‘Clear Skin’: una pelle libera da lesioni.
Un nuovo orizzonte nella cura e nella gestione della
psoriasi
per migliorare la qualità di vita dei pazienti.
· Novartis annuncia l’approvazione in Italia del secukinumab
(Cosentyx®) per il trattamento di prima linea della psoriasi da
moderata a severa
· Presentato il progetto PSOLife per favorire
l’aderenza terapeutica e migliorare il dialogo medico-paziente
Milano, 23 maggio 2016 – “La pelle è un sottile foglio di tessuto che avvolge il
corpo (…) è un confine tra il mondo esterno e quello interno, tra l’ambiente e
il proprio sé”.
Con queste parole l’antropologo francese David Le Breton
ama definire la pelle, protagonista della conferenza stampa “Clear Skin”
che si tiene oggi a Milano per presentare l’arrivo in Italia del secukinumab,
primo anticorpo monoclonale approvato nel trattamento di prima linea della
psoriasi a placche da moderata a severa, quando è richiesta una terapia
sistemica. L’indicazione terapeutica è stata approvata dalle Autorità Sanitarie
sulla base degli studi clinici nei quali il farmaco ha dimostrato il raggiungimento
e il mantenimento di una cute esente o quasi da lesioni (da PASI 90 a PASI 100) in 8 pazienti su 101,2.
“Avere la pelle pulita dalle lesioni - dichiara Giampiero Girolomoni, Presidente
SIDeMaST e Professore Ordinario di Dermatologia dell’Università di Verona – è
l’esigenza primaria che ci viene espressa dai pazienti. Grazie all’introduzione
in Italia del secukinumab, possiamo ora raggiungere l’importante obiettivo della
Clear Skin per offrire ai pazienti una migliore qualità di vita”.
Il
secukinumab è un anticorpo monoclonale totalmente umano che
neutralizza selettivamente l’interleuchina-17A (IL-17A). Tra i risultati più significativi emerge come l’efficacia
del secukinumab si mantenga nel tempo fino a 3 anni3.
In Italia si stima siano affette da psoriasi circa 1,5
milioni di persone con una prevalenza
pari al 2,8% della popolazione4. A
livello mondiale, la prevalenza della patologia nei diversi Paesi varia tra lo
0,09 % e l’11,4 %, rendendo la psoriasi un grave problema globale5.
La patologia colpisce inoltre donne e uomini senza particolari
distinzioni e può comparire a qualsiasi età, tuttavia la prevalenza della
psoriasi aumenta con l’avanzare dell’età. La malattia presenta un picco
bimodale di insorgenza: il primo è compreso tra i 16 e i 22 anni, il secondo
tra i 57 e i 60 anni.
La psoriasi non è solo una questione di pelle: può infatti
influenzare la vita giornaliera di quanti ne sono affetti e i pazienti
possono provare stress, rabbia, frustrazione, sensazione di imbarazzo e
malessere fisico. Alcuni dati emersi da una recente indagine del CENSIS,
che ha preso in esame la qualità di vita del paziente psoriasico, mostrano come
la paura dell’evoluzione della malattia (quasi il 65%) e la vergogna
per i segni sul corpo (56%), il fastidio per il timore che le altre
persone hanno di essere contagiate (circa il 52%), condizionino fortemente
la condizione psico-fisica dei pazienti: solo il 24% si dichiara soddisfatto
della propria vita. La maggior parte sviluppa un senso di rassegnazione, il
48% dei pazienti più gravi riconosce invece di avere spesso periodi di
depressione. Per i più giovani (un quarto) anche l’intimità con il partner
è compromessa. La ricomparsa dei sintomi è il principale evento critico
indicato dal 35,6% degli intervistati, seguito dalla comparsa dei sintomi
iniziali della malattia (31,8%)6.
“La psoriasi – afferma
Mara Maccarone, Presidente dell’Associazione per la Difesa degli
Psoriasici (A.DI.PSO.) – è però una malattia con percentuali sottostimate,
poiché coinvolge una fascia della popolazione molto più ampia, probabilmente
non dichiarata o non ancora diagnosticata. Secondo un’indagine da noi condotta,
un malato di psoriasi su cinque non sa a chi rivolgersi, uno su quattro tenta
di curarsi da solo, solo il 16% dei medici di famiglia prescrive una visita
dermatologica e solo nel 15% dei casi il medico di famiglia indirizza i
pazienti ai centri specializzati. La nostra Associazione si batte ormai da
quasi trent’anni affinché emerga il sommerso di questa patologia e i pazienti
si sentano sostenuti fin dal momento della diagnosi.”
