CONTRACCEZIONE D’EMERGENZA, DALLA SIC L’APPELLO PER UNA MAGGIORE INFORMAZIONE
“I ginecologi facciano rete” esorta il
president della Società Italiana della Contraccezione (SIC), Annibale Volpe “per
chiarire alcune accortezze legate alla cosiddetta pillola del giorno dopo ancora
non del tutto messe in pratica”.
Roma, 12 settembre 2014 –
“La contraccezione d’emergenza è un’importante opportunità per la donna,
ma sul tema occorre più informazione”. A poco più di sei mesi dalla
decisione dell’Aifa di ricomprendere anche il levonorgestrel - oltre
all’ulipristal acetato - nella famiglia dei contraccettivi, il past
president della Società Italiana della Contraccezione (SIC), Annibale
Volpe, torna a parlare della cosiddetta pillola del giorno dopo e si
rivolge ai colleghi ginecologi. “Non tutte le pazienti hanno ben chiaro che
il farmaco non è in grado di proteggere da eventuali rapporti sessuali
non protetti avvenuti dopo l’assunzione. Anzi: secondo alcuni studi le
donne che hanno rapporti non protetti dopo l'assunzione del contraccettivo
d'emergenza, sono esposte a un rischio di gravidanza iindesiderata 3 volte
superiore” specifica il professor Volpe. Continua: “La pillola del giorno dopo
sposta infatti più avanti nel tempo l’ovulazione che comunque avrà regolarmente
luogo: è un punto essenziale che i colleghi ginecologi devono spiegare con
chiarezza alla paziente”. “Si può dunque” suggerisce il past president della SIC
“prescrivere subito una pillola contraccettiva da assumere dopo
quella d’emergenza e ricordare tuttavia che questa è in grado di mettere
del tutto a riposo le ovaie dopo due settimane”. In sintesi, riassume
il professor Volpe “le donne devono essere informate che la protezione
contraccettiva nel corso dei primi 14 giorni dopo l’assunzione del
contraccettivo d’emergenza può essere efficace solamente attraverso mezzi
meccanici, quali per esempio il preservativo”.
Il meccanismo è identico per entrambe i
contraccettivi di emergenza attualmente presenti sul mercato, quello a base di
levonorgestrel (che agisce fino a 72 ore dopo il rapporto) e
quello a base di upistral acetato (fino a 120 ore dopo il
rapporto). “Sia chiaro che entrambe le molecole devono essere assunte il prima
possibile” aggiunge il ginecologo “e che la loro somministrazione non è in grado
di proteggere dalle malattie sessualmente trasmissibili”.
“Altra importante avvertenza” sottolinea il past
president della SIC “è che sebbene non esista ancora un’ufficializzazione da
parte dell’European Medicines Agency (EMA), recenti e autorevoli studi
internazionali hanno messo in luce come il levonorgestrel possa non essere
efficace sia nelle donne obese – come nel caso dell’ulipristal acetato– sia
nelle pazienti con indice di massa corporea superiore a 25”.
“Inoltre” precisa il professor Volpe “occorre
spiegare chiaramente alla paziente che il contraccettivo di emergenza deve
essere prescritto dal ginecologo e che nel caso di ulipristal acetato la
prescrizione può avvenire solo in seguito a un test obbligatorio che abbia
escluso una gravidanza già in atto”. “Poiché spesso le pazienti arrivano nei
Pronto Soccorso con la richiesta di un contraccettivo di emergenza nel fine
settimana, quando le strutture sono già molto affollate” aggiunge Volpe
“è bene inoltre informare sempre la paziente che esistono anche altre
strutture in grado di dispensare il farmaco e valutare le eventuali
controindicazioni, come, per esempio i consultori, gli ambulatori di Medicina
generale e, ovviamente, gli studi dei ginecologi”.
Conclude infine il past president della SIC: “In
ogni caso, i colleghi hanno il dovere di ricordare sempre alla paziente che,
come del resto indica la stessa parola “emergenza”, la pillola del giorno
dopo non può essere utilizzata alla stregua di un contraccettivo
ormonale a uso quotidiano”. “A tal fine” esorta il professore
“il counselling è essenziale per trovare insieme alla coppia la
soluzione contraccettiva più adatta e meno invasiva. A tal fine ricordiamo
alcuni contraccettivi orali molto ben tollerati, anche a base di estradiolo
naturale”.
Per informazioni:
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Debora Orrico - d.orrico@vrelations.it
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