IL VIAGGIO NELLE CURE: L’ORTICARIA, UNA MALATTIA POCO RICONOSCIUTA
- L’orticaria cronica affligge tra i 250.000 e i 500.000 italiani
- La malattia ha un forte impatto sulla qualità di vita dei pazienti, che spesso soffrono di depressione, ansia ed isolamento sociale
- Il progetto prenderà il via nel corso delle prossime settimane
Roma, 7 luglio 2014 - Fondazione
Istud lancia
il Progetto di ricerca “Il viaggio nelle cure: l’orticaria, una malattia poco
riconosciuta”, con il supporto
di Novartis. Il progetto sarà
condotto nei pazienti affetti da orticaria cronica, malattia della cute debilitante ancora poco conosciuta, caratterizzata
dalla presenza di eruzioni cutanee o pomfi rossi, gonfi, pruriginosi e a volte
dolenti, tra le più frequenti e comuni forme di patologie dermatologiche.
Il progetto, che prenderà il via nelle prossime
settimane, intende tracciare i percorsi
di cura di quanti sono chiamati a confrontarsi con questa malattia attraverso lo strumento della medicina
narrativa. Fondazione Istud, quindi, raccoglierà
384 racconti individuali di pazienti e medici in oltre 40 centri su tutto il territorio nazionale, puntando a mappare
una popolazione rappresentativa della situazione italiana rispetto
all’orticaria cronica.
Per inviare le proprie storie e le proprie emozioni,
pazienti e professionisti dovranno collegarsi al sito www.medicinanarrativa.eu e alla sezione www.medicinanarrativa.eu/orticaria, dove potranno
compilare i questionari a loro dedicati.
Data la natura specifica dell’orticaria cronica, troppo
spesso archiviata come “minore” e sottovalutata nelle sue effettive
conseguenze, la ricerca “Il viaggio
nelle cure: l’orticaria, una malattia poco riconosciuta” si propone di
riconoscere maggior rilievo e attenzione sia ai pazienti che ai professionisti
che se ne occupano. Tutto questo nell’ottica di accendere le luci su questa
importante condizione patologica che ancora oggi sembra caratterizzarsi dalla
perdurante mancanza di efficaci strumenti terapeutici di cura, così come
riportato da dermatologi e immunologi, che rilasciano questa affermazione: “Meglio una tigre nello studio che un
paziente con l’orticaria cronica”, e che esprime la sensazione di impotenza
della classe medica su questa condizione.
La ricerca “Il
viaggio nelle cure: l’orticaria, una malattia poco riconosciuta” ha infatti
l’obiettivo di documentare in quale modo i malati si muovano da centro a
centro, quali percorsi debbano affrontare e quale sia il tempo impiegato per
riuscire ad ottenere una diagnosi certa: se, infatti, sulle patologie “a
maggiore grado di urgenza” i protocolli possono essere già stabiliti, su quelle
patologie cosiddette minori il carico è invece sulle spalle dei pazienti che si
trovano spesso a richiedere pareri a farmacisti,
erboristi, centri estetici e medici di famiglia prima di raggiungere un centro
esperto e, quindi, ottenere l’assistenza più appropriata.
“Data la natura specifica dell’orticaria cronica troppo spesso archiviata
come “minore” e sottovalutata nelle sue effettive conseguenze - ha dichiarato
la Dott.ssa Maria Giulia Marini, Direttore Area Sanità e Salute di Fondazione
Istud Milano - con la ricerca “Il viaggio nelle cure: l’orticaria, una
malattia poco riconosciuta” ci proponiamo di riconoscere maggior
rilievo e attenzione sia ai pazienti che ai professionisti che se ne occupano. Siamo,
infatti, estremamente convinti – aggiunge la Dott.ssa Marini - che solo un
approccio terapeutico realmente centrato sul paziente e sulla sua storia clinica
ed umana, possa davvero contribuire a garantire un’elevata qualità delle cure,
assicurando allo stesso tempo un’efficace risposta clinico-organizzativa”. “Oltre
a ripercussioni cliniche – prosegue – l’orticaria ha anche forti ripercussioni
sociali, nella relazione con gli altri, dovunque, sia con i propri cari che nel
luogo di lavoro: se cronica, l’orticaria può generare discriminazione sociale
da parte degli altri e un comportamento di isolamento e chiusura in sé stessi
da parte della persona affetta dalla malattia”.
L’orticaria
si configura come una tra le più frequenti e comuni forme
di malattie dermatologiche: si stima che il
20% della popolazione manifesterà almeno un episodio di orticaria nel corso
della propria vita1. Se
un episodio di orticaria acuta è abbastanza frequente e fortunatamente scompare
nel giro di qualche giorno, l'orticaria cronica è caratterizzata
dalla persistenza dei sintomi per almeno sei settimane2. Ha un
andamento intermittente, caratterizzato da periodi di attività e di quiescenza che
si alternano in modo imprevedibile. Sebbene
la presenza di autoanticorpi sia rilevabile in circa la metà dei casi,
suggerendo un’eziologia autoimmunitaria, nell’altra metà dei casi non è
possibile risalire ad una causa scatenante. L’orticaria cronica ha una prevalenza dello 0,5-1% nella
popolazione totale1
e in Italia affligge tra le 250.000 e le
500.000 persone.
Il progetto vede il coinvolgimento di numerose strutture di cura e di ricerca. Tra
queste, l’IRCCS AOU San Martino IST di
Genova, dove opera la Professoressa
Aurora Parodi, Direttore della struttura complessa di Clinica Dermatologica.
“La conoscenza dell’orticaria spontanea cronica – spiega la Prof.ssa Parodi – è purtroppo ancora
scarsa e questo può portare ad un ritardo nella diagnosi. E’
quindi fondamentale prestare attenzione ai sintomi ed entrare in contatto con
lo specialista più appropriato”.
Al Progetto aderisce
anche l’associazione di pazienti FederASMA
e ALLERGIE Onlus. “L’orticaria cronica spontanea – afferma il Presidente di FederASMA e ALLERGIE Onlus,
Dott.ssa Monica De Simone – ha un forte impatto sulla qualità di vita dei
pazienti che spesso soffrono di depressione, ansia ed isolamento sociale, tutti
fattori che rendono la patologia dolorosa e difficile da accettare. Dar voce
alla “narrazione” che il vissuto di questi pazienti si trovano a dover
affrontare permetterà di far emergere una malattia sottostimata che ha grandi
ripercussioni sulla vita quotidiana dei pazienti “.
Bibliografia
- Maurer M et al. Unmet clinical needs in chronic spontaneous urticaria. A GA2LEN task force report. Allergy 66 (2011) 317–330
- Zuberbier T et al. The EAACI/GA2LEN/EDF/WAO Guideline for the definition, classification, diagnosis, and management of urticaria: the 2013 revision and update. Allergy. 2014 Jul;69(7):868-87
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