Per favorire la comunicazione e un’alleanza terapeutica tra
medico e paziente nasce PSOLife, un progetto multi-canale che guida
il paziente nell’aderenza alla terapia e nella valutazione dell’impatto della
psoriasi sulla propria qualità di vita.
I servizi di PSOLife:
·
PSOLIfe APP: un sito web di monitoraggio per
il clinico collegato alla APP del paziente
·
PSOLife CARE: un servizio di supporto al
paziente anche a domicilio
·
PSOLife LINE: una linea telefonica dedicata ai
dermatologi PSOLife
·
PSOLife NET: una community per i dermatologi
PSOLife
Come spiega Giampiero Girolomoni: “PSOLife
rappresenta un’innovazione integrata che sostiene medico e paziente nella
gestione del secukinumab nella vita quotidiana. Il progetto, di fatto,
accompagna chi è affetto da psoriasi nel percorso terapeutico e nella
valutazione dell’andamento della malattia da parte del proprio specialista”.
La psoriasi è
una malattia persistente e progressiva: i pazienti che ricevono una diagnosi di
psoriasi hanno bisogno di una cura per tutta la vita, che in termini economici
equivale a una spesa costante. Il suo impatto implica dunque un onere economico
per la società.
In Italia
la spesa sanitaria per i pazienti con psoriasi è pari all’1,8% della spesa
sostenuta dal Sistema Sanitario Nazionale. Oltre ai costi sanitari diretti
vanno considerati anche i costi indiretti, che derivano dalla perdita di
produttività del paziente soprattutto per motivi legati alle proprie condizioni
psicologiche negative6.
Ad oggi, l’investimento in
farmaci biologici per la cura della psoriasi in Italia è pari a 140 milioni di
euro, meno dell’1% della spesa farmaceutica complessiva nel 20157.
Il secukinumab coniuga il
beneficio terapeutico per i pazienti con l’uso appropriato delle risorse
economiche pubbliche: il suo prezzo è in linea con quello delle attuali terapie
biologiche ma la sua efficacia terapeutica è risultata superiore1,2,3.
Inoltre il miglioramento della
qualità di vita dei pazienti può permettere anche una diminuzione dei costi
indiretti.
“E’ per
noi motivo di grande soddisfazione –
conclude Gaia Panina, Head of Immunology & Dermatology Franchise di
Novartis – che il secukinumab per il trattamento della psoriasi da moderata
a severa sia disponibile anche per i pazienti italiani. L’efficacia di questo
farmaco biologico è testimoniata, inoltre, dalla sua recente approvazione in
Europa e negli Stati Uniti anche per il trattamento dell’artrite psoriasica
e della spondilite anchilosante. Novartis, dunque, intende proseguire il
suo impegno sul fronte della ricerca scientifica e dell’innovazione e sta già
lavorando per garantire l’accesso alla cura per le persone che soffrono di
queste patologie nel nostro Paese.”
Riferimenti
1. Blauvelt
A et al. Secukinumab demonstrates superior sustained efficacy vs. ustekinumab
in clearing skin of subjects with moderate to severe plaque psoriasis: 52-week
results from the CLEAR study. Abstract presented at the 74th Annual Meeting of
the American Academy of Dermatology. 2016 March 4-8; Washington DC.
2. Thaçi D, Blauvelt A, Reich K, et al. Secukinumab is superior to
ustekinumab in clearing skin of subjects with moderate to severe plaque
psoriasis: CLEAR, a randomized controlled trial. J Am Acad Dermatol. June 17,
2015 [E-pub ahead of print].
3. STUDIO SCULPTURE, Oral Presentation EADV
2015
4. Sistema nazionale per le linee guida. Il
trattamento della psoriasi nell’adulto. Linea guida 25 Maggio 2013. (http://www.snlg-iss.it/cms/files/LG_Psoriasi.pdf;
ultimo accesso: 9 febbraio 2016).
5.
World Health Organization, Global Report on Psoriasis, 2016.
6. Rapporto CENSIS, ‘La condizione dei
pazienti con psoriasi in Italia’, ottobre 2015.
7.
IMS Autoimmune Database 2015.
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