Bayer riceve l’approvazione dell’FDA per rivaroxaban 10 mg in monosomministrazione giornaliera, come terapia prolungata per la prevenzione di tromboembolismo venoso
- Rivaroxaban 10 mg in monosomministrazione giornaliera riduce in maniera significativa il rischio di recidiva di tromboembolismo venoso rispetto ad aspirina 100 mg una volta/die dopo almeno sei mesi di terapia anticoagulante standard;
- L’approvazione dell’FDA si è basata sui risultati dello studio EINSTEIN CHOICE
Milano, 7 novembre 2017 – Bayer AG e il suo partner di sviluppo
Janssen Research & Development, LLC annunciano che l’Autorità regolatoria
statunitense FDA ha approvato l’aggiornamento delle indicazioni dell’inibitore
orale del Fattore Xa rivaroxaban negli Stati Uniti, includendo il dosaggio di
10mg in monosomministrazione giornaliera per la terapia prolungata per la
prevenzione di recidive di tromboembolismo venoso (TEV).
Questo aggiornamento delle indicazioni riguarda i pazienti che hanno già
ricevuto almeno sei mesi di terapia anticoagulante standard, ma persiste il
rischio di sviluppare trombosi venosa profonda (TVP) e/o embolia polmonare (EP).
Questa approvazione offre
ai clinici un’ulteriore alternativa terapeutica nella gestione di quei pazienti
per cui è dubbia l’opportunità di proseguire il trattamento.
“I pazienti che hanno già avuto un
evento di tromboembolismo venoso spesso sono a maggior rischio di averne un
altro, se viene interrotta la terapia anticoagulante” - ha dichiarato il Dottor
Joerg Moeller, Responsabile Sviluppo e Membro del Consiglio Direttivo della
Divisione Pharmaceutical di Bayer AG - “L’approvazione
da parte dell’FDA del dosaggio di 10 mg mette a disposizione dei clinici
un’ulteriore opzione terapeutica, che consente loro di continuare la terapia
anticoagulante con il regime più adatto allo specifico paziente sulla base
della valutazione del profilo rischio-beneficio”.
L’aggiornamento delle indicazioni
di rivaroxaban nell’Unione Europea è già stato approvato dalla Commissione
Europea lo scorso 19 ottobre.
Il tromboembolismo venoso (TEV), che comprende embolia polmonare (trombo
che raggiunge i polmoni) e trombosi venosa profonda (trombo in vena profonda,
spesso nelle gambe), ha un considerevole impatto a livello mondiale ed è la
terza principale causa di mortalità cardiovascolare nel mondo, dopo infarto e
ictus. Per la prevenzione delle recidive di tromboembolismo venoso le attuali Linee
Guida raccomandano una terapia anticoagulante per tre mesi o più, in base al
rapporto fra il rischio di recidiva di TEV e il rischio di emorragia.
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