WORLD SEPSIS DAY
13 settembre
2014
Gli esperti raccomandano
massima attenzione nei bambini
Sabato 13 settembre sarà il World Sepsis Day: in questa
occasione, la Prof.ssa Susanna Esposito, Presidente
della World Association for Infectious
Diseases and Immunological Disorders (WAidid) ricorda che la sepsi grave e lo shock settico in età
pediatrica hanno una mortalità nel 20-30% dei casi.
Milano, 11
settembre 2014 – In occasione del World Sepsis Day, la Prof.ssa Susanna
Esposito, Direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura della
Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, Presidente
WAidid e della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP),
sottolinea che “la sepsi rappresenta una condizione clinica di difficile
definizione e gestione nel bambino ed è associata ad una mortalità molto
elevata. Fondamentale è la diagnosi precoce. E’ importante che le famiglie siano
adeguatamente informate dai propri pediatri su come gestire la febbre a
domicilio e su quando effettuare una visita medica. I pediatri, a livello
ambulatoriale e ospedaliero, devono sapere come gestire e trattare i bambini a
rischio di sepsi”.
Il prossimo
26 settembre, nel corso di una giornata dedicata alla sepsi in età
pediatrica, presso la Clinica Mangiagalli di Milano, la Prof.ssa Esposito
e il Dott. Calderini, Direttore dell’Unità di Anestesia della Fondazione IRCCS
Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, che hanno partecipato al
coordinamento del gruppo di lavoro multidisciplinare di Regione
Lombardia, presenteranno un protocollo diagnostico-terapeutico da divulgare
agli operatori per la gestione della sepsi in età pediatrica e illustreranno
anche le informazioni per i genitori sui segnali di allarme nei bambini
febbrili.
La Direzione
Generale Sanità della Regione Lombardia, proseguendo nell’attività di
prevenzione e gestione della sepsi, lo scorso anno ha ritenuto fondamentale
affrontare la problematica relativamente al paziente pediatrico (età <18
anni). E’ stato, quindi, steso un documento con i risultati del gruppo di lavoro
multidisciplinare formato da professionisti esperti operanti nelle realtà
aziendali che in Lombardia hanno maturato esperienze e competenze nello
specifico ambito. Il documento è stato inviato a tutti i Pronto Soccorso e a
tutte le Unità Operative che ricoverano pazienti pediatrici nelle Aziende
Ospedaliere della Regione Lombardia.
Nell’introduzione del protocollo emerge che la presenza di un
rialzo termico, anche consistente, in età pediatrica è un’evenienza frequente:
la febbre rappresenta la seconda causa di accesso all’Ospedale. Se nel
90% dei bambini che presentano sintomi di febbre, però, la causa è dovuta ad
un’infezione virale a risoluzione spontanea, nel rimanente 10% dei casi la
febbre può essere la prima manifestazione di un‘infezione batterica grave. La
distinzione tra queste due possibilità diagnostiche non è facile, specialmente
nel bambino dei primi giorni o dei primi mesi di vita.
E’ da
sottolineare, tuttavia, che negli ultimi anni il problema del rischio di
comparsa di febbre associata a gravi patologie batteriche si è fortemente
ridimensionato nel bambino di età superiore all’anno che abbia regolarmente
completato il ciclo di vaccinazioni oggi raccomandato dalle autorità
sanitarie.
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