CARCINOMA POLMONARE: APPROVATA LA PRIMA TERAPIA DI MANTENIMENTO PER IL TUMORE AL POLMONE NSCLC
CAMBIO NEL PERCORSO TERAPEUTICO DEL
CARCINOMA POLMONARE
APPROVATA LA PRIMA TERAPIA DI
MANTENIMENTO
PER IL TUMORE AL POLMONE NSCLC
E’ stata approvato in Italia pemetrexed
come terapia di mantenimento per la forma più comune di tumore al polmone,
quello non a piccole cellule non squamoso. Questo si traduce in un cambio di
approccio terapeutico nel trattamento di questa patologia. ‘E’ un nuovo paradigma per la terapia del
carcinoma polmonare’ il commento di Cesare
Gridelli, Principal Investigator per l’Italia dello studio PARAMOUNT, sui
cui risultati si è basata l’approvazione
Firenze, 7 luglio 2014 – Via libera ufficiale alla terapia considerata un nuovo paradigma di
trattamento per la più comune forma di tumore al polmone - quello NSCLC (non a
piccole cellule non squamoso). E’, infatti, da oggi possibile trattare questa
forma tumorale con una terapia di
mantenimento, fino a oggi non disponibile, a base di pemetrexed. I pazienti
hanno ottenuto una sopravvivenza mediana
di 16,9 mesi nel braccio con la terapia di mantenimento a base di pemetrexed
rispetto ai 14,0 mesi del braccio con placebo, con una riduzione statisticamente significativa pari al 22% del rischio di
mortalità.
“E’, di fatto un cambiamento fondamentale nell’approccio
terapeutico in pazienti affetti dal carcinoma polmonare (NSCLC) avanzato. Il farmaco, già utilizzato nella terapia di I
linea, e poi dato come mantenimento determina un miglioramento importante della
sopravvivenza” ha commentato Cesare
Gridelli, Direttore del Dipartimento
di Onco Ematologia dell’Azienda Ospedaliera “S.G. Moscati” di Avellino e
Principal Investigator dello studio Internazionale PARAMOUNT.
Lo studio che ha portato a questo nuovo paradigma
terapeutico, il PARAMOUNT, ha mostrato come cambiando strategia, ovvero
continuando a somministrare pemetrexed ai pazienti come mantenimento del
risultato ottenuto dopo i primi cicli di terapia, si registri un significativo
passo in avanti in termini di aumento di sopravvivenza, infatti è stato
registrato un aumento della sopravvivenza media mai osservata prima (ad es.
nel passaggio dalla sola terapia di supporto alla chemioterapia o passando
dalla monochemioterapia alla polichemioterapia). “Il dato – ha continuato Gridelli – è ancora
più rilevante se consideriamo l’ottimo profilo di tollerabilità di pemetrexed. Nello studio PARAMOUNT, infatti, non vi è
stato alcun peggioramento della qualità di vita di pazienti trattati con
pemetrexed rispetto al placebo”.
I risultati finali di questo studio multicentrico, in
doppio cieco, controllato con placebo, hanno dimostrato una riduzione statisticamente significativa pari al 22% del rischio di
mortalità (HR=0,78). Un ulteriore analisi dei dati dello studio[1] ha
misurato le percentuali di sopravvivenza nel lungo periodo: a un anno
dall’inizio della terapia di mantenimento, il braccio di pazienti tratti con
pemetrexed ha riportato una percentuale del 58% rispetto al 45% di quello con
con placebo. A due anni, le percentuali sono state del 32% nel braccio con
pemetrexed rispetto al 21% con placebo. “Questi dati dimostrano anche come la
terapia di mantenimento con pemetrexed sia sostenibile nel lungo periodo per il
suo basso livello di tossicità” spiega Gridelli.
“Fino a oggi, generalmente questi pazienti sono stati
trattati con quattro/sei cicli di chemioterapia” prosegue Gridelli “e, dopo un
periodo di interruzione, in caso di ricaduta il medico tratta nuovamente il
paziente con farmaci a diverso meccanismo d’azione. Lo studio PARAMOUNT è stato
disegnato sulla base dei risultati positivi ottenuti in due studi precedenti che
hanno valutato l’uso della combinazione pemetrexed+cisplatino come terapia di
prima linea[2]
, nonché di pemetrexed come terapia di mantenimento[3], somministrato successivamente a doppiette di
prima linea non contenenti pemetrexed, rispettivamente. Tuttavia, PARAMOUNT è il primo studio che valuta gli effetti del
trattamento di prima linea con pemetrexed più cisplatino seguito immediatamente
dal trattamento di mantenimento con solo pemetrexed.
