SOI: UNA DECISIONE POLITICA CONTRO IL DIRITTO ALLA SALUTE
1 AGOSTO 2019: LA
REGIONE LOMBARDIA CON LA DELIBERAZIONE N° 11 DECIDE DI FATTO DI SOSPENDERE LA
TERAPIA SALVAVISTA A 100.000 PAZIENTI AFFETTI DA MACULOPATIA, CONDANNANDOLI
INEVITABILMENTE ALLA CECITA’.
Roma, 26 luglio 2019. Matteo Piovella presidente SOI “non
avrei mai immaginato, nel curare i pazienti affetti da gravi patologie, di
dover provare una inenarrabile vergogna per quanto ingiustamente attuato nel
mio Paese. Per riequilibrare la situazione pregressa che vedeva un
farmaco (Avastin) fortemente penalizzato a vantaggio degli altri (ben più
costosi) si tenta una pericolosissima inversione di marcia che non tiene conto
degli attuali vincoli e freni imposti dalle assurde delibere di AIFA che
comporteranno un ulteriore crollo dei numeri di accesso alla cura. La
delibera della Regione Lombardia stabilisce che dal 1 agosto prossimo
siano destinati 55 euro a fronte dei 600 attuali per l’acquisto di
una singola dose dei farmaci salvavista. Oltre al dramma dovuto alla
perdita della vista, il danno nei confronti dei pazienti sara’ di minimo
10 miliardi.
Nel nostro Bel
Paese, continua Piovella, per i pazienti affetti da gravi patologie della
retina, le maculopatie, non vi è limite al peggio. L’Oculistica italiana con i
suoi 7000 Medici Specialisti Oculisti salva la vista ogni anno ad un milione e
trecentomila Persone grazie ad un costante impegno ed a capacità
finalizzate a mettere a disposizione dei cittadini le migliori cure supportate
da incredibili nuove tecnologie e tecniche chirurgiche. Eppure tutto ciò non
conta per chi ha avuto la sfortuna di sviluppare negli ultimi anni patologie
retiniche gravemente invalidanti. Ogni virtuosa potenzialità si scioglie
e svanisce come neve al sole. E’ dal 2012 che lo scandalo Avastin
Lucentis paralizza di fatto il nostro Paese, generando tanta e tale
confusione alla quale la politica e gli Enti Regolatori con la loro incapacità
gestionale non hanno saputo far fronte.
Le regole e le leggi a
tutela dei Pazienti che sono oggi operative ed efficaci in tutto il mondo, nel
nostro Paese non trovano spazio per le assurde posizioni degli Enti Regolatori.
Queste ingiustificabili limitazioni hanno comportato che nel 2018 in Italia
soltanto il 30% dei pazienti affetti da maculopatia abbia potuto accedere alla
cura. Le 318.000 iniezioni intravitreali erogate sono lo specchio di un Paese del
terzo mondo se rapportate ad oltre il milione messe a disposizione dei
cittadini di Francia, Germania e Inghilterra. SOI in tutti questi anni ha
speso ogni possibile energia per superare questa drammatica situazione e
garantire la tutela della vista a tutti i pazienti. E’ assurdo che a fronte di
un’emergenza sociale i farmaci salva la vista siano posizionati in fascia H
ospedaliera che consente a pochi Ospedali Italiani e a soli 200 medici oculisti
di erogare la cura, mentre il semplice spostamento di questi farmaci in fascia
A consentirebbe a tutti gli Ospedali e a tutti i 7.000 medici oculisti di
far fronte all’emergenza esattamente come avviene in ogni parte del
mondo. Le sentenze della magistratura che negli anni hanno fatto luce su
questa triste vicenda hanno sempre dato ragione a quanto virtuosamente
sostenuto da SOI e siamo certi che anche le inchieste ancora in corso presso la
Procura di Roma e la Procura della Corte dei Conti del Lazio sapranno
individuare i responsabili di questa situazione. Ma da sole le sentenze non
bastano a mettere ordine, come dimostrato da quanto accaduto dopo la recente
promulgazione, dopo anni di penalizzante attesa, della sentenza del Consiglio
di Stato favorevole a tutte le attività e richieste messe in campo da SOI
per sostenere ed aiutare i malati. Incredibilmente invece alcuni
Presidenti di Regione (Toscana, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna) hanno
strumentalizzato tali sentenze limitandosi a chiedere rimborsi milionari alle
case farmaceutiche, ovvero ai soggetti sbagliati, incuranti e disinteressati di
tutte quelle criticità che limitano l’accesso alle cure per i pazienti affetti
da maculopatia.
Ancora una volta
l’interesse economico prevale sulla salute e sul diritto alla cura del
paziente. Ma la Regione Lombardia è andata oltre. Al solo scopo di
riequilibrare la situazione economica pregressa dal 1 agosto imporrà limiti di
spesa che ostacoleranno ulteriormente l’accesso alla terapia per risparmiare
soldi che non possono e non devono essere risparmiati. Così ancora una volta a
fare le spese di questa incredibile e insensata vicenda saranno solo i
pazienti, mentre le Regioni che ipotizzano oggi inattesi risparmi di spesa
si ritroveranno domani a dover fronteggiare costi esorbitanti dovuti ad una
emergenza sociale ancor più dirompente rispetto all'attuale, con un ingente
aumento di persone non vedenti.
In tutti
questi anni, conclude Piovella, malgrado osservatori distratti abbiano pensato
il contrario, SOI si è sempre battuta per l'esclusivo interesse dei pazienti.
Le nostre battaglie in favore dell'uso di Avastin, contro le norme sbagliate
imposte dal Regolatore e quelle a favore della maggior diffusione possibile
della terapia avevano come unico obiettivo quello previsto dai nostri compiti
Statutari: la tutela della salute visiva della popolazione!
SOI invita tutti i
pazienti affetti da maculopatia a responsabilizzarsi e ad adottare ogni utile
iniziativa idonea a salvaguardare la propria vista ricordando che la
nostra Costituzione tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e
interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
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