25 maggio: giornata mondiale della tiroide
ISTITUTO SUPERIORE SANITA', SOCIETA' ENDOCRINOLOGICHE E PAZIENTI PROMUOVONO LA SALUTE DELLA TIROIDE NELLE SCUOLE
In Italia sono più di 6 milioni le persone con un problema alla tiroide e
oltre il 15% della popolazione anziana presenta disfunzioni a questa
ghiandola. Ma per prevenire e curare le malattie della tiroide bisogna
iniziare fin da piccoli ed è per questo che il progetto promosso
dall’Istituto Superiore Sanità, società endocrinologiche e pazienti
“Iodoprofilassi nelle scuole” è stato approvato per il triennio
2016-2019.
«La tiroide, spiega Paolo Vitti, Presidente Eletto della
Società Italiana di Endocrinologia (SIE), svolge un ruolo fondamentale
nell’arco di tutta la vita, da prima della nascita alla terza età in
quanto regola, grazie agli ormoni che produce, importanti processi quali
lo sviluppo neuropsichico e l’accrescimento somatico nell’età
evolutiva, mentre in tutte le età è fondamentale per la funzione
cardiovascolare, il metabolismo basale, lipidico, glucidico e osseo. Ma
non solo, la tiroide – come se fosse una centralina di controllo –
influenza la fertilità, il ritmo cardiaco, la forza muscolare e molto
altro. La Giornata Mondiale della Tiroide che si celebra il 25 maggio in
tutto il mondo, ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle
malattie di questa importantissima ghiandola; quest’anno le iniziative
collegate alla Giornata sono promosse in Italia da tutte le Società
Scientifiche coinvolte, quali: Associazione Italiana della Tiroide
(AIT), Società Italiana di Endocrinologia (SIE), Associazione Medici
Endocrinologi (AME), Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia
Pediatrica (SIEDP), Associazione Italiana Medici Nucleari (AIMN), Club
delle Unità di Endocrino Chirurgia (Club UEC) e Società Italiana di
Endocrino-Chirurgia (SIEC) con il supporto del Comitato delle
Associazioni dei Pazienti Endocrini (CAPE) e dell’Istituto Superiore
Sanità (ISS) e con la sponsorizzazione della European Thyroid
Association (ETA)».
«In tutte le fasi della vita la causa più frequente
di patologia tiroidea, continua Antonella Olivieri, Responsabile
Scientifico Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della
Iodoprofilassi in Italia (OSNAMI), Istituto Superiore di Sanità, è la
carenza nutrizionale di iodio. Il programma nazionale di prevenzione
della carenza iodica è stato attivato nel 2005 con la legge n.55 che
prevede la vendita obbligatoria di sale iodato in tutti i punti vendita,
nonché il suo utilizzo nella ristorazione collettiva e nell’industria
alimentare. Anche se questo ha certamente portato un miglioramento dello
stato nutrizionale iodico della popolazione negli ultimi 10 anni, i
dati dell’Osservatorio OSNAMI mostrano chiaramente che la percentuale di
sale iodato venduto in Italia è ancora ben al di sotto del 90% indicato
dall’OMS come ottimale. Per incrementare l’informazione su questo
importante tema di salute pubblica è in corso di formalizzazione un
Protocollo di Intesa, per il triennio 2016-2019, tra il Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e Istituto
Superiore di Sanità (ISS), Associazione Medici Endocrinologi (AME),
Società Italiana di Endocrinologia (SIE), Associazione Italiana della
Tiroide (AIT), Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia
Pediatrica (SIEDP) e Comitato delle Associazioni dei Pazienti Endocrini
(CAPE) che prevede un progetto formativo dal nome “Progetto
iodoprofilassi per le scuole” rivolto a tutte le scuole primarie e
secondarie di primo grado italiane. L’obiettivo è quello di consentire
la formazione degli insegnanti sulla prevenzione dei disordini da
carenza iodica, affinché trasferiscano le informazioni ai loro studenti e
attraverso i ragazzi alle loro famiglie. Siamo fiduciosi che questo
progetto possa avere un forte impatto sulla salute pubblica e porterà
alla riduzione delle patologie correlate alla carenza nutrizionale di
iodio».