Le conseguenze non
dette del fumare light
“I dati ottenuti nello studio PARAMOUNT sono ancora più
rilevanti considerando che il tumore del polmone non squamoso è in netto
incremento rispetto agli altri istotipi. L’incremento degli adenocarcinomi (la
gran parte dei non squamosi) è legato a due fattori principali: l’aumento
dell’incidenza della malattia in donne non fumatrici, a causa di fattori
genetici e ormonali, e il cambiamento delle abitudini al fumo. Il maggiore utilizzo di sigarette con
filtro e di tipo light ha portato il fumatore ad aspirare più profondamente
portando il fumo e i suoi agenti cancerogeni nella parte più in profondità
dell’albero bronchiale dove insorge tipicamente l’adenocarcinama” ha
sottolineato Gridelli.
Incidenza: le
differenze di genere
Secondo le ultime rilevazioni dell’AIOM, In Italia nel
2013 erano previste 38.200 nuove
diagnosi di tumore del polmone, di cui quasi un terzo (11.200) nel sesso
femminile. Si tratta di più del 10% di tutte le nuove diagnosi di tumore nella
popolazione generale e, più in particolare del 14% di queste nei maschi ed il 7%
nelle femmine. Si calcola che un uomo su 9 e una donna su 36 possa sviluppare
un tumore del polmone nel corso della vita.
Al netto degli effetti legati all’invecchiamento della
popolazione si registra una tendenza decisamente diversa tra il genere maschile
e il femminile. Tra il 1996 e il 2010
mentre per l’incidenza per i maschi è calata leggermente del 2% nella
popolazione femminile si è registrato un aumento del 2,5%. Questa tendenza
temporale e di genere rispecchia fedelmente l’andamento del principale fattore
di rischio per lo sviluppo del carcinoma polmonare: il fumo.
A dimostrarlo una recente fotografia di Gfk Eurisko voluta da WALCE (Women Against
Lung Cancer in Europe) grazie alla collaborazione di Lilly Italia in occasione
dell’ultimo mese di novembre che è in tutto il mondo il mese di
sensibilizzazione per il tumore al polmone (LCAM – Lung Cancer Awareness
Month). Nonostante un calo di fumatori in Italia registrato negli ultimi 15
anni (dal 31% del 1998 al 21% nel 2013), i fumatori sono ancora un esercito di
oltre 10 milioni di persone, resistenti
ad abbandonare l’abitudine al fumo. “Un vizio dalle conseguenze drammatiche non
solo per l'impatto diretto sulla qualità di vita dei fumatori, ma soprattutto
per la sua stretta correlazione con molte patologie cardiache, vascolari e
polmonari, cui va aggiunto l'aumentato rischio di sviluppare una malattia
oncologica, prima fra tutte il carcinoma polmonare, di cui è responsabile
nell'85% dei casi" ricorda Silvia
Novello - Pneumo-oncologa presso il Dipartimento di Oncologia, Università di
Torino, AOU San Luigi Orbassano (TO) e presidente di WALCE. Oggi la percentuale di donne
fumatrici cresce purtroppo di più rispetto alla controparte maschile in molti
paesi europei fra cui l'Italia, registrandosi poi nella popolazione femminile maggiori
insuccessi dai tentativi di cessazione tabagica (6% contro il 13% fra gli
uomini).
Disegno delle Studio
Un totale di 939 pazienti con NSCLC non squamoso in stadio avanzato è stato arruolato nello studio e sottoposto a terapia di induzione con pemetrexed (500 mg/m2 il giorno 1 di un ciclo di 21 giorni) in combinazione con cisplatino (75 mg/m2) per 4 cicli. I pazienti la cui malattia non era progredita durante tale trattamento di prima linea e che presentavano una performance status di 0-1 (n=439) venivano randomizzati (2:1) alla terapia di mantenimento con pemetrexed (500 mg/m2 il giorno 1 di un ciclo di 21 giorni) più le migliori cure di supporto (n=359) o placebo più le migliori cure di supporto (n=180) fino alla progressione della malattia. Dei pazienti successivamente randomizzati, il 44,9% ha avuto una risposta completa o una risposta parziale e il 51,9% ha ottenuto la stabilizzazione della malattia come risposta al trattamento di induzione con pemetrexed più cisplatino. A tutti i pazienti sono stati somministrati: vitamina B12, acido folico e desametasone.
Un totale di 939 pazienti con NSCLC non squamoso in stadio avanzato è stato arruolato nello studio e sottoposto a terapia di induzione con pemetrexed (500 mg/m2 il giorno 1 di un ciclo di 21 giorni) in combinazione con cisplatino (75 mg/m2) per 4 cicli. I pazienti la cui malattia non era progredita durante tale trattamento di prima linea e che presentavano una performance status di 0-1 (n=439) venivano randomizzati (2:1) alla terapia di mantenimento con pemetrexed (500 mg/m2 il giorno 1 di un ciclo di 21 giorni) più le migliori cure di supporto (n=359) o placebo più le migliori cure di supporto (n=180) fino alla progressione della malattia. Dei pazienti successivamente randomizzati, il 44,9% ha avuto una risposta completa o una risposta parziale e il 51,9% ha ottenuto la stabilizzazione della malattia come risposta al trattamento di induzione con pemetrexed più cisplatino. A tutti i pazienti sono stati somministrati: vitamina B12, acido folico e desametasone.
