una delle prime cose da tenere a mente è prestare attenzione alle
norme igieniche. “In vacanza, soprattutto durante il viaggio, si usano più spesso i
servizi pubblici, oppure si consumano cibi conservati in modo non idoneo, o in
luoghi pubblici non sicuri, così è facile introdurre una carica batterica più
alta rispetto alla norma” spiega la Dott.ssa
Etta Finocchiaro, Specialista in Dietologia e Scienza dell’Alimentazione,
Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza, Molinette
“ricordiamoci quindi sempre di lavarci le
mani e di conservare adeguatamente gli alimenti”.
Non
meno importante è seguire una dieta corretta: non bisogna saltare i pasti, né cedere all’offerta
spesso eccessiva di carboidrati e farinacei; al contrario l’ideale è consumare
almeno due porzioni di frutta e due di verdura al giorno. L’assunzione di
alimenti ricchi di fibre, quali cereali, frutta e verdura consente infatti di
favorire la flora fermentante positiva, a discapito di quella “putrefattiva”, e
di agevolare l’inserimento e il mantenimento di microorganismi adeguati.“ Nonostante queste attenzioni, resta
influente una componente di diversificazione delle abitudini che è impossibile
controllare: la dieta si altera, il clima influisce maggiormente e i ritmi di
vita cambiano.” continua la Dott.ssa Finocchiaro “Fortunatamente un aiuto può venire dai probiotici che aiutano a
mantenere l’equilibrio del microbioma, o almeno mitigano gli effetti della
disbiosi”.
I bambini sono i soggetti più a
rischio nei viaggi. Soprattutto i bambini più piccoli sono
maggiormente soggetti e condizionati dai cambiamenti nelle abitudini alimentari
e nello stile di vita. Inoltre, mentre il microbioma di un adulto è già formato
e sostanzialmente stabile, quello di un bambino, soprattutto nei primi anni di
vita, è in continua evoluzione. “In vacanza i bambini sono più facilmente soggetti a disbiosi
intestinale sia in quanto maggiormente predisposti all’influenza di fattori
esterni, sia perché in quel periodo vengono fatte loro più concessioni che li
portano a seguire un’alimentazione più sregolata, povera in vegetali, frutta e
cereali, ma ricca in dolciumi, grassi saturi e bevande zuccherate ipercaloriche, afferma il Prof. Salvatore Cucchiara, Direttore della Unità di Gastroenterologia e
Epatologia Pediatrica dell’Università di Roma “La Sapienza” “Anche
nel loro caso, comunque, l’equilibrio del microbioma può essere ristabilito con
una dieta mediterranea, tanto movimento all’aria aperta e l’uso di probiotici”.
Igiene,
dieta e probiotici la soluzione ideale per evitare guai. La giusta attenzione alle norme
igieniche, un’alimentazione corretta e l’utilizzo di probiotici rappresentano
quindi la combinazione vincente per godersi le vacanze senza scherzi da parte
dell’intestino. E’ fondamentale però scegliere i probiotici giusti, in grado di
agire correttamente sulla disbiosi. “Scegliere
quali probiotici utilizzare è molto importante e non ci si dovrebbe mai
affidare al caso” avverte il professor
Drago “meglio optare per probiotici
che siano ben studiati ed abbiano dato
prova di non essere dannosi e dimostrato di svolgere attività benefiche.
Importante
infine assumere correttamente i probiotici, lasciando loro il tempo necessario
per essere efficaci:
“Inutile pretendere che 3-4 giorni di somministrazione
di probiotici siano sufficienti a restituire l’equilibrio intestinale”
conclude il Prof. Cucchiara “sia per i bambini che per gli adulti sono
necessarie almeno 3-4 settimane di trattamento; stile di vita e alimentazione
corretti faranno il resto”.
I tre esperti confermano che cominciano
ad essere davvero numerosi ed interessanti gli studi in vitro e in vivo su
alcuni probiotici. Recentemente due ceppi, il Bifidobacterium longum BB536 e il Lactobacillus rhamnosus HN001, hanno dimostrato effetti benefici,
essendo in grado di sopravvivere alle avverse condizioni gastrointestinali, di
aderire alla mucosa intestinale e di interagire con l’ambiente intestinale.
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