«Nei bambini, l’ipotiroidismo, condizione in cui la tiroide
funziona poco, può essere congenito, cioè causato dalla mancata o
incompleta formazione della tiroide durante la vita intrauterina»,
spiega Mohamad Maghnie, Past President Società Italiana di
Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP). «Con l’avvento dello
screening neonatale, obbligatorio per legge dal 1992, la diagnosi di
ipotiroidismo congenito è molto precoce e il tempestivo avvio della
terapia sostitutiva a base di levotiroxina, neutralizza i danni allo
sviluppo dell’encefalo tipici di questa condizione, un tempo conosciuta
con il nome di cretinismo endemico. Proprio perché la tiroide del
nascituro comincia a produrre ormoni solo intorno alla 12^ settimana di
gravidanza, è molto importante che le future mamme garantiscano un
adeguato apporto di iodio per se stesse e per il bambino. Una carenza
nutrizionale di questo microelemento può comportare infatti un forte
impatto negativo sullo sviluppo neurologico e neurocognitivo del
nascituro. In gravidanza è quindi ancor più raccomandato l’uso del sale
iodato, potendo ricorrere anche a specifici integratori di iodio».
«Con
l’avanzare degli anni le disfunzioni della tiroide aumentano», continua
Rinaldo Guglielmi, Presidente Associazione Medici Endocrinologi (AME).
«Nella terza età, infatti, la percentuale dei pazienti affetti
disfunzioni della tiroide sfiora il 15% ed è necessaria una diagnosi
tempestiva e una rapida correzione farmacologica, poiché tali
disfunzioni, proprio nei pazienti più anziani, hanno un’importante
influenza sul benessere generale e soprattutto sull’equilibrio
cardiovascolare. Inoltre, le comorbilità e le complesse terapie
farmacologiche negli anziani, possono rendere ancora più complesso e
meno tipico il quadro clinico e quindi meno facile la diagnosi. Benché
le Società Scientifiche non abbiano raggiunto una visione univoca sullo
screening universale della funzione tiroidea negli anziani, sembra
opportuno consigliare il dosaggio del solo TSH in soggetti che
presentano sintomi e rimandare le indagini più approfondite ai casi in
cui il TSH risulti alterato».
«Fortunatamente», chiarisce Rocco
Bellantone, Direttore Chirurgia Endocrina e Metabolica del Policlinico
Gemelli” di Roma, «la maggior parte delle patologie della tiroide non
necessità di intervento chirurgico ma, quando necessario, con la MIVAT
(Minimally invasive video assisted throidectomy) è possibile operare
endoscopicamente effettuando un taglio di soli 2 centimetri e
praticamente annullando il dolore. Inoltre ci si sta indirizzando sempre
più su interventi mini invasivi togliendo solo meta della tiroide
salvando una residua funzionalità tiroidea che sappiamo essere
importante».
«Le attuali richieste dei pazienti», commenta Paola Polano,
Presidente C.A.P.E. Comitato delle Associazioni dei Pazienti Endocrini,
«corrispondono al ruolo che è oggi riconosciuto ai pazienti dalla nuova
medicina di precisione o personalizzata basata sulle differenze
individuali, sulla variabilità genetica, su quella derivante
dall’ambiente, dallo stile di vita e addirittura dalla personalità dei
singoli individui e che consente oggi al paziente di partecipare
attivamente al proprio percorso terapeutico collaborando con tutti i
professionisti coinvolti e contribuendo ad arricchire le conoscenze
della comunità scientifica in modo proattivo».
«La Giornata Mondiale
della Tiroide», conclude Furio Pacini, Presidente European Thyroid
Association (ETA), «coincide con il 30^ anniversario dell’incidente
nucleare di Chernobyl in Ucraina del 1986. È quindi evidente come in
questa occasione non si possa non ricordare quell’evento e le
ripercussioni sanitarie che ha avuto sulle popolazioni colpite. La
principale conseguenza dell’incidente è stata l’impressionante aumento
dei casi di carcinoma tiroideo soprattutto nei bambini e negli
adolescenti dovuto all’assunzione di cibo contaminato da iodio
radioattivo che viene assorbito dalla tiroide al posto dello iodio
normale e causa lesioni che innescano la formazione tumorale. Inoltre,
nei paesi colpiti dalla tragedia, le popolazioni erano in uno stato di
carenza alimentare di iodio che ha comportato un assorbimento
dell’elemento radioattivo molto elevato: questo incidente ci ha
insegnato come la profilassi iodica della popolazione non solo è
benefica per un normale sviluppo fisico e mentale, ma rappresenta anche
un fattore fondamentale nella prevenzione dei danni indotti da radiazioni ionizzanti sulla tiroide».
Molte delle attività della Settimana e della giornata Mondiale della tiroide sono state rese possibili grazie ad un contributo non condizionato di IBSA Farmaceutici Italia, Bracco, Merk, Sanofi Genzyme, Esaote e Italkali.
Per maggiori informazioni: www.settimanamondialedellatiroide.it - Pagina Facebook "Settimana Mondiale della Tiroide"
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