In totale, gli eventi
avversi (EA) più gravi correlati al farmaco (grado 3/4) sono stati superiori
per i pazienti trattati con la terapia di mantenimento a base di pemetrexed,
rispetto ai pazienti con placebo (12,5%
vs. 0,6% laboratorio e 11,4% vs. 4,4% non laboratorio) e sono stati anemia (6,4% vs. 0,6%),
affaticamento (4,7% vs. 1,1%), e neutropenia (5,8% vs. 0%). Si è
osservato un caso di mortalità potenzialmente correlato al farmaco per ciascun
braccio. Le interruzioni dovute a EA sono state del 10,3% con pemetrexed e del
4,4% con placebo.
PARAMOUNT è stato condotto specificamente in pazienti affetti da
NSCLC non squamoso in stadio avanzato, poiché gli studi precedenti hanno dimostrato che, nei
pazienti affetti da con NSCLC ad istologia non squamosa (ovvero quelli con
adenocarcinoma, carcinoma a grandi cellule o “altre” istologie), un regime di trattamento con pemetrexed è
significativamente più efficace della terapia adottata nel braccio di confronto
1,2,[4].
I pazienti affetti da NSCLC in stadio avanzato a
istologia squamosa non sono stati invece inclusi nello studio PARAMOUNT, dal
momento che pemetrexed ha dimostrato di non essere efficace in questa
popolazione di pazienti, rispetto ai farmaci di confronto degli studi
precedenti.
Il carcinoma
polmonare non a piccole cellule (NSCLC)
Il carcinoma polmonare rappresenta la forma di cancro più diffusa a livello mondiale, ma anche quella
maggiormente letale, provocando la morte di 1,3 milioni di persone ogni anno.[5]
Circa l’85 – 90 per cento di tutti i carcinomi polmonari sono NSCLC.[6] Il fegato, le ossa e il cervello
rappresentano bersagli potenziali più frequenti per le cellule tumorali che
entrano in circolo e si localizzano a distanza.
L’NSCLC comprende un gruppo di istologie o tipi di tumore
differenziati in base alla struttura cellulare. L’istologia non squamosa
include l’adenocarcinoma e il carcinoma a grandi cellule, che rappresentano
oltre la metà delle diagnosi di NSCLC[7], oltre ad istologie classificate
come "altro".
Lilly Oncology
Da oltre quarant’anni, Lilly Oncology, una divisione di
Eli Lilly and Company, si dedica a fornire soluzioni innovative volte a migliorare
le cure per le persone affette da cancro. Poiché non esistono due pazienti
oncologici uguali, Lilly Oncology è impegnata nello sviluppo di approcci
terapeutici d’avanguardia. Per maggiori informazioni sull'impegno di Lilly
nell’oncologia, visitare www.LillyOncology.com.
Eli Lilly and Company
Lilly, azienda leader dedita
all’innovazione, sta sviluppando un portafoglio crescente di prodotti
farmaceutici grazie all’applicazione delle ultime ricerche dei suoi laboratori
internazionali e alla collaborazione con prestigiose organizzazioni
scientifiche. Con sede a Indianapolis, USA, Lilly offre risposte, sotto forma
di farmaci e informazioni e servizi, a alcune tra le più urgenti esigenze sanitarie
mondiali.
[1] 2013, American Society of Oncology
[2] Scagliotti GV, Parikh P, von
Pawel J, et al. Phase III study comparing cisplatin plus gemcitabine with cisplatin plus
pemetrexed in chemotherapy-naive patients with advanced-stage non-small-cell
lung cancer. J Clin Oncol 2008; 26: 3543–51.
[3] Ciuleanu T, et al. Maintenance pemetrexed plus
best supportive care versus placebo plus best supportive care for
non-small-cell lung cancer: a randomised,
double-blind, phase 3 study. The Lancet, Vol. 374 No. 9699 pp
1432-1440, October 24, 2009.
[4] Scagliotti GV, Parikh P, von Pawel
J, et al. Phase III study comparing cisplatin plus gemcitabine with cisplatin plus
pemetrexed in chemotherapy-naive patients with advanced-stage non-small-cell
lung cancer. J Clin Oncol 2008;
26: 3543–51.
[5] World Health Organization, Gender in Lung Cancer
and Smoking Research, Department of Gender, Women and Health, 2003,
http://www.who.int/gender/documents/en/lungcancerlow.pdf, (April 20, 2011).
[6] American Cancer Society, "What Is Non-Small
Cell Lung Cancer?," December 16, 2010, American Cancer Society,
http://www.cancer.org/Cancer/LungCancer-Non-SmallCell/DetailedGuide/non-small-cell-lung-cancer-what-is-non-small-cell-lung-cancer,
(April 20, 2011).
[7] American Cancer Society, "What Is Non-Small
Cell Lung Cancer?," October 20, 2009, American Cancer Society,
http://www.cancer.org/docroot/CRI/content/CRI_2_4_1x_What_Is_Non-Small_Cell_Lung_Cancer.asp?rnav=cri,
(April 20, 2011).
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